Recensioni per
The Winter of our discontent
di meiousetsuna

Questa storia ha ottenuto 11 recensioni.
Positive : 11
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
14/01/20, ore 16:50

Terza classificata al contest "My beloved villain"

Grammatica e stile:
10/10 (5 grammatica + 5 stile)

Non ho riscontrato alcun errore grammaticale: complimenti per la cura che hai messo nel testo.

Dal punto di vista stilistico, la tua storia è davvero impeccabile e non ho nulla da eccepire. Hai coraggiosamente utilizzato lo stile elisabettiano, non facile da gestire, e lo hai fatto magnificamente: ho trovato omogeneità nel tuo testo e non ci sono “cadute di stile” o termini più colloquiali, che stonano. Hai voluto ricreare quelle che sono le atmosfere dei componimenti shakespeariani e, anche qui, ci sei riuscita in pieno e trovo che questo stile e queste atmosfere che hai voluto rievocare si adattino alla perfezione alla storia da te presentata. I termini da te utilizzati sono ricercati e aulici, come lo stile richiedeva, e l’accostamento che ne hai fatto con gli aggettivi è appropriato e ben riuscito: sei riuscita a dotare il testo di una potenza narrativa pazzesca, creando immagini evocative e suggestive. Il componimento è pieno di allegorie e similitudini, che ben s’adattano al contesto e alla situazione. Hai dotato la storia di un alone quasi evanescente, come se stessi parlando di un sogno, una visione, una realtà altra e distante e ho amato questo clima poetico e disteso che sei riuscita a evocare, e ancor di più perché accostato a un proposito tanto losco, come quello di un assassinio. Ho trovato l’uso che hai fatto della punteggiatura particolare, ma appropriato, considerato lo stile e ciò che volevi trasmettere: hai saputo alternare i vari segni d’interpunzione in modo da imprimere il giusto ritmo alla storia.
Dal punto di vista delle descrizioni, non credo che ci siano dubbi sul fatto che tu abbia fatto un lavoro splendido. Non ci presenti luoghi concreti, ma rendi palpabili sentimenti e stati d’animo, pensieri e propositi: ogni sensazione, ogni idea prende vita, diventa qualcosa che non è più astratto e che trova un corrispettivo nella natura, per lo più. I pensieri di Ramsay si fanno immagini, si fanno realtà, come se stessero già accadendo, come se non fossero più mera immaginazione, ma si potessero toccare.

IC/Caratterizzazione personaggi: 10/10

Il protagonista assoluto della tua storia è Ramsay e non potevo che dare punteggio pieno in questa voce, perché il lavoro di caratterizzazione e introspezione che hai fatto è davvero impeccabile.
Quello su cui hai deciso di scrivere è, a mio avviso, uno dei villain meglio riusciti della serie, ma anche uno dei più complessi e articolati dal punto di vista della personalità; non è semplice rendere un personaggio come Ramsay senza rischiare di scadere nell’esagerato o nel caricaturale. Non è stato questo il tuo caso: hai restituito l’immagine di un personaggio che è, sì, pazzo - e questo lo si coglie davvero molto bene nel tuo scritto - ma che non è così fuori dalle righe da sembrare artefatto: il tuo villain ha una sua logica, un suo perché; dietro i suoi pensieri malsani, dietro il suo sadismo sconsiderato, si nascondono della ragioni che lo rendono realistico. Non si ha l’impressione di leggere di una personalità esagerata a tal punto da essere irreale. Non hai, insomma, snaturato il personaggio, mantenendolo assolutamente fedele all’originale, pur essendo in grado di far emergere quelli che sono gli aspetti più oscuri e sadici del suo essere. Le intenzioni di Ramsay ci vengono svelate senza mezzi termini e il suo odio per Jon Snow è palpabile a ogni riga: ogni pensiero di Ramsay è un augurio di morte per Jon e un’esaltazione della propria pomposità, di una grandezza presunta e creduta, di un’elevazione al di sopra di tutto e tutti, che lo rendono orgoglioso, tracotante e troppo sicuro di sé. Non ci sono rimorsi o esitazioni in questo personaggio, nulla che sottenda una sua possibile bontà, una sua possibilità di redenzione. Quello che abbiamo di fronte è un pazzo sadico, crudele fin nel midollo, eppure con una sua razionalità e una sua logica, con delle sue convinzioni e ideali che è disposto a portare fino in fondo. Jon Snow deve morire, in un modo o nell’altro.
Il livello d’introspezione è altissimo. Ogni evento, passato o futuro, è visto e filtrato attraverso gli occhi di Ramsay, attraverso lo sguardo di questo cinico, sadico, freddo uomo che gode nel far del male al prossimo e nel raggiungere i suoi obiettivi nel modo più efferato possibile. Ogni riga trasuda malvagità e godimento nel ricordare e pensare azioni ignobili, violente, malvage. Sei stata davvero molto abile a far entrare il lettore nella mente del protagonista, a farlo viaggiare nella sua marcia, corrotta e oscura personalità, a fargli leggere i suoi contorti pensieri e a dar loro una logica, e tutto questo mantenendo sempre un IC impeccabile. Quello che si ha di fronte mentre si legge è senza ombra di dubbio Ramsay Bolton, nella sua più assoluta e spietata crudeltà. Complimenti!

Trama e originalità: 9,5/10

La tua storia, essendo prettamente di carattere introspettivo, non presenta una vera e propria trama, ovviamente, né io mi aspettavo che ci fosse, proprio per la natura del componimento. Il tuo è un viaggio nella mente di Ramsay ed è un viaggio che, tuttavia, appare ricco e articolato: il villain ripercorre momenti passati, intrecciandoli alla condizione attuale e a propositi futuri, creando un quadro di ciò che è accaduto e di ciò che sarà molto chiaro. Il rischio che si corre, con storie a carattere profondamente introspettivo come la tua, è quello di perdere il filo del discorso, di ingarbugliare il flusso di pensieri talmente tanto da lasciare il lettore disorientato e perso, ma nel tuo caso non ho riscontrato questo difetto, anzi: nonostante lo stile aulico e le innumerevoli figure retoriche, non si fa alcuna fatica a seguire i pensieri di Ramsay e a comprenderli. Hai saputo rendere molto bene il suo punto di vista, esponendo il suo pensiero senza però perdere di vista il contesto. Ogni cosa è filtrata attraverso il giudizio del protagonista, ma non per questo appare poco chiara o priva di spessore. Sei stata molto brava a dare consistenza a quello che è, fondamentalmente, il delirio di grandezza di un pazzo: gli hai dato concretezza, lo hai fatto poggiare su solide fondamenta, creando una storia coerente con se stessa, fluida e realistica, nonché vivida e d’impatto.
Per quanto riguarda l’originalità, il tuo componimento non si discosta in alcun modo da quelli che sono gli eventi della serie, né vi aggiunge nulla di più. Piuttosto, riprende un momento ben specifico della saga e lo analizza attraverso gli occhi di uno dei personaggi. Questo, avrebbe potuto penalizzarti parecchio, invece il modo in cui hai deciso di presentare il tutto ti ha garantito comunque un punteggio molto alto nella voce. Questa rivisitazione di Ramsay in chiave shakespeariana è davvero ben fatta e originale e rende interessante quella che altrimenti sarebbe stata solamente la riscrittura di eventi ben noti. La tua personalissima rilettura di questo villain ha reso, invece, questo testo davvero godibile e per nulla scontato, anche grazie allo stile che hai deciso di adottare: sei riuscita a mantenere il personaggio perfettamente IC, pur facendolo tuo, e questo è un grande pregio, che ha donato alla tua vicenda tridimensionalità. Hai deciso di adottare un punto di vista inusuale e per nulla semplice, e lo hai gestito con maestria, maturità e spessore, creando, in definitiva, una storia davvero ben fatta, e le ha donato freschezza e novità, anche se, come già detto, tratta di argomenti ben noti.

Sviluppo del pacchetto: 3/5

Nel pacchetto che hai scelto, il villain cerca a ogni costo di uccidere il buono della storia e tu hai decisamente rispettato questa condizione. Nel tuo testo, non è presentato il tentativo materiale di porre fine alla vita di Jon da parte di Ramsay, ma solo i pensieri di quest’ultimo a riguardo e un accenno al fatto che si stia già muovendo in tal senso; la volontà del bastardo dei Bolton di voler uccidere quello degli Stark, dunque, non rimane palesemente solo nelle intenzioni, ma è un obiettivo che il villain vuole a tutti i costi portare a termine. (+2)
La stagione da utilizzare era l’Inverno, ed è indubbio l’utilizzo sublime che tu ne abbia fatto nella storia. È Inverno come stagione ed è anche inverno come allegoria di ciò che aspetta Jon Snow, della miserabile, fredda e triste fine che, secondo Ramsay, si compirà per sua stessa mano, o per quella del suo esercito. (+1)
L’oggetto e la frase non sono stati utilizzati, pertanto non sono stati attribuiti punti per questi due elementi.

Gradimento personale: 5/5

La tua storia mi è piaciuta davvero moltissimo e il fatto che questo voce abbia punteggio pieno, cosa difficilissima da strapparmi, dovrebbe suggerirti quanto. Il tuo scritto mi ha davvero incantata e catturata, tanto che, dopo averlo terminato, l’ho riletto solo per il piacere di immergermici ancora: mi sono soffermata su tutte le splendide allegorie che hai inserito nella storia, sulle figure che hai creato, sulle atmosfere che hai evocato. Hai presentato una storia di altissima qualità sotto tutti i punti di vista, con un’introspezione coinvolgente e impeccabile e io non ho potuto non lasciarmi trascinare nella delirante follia del protagonista. Sei stata davvero molto brava e mi hai letteralmente stregata. Mi dispiace davvero molto che la tua storia sia stata penalizzata dal non totale utilizzo del pacchetto, perché è davvero incantevole.

Punteggio totale: 37,5/40

Recensore Master
21/10/19, ore 12:08

Ciao Setsy! Partecipo allo stesso contest con lo stesso fandom e perciò, appena ho visto la tua storia nel bando ho deciso di passare a dare un'occhiata. Ho apprezzato molto la tua scelta di concentrarti su Ramsay, sicuramente uno dei più grandi villain della serie e mi è piaciuto molto il modo in cui hai indagato i suoi pensieri, con uno stile che ho trovato consono al personaggio e al periodo storico. È un peccato che, trattandosi di un'edita, non hai potuto inserire anche gli altri elementi del pacchetto proposto, ma sicuramente i due che hai utilizzato. A proposito, la chiusa è veramente perfetta. In bocca al lupo e alla prossima storia:)

Recensore Master
17/08/19, ore 16:59

Recensione premio per il contest "Senza tempo - II Edizione" - 1/5

Ciao!
Vista stamattina la celebre "Battaglia dei bastardi" con conseguente finale di stagione non sconvolgente, ma di più, eccomi qui a recensire!
Già il titolo è stupendo perché le citazioni di Shakespeare sono un mio punto debole, e poi l'inverno qui è più appropriato che mai^^ saprai anche meglio di me del parallelismo Stark/York e Lannister/Lancaster, per cui...
Ramsay come cattivo shakespeariano ho fatto fatica ad immaginarmelo, lo confesso, nella sua figura non ho mai visto quella predestinazione, quella tragicità che così spesso ricorrono nelle opere elisabettiane, ma sebbene non conosca il Riccardo II come opera (come personaggio storico abbastanza bene, invece) durante la lettura ho molto apprezzato il modo in cui hai associato Ramsay a quest'altra dimensione a cui pareva impossibile associarlo, forse gli hai proprio dato un'intensità che nella serie non ha: le cose che dice sono le stesse, le azioni scellerate pure e così anche i pensieri sadici e perversi, ma l'ho sempre trovato vuoto come personaggio, mentre qui è sì arrogante e orgoglioso ma anche... intenso, appunto. Sei riuscita a tenerlo IC pur capovolgendolo, quasi, ma il lettore lo sente così vicino alle scene osservate che praticamente non lo nota, bravissima!
Grammatica perfetta e stile elegantissimo, inutile dirlo^^ anche se indirettamente, Jon è stato anch'egli tratteggiato molto bene: il suo coraggio così grande non me lo sarei mai aspettato, proprio come Ramsay, mentre l'introspezione sul rifiuto del duello indica proprio una paura, una codardia che nemmeno da solo riesce a confessarsi. Ancora complimenti!!
kiss :*
mystery_koopa

Recensore Junior
21/04/19, ore 18:31

RECENSIONE PREMIO PER IL CONTEST “Missing Moments in Flashfic”

Prima di parlare della storia una mia piccolissima nota. Nonostante Ramsay Bolton sia uno dei personaggi più “nefandi” dell’intera saga di GoT, è anche quello che ha operato la mia vendetta sul personaggio che non sopporto fin dalla prima stagione. Chiaramente non sto giustificando cosa ha fatto a Sansa Stark, deplorevole per mille aspetti, sto solo dicendo che se lui l’avesse incatenata in una delle celle libere dei cani io non avrei sentito la mancanza di questa ragazzina. E per questo credo che Setsy tu hai ragione: io ho un potente lato oscuro da Syth nelle vene. ^^

Ogni pensiero che Ramsay espone in questo racconto rispecchia fedelmente il suo personaggio, e sotto un certo punto di vista possiamo comprendere il suo senso di rivalsa verso gli altri potenti del globo e soprattutto il suo sentirsi superiore a personaggi che, come lui, erano messi da parte perché figli “bastardi”. Come poteva anche solo pensare di perdere contro quell’uomo che è finito a fare il lava scodelle al Castello Nero? E in fondo, ricordando la storia, avrebbe anche vinto se Jon Snow non fosse stato aiutato da un alleato esterno convocato dalla sorella, quindi il suo senso di superiorità sembra anche giustificato. Certo, Ramsay è uno psicopatico e in questo testo lo dimostra ancora di più perché il suo desiderio non è vincere, ma fare del male psicologico e fisico, non è dimostrare di essere il più forte, ma far vedere a tutti che è anche il più sadico.

La rilettura in chiave shakespiriana si adegua a Ramsay come un calzino, il riferimento con Riccardo III è quanto mai pertinente; l’ultimo Re della casata degli York, uomo dalla reputazione già compromessa che ordisce piani per unire ciò che è separato.

In definitiva il testo è di piacevole lettura nonostante siano le elucubrazioni di un folle, ci mostri il peggio di Ramsay anche attraverso i suoi pensieri contorti, ci regali un personaggio caratterizzato in modo pregevole.

Questa storia entra di corsa tra le mie preferite e grazie per avermela consigliata per la recensione premio ^^
Ivan

Recensore Master
09/05/18, ore 21:10

Recensione premio (2/3)

Dunque, qui mi sento più a mi agio ^^ Inoltre, leggo sempre poco di GOT e quindi mi fa davvero piacere passare per di qua. Prima di tutto ti voglio fare i miei complimenti per aver dato questo tocco teatrale alla flash. Il tuo stile mi piace sempre molto, riesci ad essere complessa, ma non complichi la lettura e la dura vita di noi divoratori di parole - ehm, lettori^^.
Hai dato non solo un tocco teatrale, ma anche epico. Ok, senti non lo so perchè o per come ma Ramsay (Zeus, Salvami tu da quello che sto per dire) mi è sembrato Achille (Cantami, O Diva, l'ira funesta del Pelide Achille...), quella freccia mi ha ricordato il dardo avvelenato del Dio Apollo: rabbia che punisce, in qual caso era la peste, ma vabbè non siamo così pignole ^^". Devo dire che Ramsey è un personaggio che mi è sempre stato sulle balle (si può dire balle?), ma anche molto prima dello stupro e della taglio dei genitali, eh... la sua fine è stata una delle morti più godute di Got, che bello. E beh, qui lo hai caratterizzato orrendamente, positivamente parlando - della caratterizzazione non di lui, ovvio. Mi sono spiegata, vero?
Lo so, hai la faccia perplessa.
Comunque, l'IC è ottimo. Lui, il suo piano e la sua cattiveria trasparono e bellissimi anche i riferimenti, non troppo velati a Sansa. Uno psicopatico che si vanta della violenza, e degli omicidi commessi contro gli Stark e la loro gente. E, beh, è proprio vero: l'inverno sta arrivando, e la tempesta di Lupi e neve lo travolgerà per farlo affogare nella sua stessa perfidia. La storia mi è piaciuta moltissimo , hai dato un bel tocco originale e ricercato mantenendo sempre alto gli standard delle tue storie.

Complimenti!

Recensore Junior
07/03/18, ore 16:02

Ciaoo!!
Io come ci sono finita a leggere un monologo interiore di Ramsay in stile shakespeariano? XD XD XD 
Scherzi a parte... Ho letteralmente i brividi. Non ho mai letto una fanfic così orginale (va bene, non ne avrò lette tantissime, ma ho fatto un bel giro anche sui siti in inglese) e la potenza che ha questa è cosa rara da trovare. 
Già dalla scelta di dare la parole direttamente a Ramsay hai tutta la mia stima. Poi addirittura fonderlo con Shakespeare! Devo ammettere di essere particolarmente ignorante in materia ^_^'... Ho letto in originale parti di Romeo e Giulietta, Sogno di una notte di mezza estate e Amleto, ma questo Riccardo III proprio no. Non so nemmeno di cosa parla e per questo vorrei sotterrarmi. Ho comunque deciso di recensire lo stesso, a costo di fare come Socrate ed ammettere di non sapere XD 
Lo stile però ci sta tutto... E' elevato ma non l'ho trovato affatto pesante (e io che sono un'amante dello stile semplice e lineare considero pesante uno stile molto facilmente) e scorre benissimo, soprattutto per come è organizzata la storia. 
Ma poi Ramsay, mamma mia quanto hai scavato a fondo nel suo animo, quante cose sei riuscita a tirare fuori... E pensare c'è gente che lo considera un "cattivo tipo"! La prossima volta che qualcuno me lo dice gli schiaffo davanti questa fanfic XD XD XD 
E la cosa migliore è che non stona nemmeno con il suo comportamento selvaggio e brutale, anzi, lo caratterizza meglio. In fin dei conti Ramsay non era Euron o Joffrey: Ramsay è freddo e calcolatore e il suo divertimento è lento e più atroce. Questa storia rende esattamente quello che Ramsay voleva ottenere: incutere terrore. Perchè sì, se non avessi già visto la puntata adesso starei con la tachicardia per il mio Jon XD XD XD Si sente tutto il desiderio di Ramsay di ferire, di far del male anche psicologicamente, di "giocare con le persone" proprio come dice Sansa nella puntata. E la cosa più terribile è che questa flash fa sembrare tutto normale e quasi naturale! Ho capito che non è una bella esperienza entrare nella mente di uno psicopatico: si potrebbero avere strane idee XD XD XD 
Ma poi questo linguaggio ricercato, questo ragionamento filosofico, come faccio a dire quanto io lo abbia apprezzato? 
Guarda, complimenti davvero e si vede che dietro c'è stato uno studio approfondito ed eccezionale... Bello anche il riferimento ad Azor Ahai, confesso che prima di leggere le note "I hadn't got it" per dirlo in inglese XD 
Bravissima e spero di sentirti presto! 




 

Recensore Master
27/02/18, ore 23:07

Buona sera cara^^ Mi ero iscritta a efp per leggere e scrivere nel fandom di Harry Potter. Anni dopo mi sono reiscritta per il fandom di BBC Sherlock (e ho letto anche delle Freebatch), ma il mio piccolo mondo di efp terminava qui. Non avevo letto nulla di altri fandom. E poi ho scoperto questa ff, scritta da te, che sei una delle mie autrici preferite e che hai scritto su una delle mie serie preferite e uno dei miei episodi preferiti. Insomma, puoi capire il mio entusiasmo! E cavolo, è una ff bellissima! Così completa, nonostante la lunghezza limitata; così sprezzante e arrogante, proprio come nel personaggio Ramsay. E poi mi citi anche il Riccardo III che subito mi fa pensare al nostro amato Martino. Questa ff ha davvero tutto! Ah quesi dimenticavo, sappi che in questo momento ti amo, giuro <3

Nuovo recensore
28/12/17, ore 22:26

Storia molto raffinata, senza dubbio. Mi risulta difficile immaginare il bastardo dei Bolton con una verve shakespeariana così marcata, lui che ha vissuto nel rude Nord, al di fuori della nobile famiglia del padre (che a sua volta comunque non brillava per cultura o erudizione); ma sicuramente l'immagine che ne deriva è molto evocativa e potente.
Per fortuna le cose non sono andate proprio come pensava lui, anzi...

Recensore Master
27/12/17, ore 11:57

Quinto Posto: “The Winter Of Our Discontent” di Setsy



◊ Grammatica e stile: 9,6/10 (4,6/5 di Grammatica e 5/5 di Stile) 

Allora, riguardo alle correzioni in ambito grammaticale (o consigli, in questo caso; nulla di più grave) ti faccio solo notare questo> “Non incroceremo una spada o una lancia, non ne trarrei piacere, neppure se vincessi; non è una morte dignitosa e veloce quella che desidero per te.”. 
Io qui modificherei la punteggiatura, togliendo la virgola dopo la parola “piacere” (– 0,1) 
Distruggerò tutti i vostri castelli dalle altere torri, le vostre armate; poi il ricordo di esse.” Dopo il “poi” inserirei una virgola, oppure lascerei così ma nell’ultimo pezzo metterei il termine “anche”(– 0,1) 
Adesso è la mia spada ad avere sete, e berrà il tuo sangue, ma non qui.” 
Dopo la parola sangue, inserirei un punto e virgola (– 0,1) 
Il mio capriccio sarà il tuo terrore, il tuo lutto il mio paramento di festa; o il tuo sepolcro questa neve infinita.” Toglierei la “o” prima della frase “il sepolcro...” 
(– 0,1) 

Per quanto riguarda lo stile, nulla da dire: non è così ricercato da risultare pedante, ma è ben costruito: le parole sono tutte al posto giusto, non cambierei un termine che fosse uno. 
Inoltre, sei molto evocativa nell’esposizione: ci sono state parecchie frasi che mi hanno colpito a fondo e mi hanno fatto apprezzare ancora di più questo scritto, come quando Ramsay parla di Sansa, e più in generale della famiglia di Jon. 
Se fossero state ancora più limate si potrebbe pensare a dei versi poetici; ma fidati, sono molto belle anche così. 



◊ IC/Caratterizzazione personaggio: 10/10 

Mamma mia. MAMMA MIA. 
Era davanti a me, Ramsay, con gli occhi gelidi e allucinati e il sorrisetto che mai lasciava il suo volto, facendo tremare perfino la neve che lo circondava. No, non sono in piena sbornia, sto solo descrivendo ciò che ho provato quando ho letto. 
Così perfettamente IC, il Bolton più crudele che si sia mai visto, che non ho fatto alcuna fatica a immaginarmelo, a guardare il mondo pronto a esplodere attraverso il suo sguardo voglioso di sangue e crudeltà, mentre i suoi pensieri si aggrovigliavano a macchinare sevizie e già pregustavano il sapore di una vittoria nera come il suo animo. 
C’è tutto: inganno, sadismo, autocompiacimento per il proprio operato (anche futuro), sete di vendetta, nessun limite morale, follia. 
Così come nella serie tv e nei libri, anche qui mi ha turbato: e penso sia stato proprio questo che mi ha dato l’ultima spinta per assegnarti il punteggio pieno. 
Ramsay turba: mette in scacco anche te, lettore/spettatore, da quanto è insana la sua mente e riprovevoli le sue azioni, è a un livello di crudeltà così feroce da ripugnare a fondo. 
Bravissima... davvero bravissima. 



◊ Introspezione: 10/10 

Ci siamo totalmente anche qui. 
In altri casi avrei preferito storie più lunghe (sono una fan delle shot chilometriche), ma in questa storia ritengo che sia più che perfetto quello che ci viene mostrato: una breve ma intensa discesa tra le ombre di un personaggio così complicato da gestire e narrare che, te lo dico con sincerità, non sono certa che al tuo posto lo avrei reso con la medesima abilità. 
Quanta malvagità, piacere e voglia nel cercare e causare dolore; quanto desiderio di prevaricare, umiliare, giocando con i punti deboli dell’avversario ritorcendoglieli contro – la parte che più mi è piaciuta è stata proprio questa, del ricordo di Ned, Robb, di Catelyn; lì hai espresso con una forza veramente ammirevole quanto sia meschino e terribile Ramsay, un essere da temere e da non sottovalutare. 
Il fatto che poi le sue aspettative non vengano soddisfatte rende questa storia ancora più godibile; a essere dilaniato, ucciso, divenire preda, sarà qualcun altro, ma non è ancora giunto quel momento; la sconfitta e la morte sono ancora lontane, nemmeno ci sfiorano. 
Ora è il tempo dell’odio, e tutto cade di fronte al suo grido. 



◊ Gradimento personale: 10/10 

Siccome mi sono già espressa in abbondanza nei punti sopra, qui sarò breve: raramente mi capita di esaltarmi così per una fic (sia scritta bene o meno), anche se sono solita fangirlare per (quasi) un nonnulla; quindi tanto di cappello. 
Ho anche trovato molto pertinenti e preziosi i riferimenti all’opera Riccardo III, che consentono di dare ulteriore complessità e profondità a un villain che di certo non ha bisogno di presentazioni. 
Brava, brava e ancora brava! 



◊ Eventuali punti bonus: 0/2 



Totale: 39,6/42

Recensore Master
30/11/17, ore 12:29

Terzo Posto
The winter of our discontent
di Setsy





Grammatica: 9.8/10

La grammatica è perfetta. Attenzione ad alcuni passaggi un po’ insidiosi, quando di sintagmi coordinati.
Di seguito gli errori che ho trovato:

il cui erede è fuggito alle mie cure, portando via la mia legittima moglie. → -0.2 (La virgola non va messa tra il gerundio che specifica l’azione del verbo principale e il verbo stesso. Va tolta quindi la virgola)


Stile: 8.5/10

Lo stile è molto ricercato, adatto al contesto “medievale” in cui è calata la vicenda. A tratti, però, l’ho trovato troppo ampolloso, pieno di retorica e carico di riferimenti.
Hai utilizzato la prima persona, questo vuol dire che hai usato non solo il punto di vista di Ramsay ma anche la sua mente, la sua voce. Tutto, in questo testo, deve ricondurre a lui. E purtroppo questo a me è mancato, proprio a causa dello stile altisonante. Posso solo fare il confronto con la serie e il lessico utilizzato nel doppiaggio italiano, poiché non ho letto i libri. Ramsay è, sì, vizioso e serpentino quando parla, ma non ha tutta questa capacità linguistica o quest’aria così formale. A maggior ragione, dai suoi pensieri mi aspetto più un gioco di immagini e un continuo soffermarsi sulle sofferenze, cosa che hai fatto, ma senza tutta questa solennità. Ho sicuramente apprezzato i riferimenti all’opera di Shakespeare, ma il contesto di fondo era diverso, così come il registro linguistico e gli atteggiamenti. Per questo motivo hai azzardato un po’ a cercare di adattarlo al bastardo dei Bolton.
Sai quanto tengo alla punteggiatura, e qui sei stata pressoché impeccabile. Ti segnalo solo una cosa, un po’ dubbia, a cui nemmeno io ho trovato soluzione.

‘Le nostre lame sono affilate’; non sono parole gonfiate dal vento come vele leggere e incostanti, quelle dei pirati Greyjoy, il cui erede è fuggito alle mie cure, portando via la mia legittima moglie.

Il punto-virgola, messo in quel punto, mi stona un po’. All’inizio avevo pensato a un punto esclamativo, però credo che la frase tra le virgolette sia la base su cui si fonda la seguente, che ne è la conseguenza; quindi, credo che starebbero meglio i due punti, perché evidenzierebbero il punto focale d’argomento.
Un’altra cosa che dovresti evitare è il continuo andare a capo, andando a spezzare paragrafi che hanno la stessa matrice. A parte il fatto che l’impaginazione ne risente proprio visivamente, in ogni caso l’andare a capo ha anch’esso le sue regole: lo si fa per sottolineare un concetto, creare un contrasto o un effetto “shock” o lo si fa quando l’argomento centrale della frase è diverso da quello di cui tratta il paragrafo precedente. Andare a capo spesso elimina completamente il primo dei motivi che ti ho detto. Riguardo al secondo:

‘Le nostre lame sono affilate’; non sono parole gonfiate dal vento come vele leggere e incostanti, quelle dei pirati Greyjoy, il cui erede è fuggito alle mie cure, portando via la mia legittima moglie.
Non devo temere nulla dalla loro compagnia, perché lui non è più un uomo, e lei vorrebbe non essere nata femmina, dopo le delizie del nostro talamo.
Non sono futili giocattoli, adatti a tempi d’ozio e feste; ma di questo forse mi ringrazi, perché il pugnale di mio padre ha reciso la gola della donna che ti ha dovuto crescere, dandoti cibo avvelenato dal rancore e infettato dalla gelosia.
Adesso è la mia spada ad avere sete, e berrà il tuo sangue, ma non qui.

Qui c’è un po’ di carne a fuoco. Allora, procedo con ordine! L’andare a capo: se tu li togliessi tutti tranne l’ultimo, creeresti quell’effetto “shock”, che non so come altro chiamare, di cui ti parlavo, ovvero metti in evidenza un unico particolare; altrimenti potresti benissimo creare un unico paragrafo.
In questo periodo, inoltre, c’è un altro errore, ed è il soggetto saltellante: nella prima frase sono le lame, nella seconda Sansa e Greyjoy, nella terza tornano a essere le lame. Tutto questo, però, è il lettore a doverlo “intuire”, cosa che non va mai bene. Il soggetto dev’essere sempre chiaro nel centro nella narrazione. Puoi sottintenderlo quando è sempre lo stesso, ma quando cambia, come in questo caso, va sottolineato.


Originalità e trama: 10/10

Qui posso solo farti i miei complimenti, perché non c’è un solo particolare a livello di trama che hai tralasciato, andando magistralmente a enfatizzare tutti i passaggi salienti che hanno colpito la vita di Jon e che hanno segnato la storia di Games of Thrones.
L’originalità del punto di vista ti dà modo di esaltare l’eccitazione della battaglia dal punto di vista del “nemico”. Hai fatto un lungo excursus sui divertimenti con cui Ramsay si trastullerà nella sua testa, avendo cura di concentrare la sua attenzione su più personaggi contemporaneamente: Jon è un nemico, lo vede come il simbolo di ciò che egli si è lasciato alle spalle, ha ripudiato, ma Jon è anche la sottana dietro cui si nasconde sua moglie; e non dimentichiamo l’erede delle Isole di Ferro, il quale è solo un altro degli oggetti di derisione di Bolton.
La trama si snoda in maniera molto intrecciata, segue un po’ un flusso ingarbugliato, secondo i pensieri di Ramsay. A volte tendi a passare da un argomento a un altro, per poi tornare al primo. Quando parli delle lame, per esempio, o del sudario di Jon e della sua orrenda e prossima morte, con la disgressione verso riferimenti alla madre adottiva e al fratello decapitato e ridicolizzato con la testa del suo metalupo. Eppure non è fuorviante o sbagliato come metodo, ma in qualche modo ricalca la complessità dei pensieri del personaggio. Quindi va benissimo.
Insomma, alla trama non hai fatto mancare nulla.


Titolo: 5/5

In questo caso, la prima cosa che voglio lodare è la citazione, perché non so in quale altra voce farlo, ma soprattutto perché anch’essa funge da introduzione alla flash, quindi il suo ruolo è molto affine – direi complementare – a quello del titolo. Mi piace come questo verso introduca perfettamente ai pensieri eccitati e “fantasiosi” del protagonista, il quale non fa che pregustare la sua vittoria, il suo momento di riscatto, l’espansione del gioco a cui lui ha giocato per tutta la vita. Nella sua mente, questa non è altro che l’ennesima caccia, in cui lui guarderà l’altro venir sbranato prima dal dolore interno e poi, o contemporaneamente, da quello che gli infliggeranno le zanne dei suoi cani o delle sue lame.
Il titolo è perfetto, è il sunto della citazione ed è coerente con la storia. Hanno la stessa matrice stilistica, oserei dire, con un linguaggio ricercato e una poesia di fondo molto cruda e tetra, così come hai enfatizzato con il tuo lessico. Lo scontento può essere la base da cui partono i sogni estivi di Ramsay, ma è anche un richiamo a quello che sarà la sua vera fine, ovvero la sconfitta e una morte ironica e “giusta”, cercata quantomeno.


Caratterizzazione dei personaggi: 10/10

Protagonista indiscusso Ramsay, però direi di poter tirare fuori un bel po’ di personaggi da questa trama.
A partire dalle comparse: la compassione che si è mischiata al rancore e al senso di sconfitta di Catherine Stark; il dolore e il maltrattamento subito sa Sansa, quello che l’ha macchiata per sempre e che ha già inciso profonde cicatrici nella sua anima. Su di lei voglio spendere due parole da fan (è colpa vostra che mi avete “costretto” a vedere la serie per i contest se ora amo questi personaggi): questo tipo di cicatrici possono trasformarti in un mostro o nella persona più giusta ed empatica del mondo, ma ci sarà sempre un sottofondo di spietata durezza in quella comprensione che caratterizzerà tale personaggio.
E veniamo ai due protagonisti: Jon e Ramsay. Il primo è il mio preferito, ma visto dagli occhi di Bolton è solo la parte “buia” che viene fuori, quella che forse solo un altro bastardo può carpire. Jon ha tante responsabilità che gli pendono sul collo: morto al servizio della barriera, è l’eredità maledetta degli Stark che ha raccolto, e questa ha un peso enorme, che solo un uomo forte e votato al sacrificio può sostenere. C’è orgoglio in lui, proprio come sottolinea Bolton, forse in modi che lui non potrà mai comprendere, ma soprattutto c’è il tormento dei fantasmi del suo passato, c’è l’onere, quello che non lo fa dormire la notte. E questo Ramsay lo ha azzeccato molto bene secondo me. Nessun personaggio del calibro di Jon Snow può ignorare i fantasmi. Il protagonista, però, riesce anche ad accennare a un tratto peculiare di questo personaggio, ovvero al suo delicato e sensibile modo di amare il prossimo, a partire da Sansa, di cui adesso tiene la responsabilità.
E Ramsay! C’è solo una parola per definire la sua caratterizzazione: eccitazione. Lo descrivi in maniera esaltata, colmo di sicurezza e già proiettato verso l’immediato futuro, conseguenza di ciò che secondo lui accadrà da lì a poco. Conta sulla forza e il numero dei suoi uomini, ma anche sulla sua posizione elevata, adesso riconosciuta da tutti, primo fra tutti il padre. Una cosa che hai enfatizzato è il suo non considerare il rifiuto del duello a “singolare tenzone” una vigliaccheria. Ecco, Ramsay ha le sue regole, che regole non sono, e se ne frega del modo di giocare degli altri. Sembra dire: solo uno sciocco ti darebbe la possibilità di vincere quando ha già la vittoria in tasca. Ramsay gioca per vincere, e il modo come ottenerlo rispecchia la sua personalità. La frase finale, infine, sembra sottintendere che a Ramsay, a dispetto di quanto gli piaccia giocare, non importa in che modo arriverà alla vittoria, ma è arrivarci. Jon sarà degno dei suoi giochi se riuscirà a raggiungerlo, ma può benissimo morire nel campo di battaglia, in mezzo alla neve. Ramsay si crede migliore di lui perché riconosciuto, come se avere il nome adesso lo metta in luogo dove i bastardi e la loro vita triste non possa più toccarlo.
Mi è piaciuta una cosa sopra tutte: l’egocentrismo che traspare dall’ultima frase. Ramsay si è identificato con il motto degli Stark e del Nord, come se fosse egli la più grande forza in atto in quel momento, la nemesi perfetta per Jon Snow. Molto bella la fina di questa caratterizzazione.


Gradimento personale: 4.5/5

Come sempre, apprezzo tantissimo la capacità che possiedi di evocare interi pezzi di trama o spezzoni di scena con poche parole, senza dover inserire flashback o quant’altro; e il tutto nel poco spazio ristretto che è concesso in una flash. E forse, stavolta, è stato questo che mi ha fatto desistere dal darti punteggio pieno. La storia risulta molto densa di particolari, secondo me avresti dovuto concentrarti di più sulle sensazioni contrastanti dell’animo di Ramsay piuttosto che sui particolari della trama. Snellire quest’ultima avrebbe dato più spazio a quello che credo sia il vero stato d’animo di Bolton: un misto di esaltazione folle e rabbia oltraggiosa. Questa foga sembrava esserci all’inizio, quando egli rinfaccia a Jon di essere stato riconosciuto, di avere una legittimità di potere. Poi, però, io l’ho sentita perdersi tra i tanti dettagli che hai inserito, ho avuto un sovraccarico d’informazioni, la parte importante è diventata una tra le tante cose che hai detto. Ho perso il pathos del momento, l’impeto che doveva risaltare sopra tutto.
Tutto questo monologo per dirti che sei stata davvero bravissima a esaltare l’eccitazione, i suoi sogni perversi, i suoi propositi verso Snow, ma a un certo punto la trama mi ha distratto dalle emozioni di Ramsay, non ho sentito l’eccitazione o la rabbia crescere, ma più la freddezza di un monologo con la stessa nota.

Punteggio: 47.8/50

Nuovo recensore
08/09/17, ore 17:28

Ciao cara! 
Innanzi tutto voglio confessare che è da tantissimo tempo che ho adocchiato questa fic, tanto da volerla recensire. Perché non l'ho fatto prima? Lo ammetto, ho aspettato la conclusione del contest "The Het & Slash Dream Contest!" così da poter recensire in tutta tranquillità. Quindi, passiamo subito alla fic: che dire? Io ho sempre amato Ramsey come personaggio, l'ho sempre visto ben strutturato e, per quanto crudele, privo di pietà e completamente sadico, non l'ho mai considerato realmente un pazzo. Sia chiaro, non giustifico niente di ciò che ha fatto - ha anche toccato la mia Sansa, please - ma il personaggio, in sé, è davvero fantastico e tu, qua, non hai fatto altro che riprenderlo esattamente per come è, senza sbavature alcune, in un modo perfetto ma più studiato. IC incredibile, vedo del ragionamento dietro a questa rappresentazione di lui come villain, fatta per di più con una minuzia impeccabile. Leggo la tua fic e mi immagino Ramsey senza ombra di dubbio, e la cosa più bella di tutto ciò, è che lo immagino pronunciare gran parte delle parole che hai scritto, con un tono che si evince perfettamente dalla storia stessa.
È una cosa bellissima quando riesci a visualizzare quello che accade nella fic, e grazie alla tua - sopratutto grazie al tuo stie - ho potuto approfondire ancora di più la psicologia di questo Bastardo. 
Mi viene quasi da ringraziarti per questa fic, sia perché hai preso in causa un personaggio poco trattato da solo, sia perché è stato un piacere assurdo leggerla - per non parlare dei vari riferimenti che impreziosiscono il tutto! 
Bravissima! 

A presto,
Hotaru-Chan.