Rieccomi qui a commentare anche questo componimento. Premetto che ci ho provato a tener conto sia della tua dettagliata spiegazione sulla raccolta, sia della spiegazione in particolare di questo lavoro, però è più forte di me e devo per forza dire la mia fregandomene bellamente... ehm, volevo dire, fornendo anche la mia libera interpretazione.
Intanto posso affermare di trovarla bellissima nel suo riflettere e porsi domande che non portano a delle vere e univoche risposte, è come se i versi stessi domandassero di avere senso nel loro bruciare e consumarsi, come se tu fossi un po' quelle parole e quelle parole fossero te, solo per un istante. No, non sto delirando, sono lucida. Non lo so se all'inferno ci va chi non si impegna in nulla, dipende molto da cosa intendiamo con "inferno" e da cosa intendiamo con "nulla". Spesso l'inferno coincide, almeno per me e nella mia esperienza, col non avere la forza di impegnarsi in nulla, ma nulla per cui ne valga la pena ovviamente, perché poi nomini delle categorie di individui che spesso più che impegnarsi realmente per crescere interiormente tendono ad ostentare qualcosa che non c'è - e il tuo giudizio in questo senso è implacabile, seppur nascosto dietro a numerosi punti interrogativi. E non posso che essere d'accordo sul fatto che vada bene bruciare per poter rinascere, forgiati da nuova consapevolezza e nuova forza; non è possibile cambiare, costruire, riemergere se non è disposti a distruggere qualcosa prima: il cambiamento è sempre attrito, alle volte scorre più fluido, altre invece sembra annientarci, corroderci dall'interno, non lasciarci scampo. Sta solo a noi essere fenici nel nostro dolore, nessuno può salvarci, di questo sono pienamente convinta: gli altri possono forse suggerirci una via, regalarci qualche scintilla che dia il via al rogo, ma poi il modo per risalire lo dobbiamo trovare per conto nostro.
Mi piace moltissimo la tua scelta di utilizzare frasi legate a tuoi sogni anche molto precedenti, anche se mi domando cosa avessi letto/mangiato/visto la sera prima. Scherzi a parte, veramente un lavoro profondo e studiato, con questa raccolta mi stai convincendo parecchio, anche perché, sebbene le tematiche siano molto diverse, si percepisce molto chiaramente il filo che conduce il tutto.
Mi viene per altro in mente una poesia che non c'entra molto, come al solito, ma te la scrivo privatamente perché non è mia e qui non è il caso di postarla.
Un grande abbraccio,
Silvia |