Recensione contest "2nd national teen slash awards"
Titolo: 2/2
Beh, che dire. Non e’ il piu’ originale per una storia ambientata in prigione, ma funziona ed e’ coerente alla storia. Meglio un titolo un po’ piu’ scontato che uno fatto apposta per impressionare, quindi punteggio pieno.
Grammatica: 5.5/6
La grammatica e’ curata, ci sono un paio di sviste qua e la’ ma niente di particolarmente sbagliato o in grado di rallentare la lettura. Ti elenco qua sotto due cose che ho considerato sbagliate, dalla prima pagina. La quantita’ di errori non diminuisce ne’ aumenta andando avanti, ma essendo sotto scadenza non avrei tempo per correggere tutti i vostri racconti da cima a fondo:
(Mi) Siedo sul materasso = Mi siedo sul materasso
'giorno con sto cazzo = ‘giorno con ‘stocazzo / ‘giorno col cazzo – ‘giorno con sto cazzo non l’ho mai sentito
Stile: 4/6
Lo stile, sia chiaro, mi e’ piaciuto dopotutto. Hai una forte dose di coerenza e non cadi mai in contrasti di registro. Ci sono, pero’, vari problemi di punteggiatura e frasi molto cringy che rendono la storia molto… cringy?
Ti elenco qui sotto:
1 – Prima di tutto, le prime due pagine hanno davvero troppi dialoghi con delle domande, la maggior parte comincia con un “Ma”. Avrei cercato di variare un po’ le discussioni tra i due carcerati, perche’ cosi diventa abbastanza pesante.
2 – alcuni dialoghi sono un po’ forzati. Nessuno in vita reale risponderebbe con un “Perché non hai un mal di testa a perforarti il cervello e ad amplificare tutti i rumori.” o direbbe “gingillarmelo” per parlare di masturbazione, anche se la persona in questione ha trent’anni. Ti ricordo che l’hai dipinto come un personaggio piuttosto rozzo, molto volgare. Un termine come “gingillarmelo” nella sua bocca e’ come un Ozzy Osbourne intento a parlare come Ned Flanders.
3 - “Io sono un somaro, ma tu sei un elefante con quella proboscide enorme tra le gambe” – questa frase, in particolar modo, mi ha fatto venire i brividi. Non sono politically correct, se a una persona piace quel tipo di sesso buon per lei e non voglio neanche fare il discorso sulla rape culture o sull’esaltazione dello scopare violento nelle fanfiction o quelle robe li. Io pero’ mi esprimo sulla frase in se’. Voglio dire, davvero? Quale ventenne direbbe una cosa simile? Passi la metafora con l’elefante, ma addirittura definire un pene “proboscide enorme” rende la frase ancora meno realistica. Io la toglierei definitavamente fossi in te.
Trama e originalita’: 5.5/8
Il tema del sesso homo nelle carceri non e’ fresco, tantomeno il rapporto tra il dominatore rozzo e il ragazzo piu’ giovane e inesperto, pronto a farsi sottomettere (Cinquanta sfumature di grigio, cosi’ come molte altre fanfiction, si basano su questa dinamica). Il modo in cui sono costretti a stare rinchiusi in una cella e’ introdotto molto bene, lo show don’t tell rende il tutto molto piu’ godibile e interessante.
Inoltre, e’ un testo scorrevole, a tratti divertente, c’e’ un accenno di black humour che trovo interessante. La mancanza di politically correct, secondo me, sarebbe stata un ottimo espediente per rendere il racconto un po’ piu’ particolare e meno erotico.
Caratterizzazione personaggi: 2.5/3
I personaggi sono credibili, ben delineati. Ovviamente Salvatore un po’ di piu’, entriamo proprio nella sua testa e riusciamo a comprendere diversi suoi atteggiamenti. Lo show don’t tell funziona quasi perfettamente, escluse alcune parti (che ti ho gia’ elencato sopra) dove la situazione diventa piuttosto cringy.
L’idea di creare un match tra la loro personalita’ di tutti i giorni e durante il sesso la trovo intelligente e non scontata, ma soprattutto ben riuscita.
Detto cio’, una frase in particolare ha rovinato gia’ dall’inizio il personaggio di Salvatore: “Eh, sapessi quanto me lo sto chiedendo ora: che cosa ho fatto! Però forse dopotutto non è così noioso starsene qui dentro. Posso prenderlo per il culo tutte le volte che voglio… e, chissà, se mi gira posso farlo in tutti i sensi”
Questa frase spunta dal nulla, molto fuori luogo e soprattutto rivela la velata omosessualita’ in un modo troppo esplicito. Da qui in poi si sa gia’ che succedera’. Proverei a non renderlo cosi’ palese fino al momento giusto, ossia quando si trova a dover scopare con il suo compagno di cella per evitare di cadere in ulteriori crisi di astinenza.
Inoltre, chiudo un occhio sul fatto che e’ improbabile che uno stupratore seriale scopra casualmente di essere gay. Uno stupratore, saro’ io a pensarla cosi’, nel momento in cui si accorge di non provare piacere nel molestare una donna, non lo rifa’. O comunque proverebbe a cercare piacere con degli uomini. Essendo una mia opinione personale, pero’, non l’ho inclusa nel punteggio.
Punto bonus: 0/1
Non vorrei sbagliarmi. Nel senso, sono su un’isola caldissima italiana, da quel che ho capito, chiamata “Asinara”. Per quanto sia un’ottima ambientazione per questo genere di storia, non ha nessun riferimento all’inverno, neanche in piccoli flashbacks.
Totale
19.5/26 |