Recensioni per
Notti nel Vuoto
di Fatelfay

Questa storia ha ottenuto 4 recensioni.
Positive : 4
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
31/07/17, ore 19:07
Cap. 1:

Ho appena terminato di recensire “A volte... tu... ancora", seguendo il tuo suggerimento che mi ha permesso, tra l’altro, di recuperare una storia molto appassionante che non conoscevo. Questa “Abbandono”
Stile, il tuo, deciso e curato, corretto nei termini e nelle strutture: non vorrei che questa mia osservazione ti apparisse saccente e pedante ma ho letto e studiato un bel po’ e, senza autoincensarmi, so discretamente riconoscere un buon pezzo, espresso con attenzione anche alla forma. L’inizio è difficile, perchè coinvolge in un clima di sofferenza e di pericolo espresso con particolari che creano immediatamente l’atmosfera torrida della scena di guerra, sia per la temperatura effettiva sia per il continuo agire in bilico tra morte e vita. “…i rumori più confusi e il sangue macchia già la terra…”: riporto una delle frasi più efficaci nel ritrarre, appunto, quel teatro di scontri mortali. Inoltre, trovo d’effetto il rivolgersi e quindi il narrare alla seconda persona. È questa una forma non molto usata in letteratura, quindi piuttosto impegnativa da sviluppare e portare avanti in una storia. Tu ci sei riuscita benissimo. Per quanto riguarda il registro descrittivo, nell’incubo di John hai raggiunto l’obiettivo di farci vedere colori, sentire il caldo martellante, udire suoni spaventosi di armi e strazianti di soldati, entrare nel suo animo squassato dallo spavento e dall’angoscia. Ma, come dicevo, è un incubo. Terribile e logorante, che bene s’inserisce nel clima di vuoto e di disperazione in cui Sh ha lasciato John in seguito al suo (finto) suicidio. Potrebbe benissimo far parte della storia precedente, cui tu hai fatto riferimento, e precisarne l’atmosfera di pesante abbandono in cui si trova Watson, perso nel silenzio delle sue notti solitarie. Riporto l’ultima, suggestiva immagine (“…Il suo violino non sta ancora suonando…”): è dolore allo stato puro, ma c’è quella parola, “ancora”, che apre uno spiraglio alla speranza ed all’attesa. Uno sguardo, il tuo, attento e sensibile su uno degli aspetti più toccanti del post Reichenbach, a proposito del quale la BBC non ci ha aiutato molto.