Ho pianto dall'inizio alla fine ma penso sia una cosa positiva perchè niente mi ha scaldato così il cuore come queste parole che hai scritto. Nella loro semplicità, sono tutto quello che avrei voluto vedere e provare nella serie tv della bbc. Questo che hai scritto, è quello che Sherlock e John meritavano e ti ringrazio per avere reso l'ultima immagine di loro sue sul divano la cosa più commovente e bella che potevo leggere. Grazie.

Ciao Mar! Stavo scorrendo la lista delle ff e quando ho letto il tuo nick, ho cliccato sul link senza pensarci due volte. E ho fatto bene, davvero bene. Che dire? All'inizio volevo un po' morire, perché Dio mio, immaginare Sherlock in quello stato fa sempre malissimo, non importa che lo stia scrivendo io o che lo legga: farà sempre male. Fermo lì, in lacrime, pronto a rinunciare a John perché lui sia felice, anche a costo di soffrire lui stesso... Non smetterà mai di essere un pugno allo stomaco- e dopo TSOT, mannaggia a te, fa ancora più male. Comunque! Dire che ho amato il tuo Sherlock è poco, riduttivo in modo offensivo. Dal pianto alla fuga, so che per qualcuno sembreranno comportamenti OOC- specialmente il pianto- ma in questo contesto non potrei trovarli più azzeccati. Dolorosi, ma perfetti, quindi. Mi si è spezzato il cuore quando ha lasciato John in salotto dopo essergli stato così vicino- mi aspettavo quasi un bacio, sai?-, quando è corso via ed è sparito. Sto ancora male al pensiero. John mi è piaciuto molto e apprezzo il fatto che abbia rotto con Mary prima delle nozze, ma soprattutto apprezzo il fatto che lei lo abbia lasciato andare in modo pacifico e amichevole. You fixed the whole situation. E la ricerca per Londra, conclusa al 221B- e dove se no? Me li immagino davvero, la scena era perfetta: quel bacio poi... Una gioia. Il fluff finale è stato qualcosa di meraviglioso: loro sul divano del salotto, tè tra le mani e gambe intrecciate... Volevo urlare, era una scena così perfetta! L'ho adorata. È stata la mia preferita, insieme al passaggio in cui John rievoca la caduta dal Barts. Quel "Sei morto un po' anche tu" è stata la mia, di morte. Ma ormai mi conosci, sai che amo l'angst. Ho amato questa OS, davvero. È scritta molto bene, hai dosato l'introspezione a meraviglia con la descrizione e i personaggi erano vivi, veri. Sherlock e John all'ennesima potenza, con il lieto fine che meritavano e che hai saputo restituire loro. Ti ringrazio di cuore per averlo fatto. Bene, per ora è tutto. Spero di leggere presto altro di tuo, mi piacerebbe da matti. Nel frattempo, ci si becca su Twitter! Un bacione, alla prossima! Cami

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Ciao, la prima cosa che mi sento di dirti è che dev'esserci stato un pasticcio con l'html (forse hai lasciato il tag "corsivo" aperto nell'introduzione?) perché c'è tutta la pagina deformata e anche il corpo dell'intera storia. Per questo ho fatto un po' fatica a leggerla, diciamo che il corsivo mi stanca la vista. Ma ovviamente tutto ciò non mi ha impedito di gustarmela.

Diciamo che sarebbe stato bello se fosse andata davvero così. Non sono sicura che Mary avrebbe reagito nello stesso modo, ma su Sherlock non ho invece alcun dubbio. Il fatto di scrivere tutto in prima persona dà una certa vicinanza emotiva col personaggio, ci si ritrova a soffrire esattamente come lui. A ricordare brutti fatti del passato come la caduta e la sofferenza che ne è arrivata dopo. Fa anche una certa impressione il vedere Sherlock filtrato dagli occhi di John, uno Sherlock totalmente diverso da quello che si conosce. Non è controllato, non è solido. Non è calmo e distaccato, ma coinvolto a un punto tale che non è capace di controllarsi. Il suo prendere e fuggire via sono da lui tanto quanto lo è lo starsene da solo a Baker Street a suonare il violino. Ho visto molto di Sherlock in diversi passaggi.

Un'altra cosa che mi ha colpita sono alcune frasi molto d'effetto, per essere la tua prima fanfiction credo ti sia riuscita particolarmente bene.

Alla prossima.
Koa

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