Recensioni per
Attrazione fatale
di c_underwater

Questa storia ha ottenuto 2 recensioni.
Positive : 2
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
10/10/17, ore 17:48
Cap. 3:

Settima classificata al contest Sfida alle 100 parole – IV edizione

Grammatica: 9/10
L
a grammatica è buona, c’è solo una svista:
II drabble
“e desiderò ardentemente”: -1; il tempo verbale corretto è il trapassato prossimo, non il passato remoto, quindi “aveva desiderato”. Il passaggio da un’unità narrativa all’altra lo effettui correttamente passando da un capoverso all’altro, ma quando scrivi “desiderò” sei ancora nell’unità narrativa statica del passato del racconto.

Stile e lessico: 6/10
In riferimento alla struttura del testo, l’elemento più marcato è il tentativo di usare un registro linguistico molto ricercato, a tratti arcaico, per adeguare l’atmosfera lessicale al contesto storico di riferimento dei personaggi. Il problema è che questo tentativo ha prodotto un testo caratterizzato da un registro linguistico disomogeneo e da alcune scelte sintattiche poco coerenti. Nel tuo caso, tratterò insieme stile e lessico, perché nel discorso che farò si intrecciano.
Hai costruito la raccolta al passato, usando la terza persona. Entrambe le scelte si adattano alla volontà di collocare i fatti in un passato remoto, a tratti quasi nebuloso, quindi trovo siano state ottime. Nel complesso, non hai abbondato né con i corsivi né con le interlinee: l’unico corsivo presente è quello del termine fatalmente, scelta che non ho ben compreso, nel senso che – escludendo un rimando palese al titolo (come se avessi voluto dire ai lettori: “ecco perché è un’attrazione fatale”) – non è di certo il termine più forte della raccolta, come invece farebbe intuire il corsivo usato solo per lui; quanto alle interlinee, l’unica frase separata visivamente dal testo è “Non la supplicò, né ebbe bisogno di costringerla. Non ricorse alla magia”, scelta ottima perché hai visivamente introdotto il passaggio da un’unità temporale all’altra: dall’imperfetto passi al passato remoto, dalla descrizione passi all’azione – uno stacco che divide la raccolta in due blocchi: I drabble e prima parte della II; seconda parte della II e III drabble.
O
ltre il discorso generale, vi sono poi delle singole situazioni problematiche, che ti riporto di seguito.


Un bambino, poi ragazzo e infine uomo che”: questa frase manca di coerenza sintattica. È un elenco di tre aspetti posti sullo stesso piano (bambino, ragazzo, uomo), un escalation della crescita del personaggio, eppure solo uno di questi tre termini è preceduto da un articolo. Per coerenza sintattica, è preferibile che l’articolo sia presente o assente in egual misura, il ritmo della frase ne giova, mentre allo stato attuale è un ritmo che incespica – alla prima lettura sembra quasi che manchi qualcosa. È come se avessi colmato l’assenza di articolo davanti a “ragazzo” e “uomo” con “poi” e “infine”, ma questi due sono avverbi, di conseguenza non hanno lo stesso impatto sulla frase né ovviamente lo stesso ruolo di un articolo.

Harry Potter era incredibilmente e dolorosamente simile all’uomo che un tempo si era fatto chiamare Tom. // Era la sua occasione di riscatto. Non appena le fu porta la domanda, confidò al giovane tutto ciò che sapeva”: la frase in grassetto è ciò che determina il passaggio dalla riflessione all’azione, di conseguenza sarebbe stata più incisiva se isolata in un capoverso oppure se avessi usato i due punti dopo il termine “riscatto”, legando in maniera evidente la frase in grassetto alla frase conclusiva della raccolta. Così come è inserita, crea uno strano distacco con il capoverso precedente, venendo meno in coesione interna.

Questioni lessicali:

L'aveva osservato per lunghi anni, alla Scuola”: in un contesto di ricercatezza lessicale, utilizzare il sostantivo “scuola” – con accezione di nome proprio – non è la scelta migliore. Sarebbe stato preferibile Hogwarts (che non citi mai, quindi non ti saresti ripetuta) o “castello”, che come termine richiama tempi andati. Anche la preposizione “alla” è poco adatta al registro usato: “alla scuola” è un espressione quasi gergale.

Ella” e “egli”: sono due pronomi desueti, soprattutto il primo, sostituiti dai più comuni “lei” e “lui”; di conseguenza, se scegli di usarli, devi essere consapevole di dover costruire attorno a loro un’impalcatura lessicale molto ricercata, altrimenti causeranno perplessità o fastidio nel lettore. Io, ad esempio, ho avuto la sensazione che tu abbia fatto il possibile per riprodurre un registro adatto a Helena, ma purtroppo il risultato è stato un testo disomogeneo da questo punto di vista.

Era quell’attrazione che proviamo di fronte alle tempeste, alle rovine e al pericolo”: qui, con il verbo declinato alla seconda persona plurale e al tempo presente, la narrazione subisce uno scossone, perché da altera e distaccata diventa confidenziale. Quando si struttura stilisticamente e lessicalmente un testo, è preferibile restare fedeli a quella struttura, altrimenti ne risulterà indebolita l’idea alla base. Qui passi da “ella” a “proviamo”, non c’è coerenza.

Ecco ancora una volta quel vento gelido, il vento sconosciuto che molti anni addietro l’aveva fatta rabbrividire di passione e di timore”: questo è un ultimo esempio di disomogeneità lessicale. Ad uno “sconosciuto” fai corrispondere un “addietro”, quando per il primo avresti potuto usare varianti più ricercate come “alieno”, ad esempio.

Riassumendo la questione lessicale, il tuo registro è nel complesso medio e tenta di toccare punte di ricercatezza o arcaismi con alcuni termini che non risultano bene amalgamati.
Stile e lessico hanno comunque i loro pregi: non indugi in ripetizioni, le tue frasi sono lineari e non c’è confusione sintattica. Il consiglio che ti do, sempre che tu voglia accettarlo, è di prestare attenzione al registro linguistico scelto e di inquadrare bene la veste stilistica che vuoi per il tuo testo, in modo tale da restarle fedele dall’inizio alla fine. La sintesi dei pro e contro detti mi ha convinta ad assegnarti 6/10 in questo parametro.


Titolo: 2/5
Attrazione fatale è quel tipo di titolo che si associa con facilità alla narrativa rosa, ma la tua storia non è assolutamente ascrivile a questo genere, elemento che crea una falla nel sistema di comunicazione tra autore e lettore: il lettore interessato a quel genere apre la tua storia, ne è deluso e l’accantona; il lettore interessato al tipo di storia che hai scritto tu, legge il titolo e scarta a prescindere perché immagina tutt’altro. In questo senso, quindi, a mio avviso il titolo scelto non è tra le migliori alternative per la tua raccolta. Accantonando questa premessa e analizzando la relazione titolo-contenuto, trovo che il campo semantico cui fa riferimento la parola “fatale” non sia del tutto espresso nel testo. Con “fatale” si intende un avvenimento causato dal fato in accezione generalmente negativa (ma può essere anche positiva), ma nella tua storia la qualsiasi ripercussione sulla vita della protagonista resta sullo sfondo, accennata nella conclusione che descrive Helena delusa e arrabbiata dall’inganno di Tom – ma questo non viene mostrato al lettore, che dell’attrazione perde quanto e in che modo sia stata fatale per uno dei due o per entrambi. Per questi motivi il punteggio non è superiore a 2/5; non è inferiore perché l’attrazione di Helena è protagonista indiscussa della storia e l’accenno a quanto questa sia fatale nel senso di non avere spiegazioni diverse dal “è successo” è comunque presente.

Utilizzo (e originalità) del prompt: 9/10
U
n vento senza nome è sicuramente un prompt complesso, che si apre a più interpretazioni. Trovo che nel suo utilizzo tu abbia fatto un buon lavoro. L’associazione vento-attrazione non era intuitiva, quindi trovo in questo una buona dose di originalità! Un’associazione che ti ha concesso di usare il prompt come filo conduttore dell’intera raccolta: Helena si scontra con questo vento, che prima l’ammalia e poi la piega. Anche l’elemento “senza nome” non è stato trascurato: l’attrazione è fatale, non conosce motivo né giustificazione, è un vento che, appunto, non ha un nome. Il motivo per cui il punteggio non è superiore a 9/10 è che l’inserimento del prompt in alcuni punti mi è parso forzato; si percepiva che dovessi inserirlo, e questo ha reso in quei punti il testo e l’utilizzo stesso del prompt meno incisivo e convincente. Credo che in parte questo problema sia imputabile al fatto che hai mostrato poco il tumulto interiore di Helena (sfera emotiva a cui è legato è il prompt), ma di questo ti parlo nel parametro successivo. Nel complesso, comunque, hai fatto un buon lavoro, difatti il punteggio è molto alto!

Caratterizzazione e IC dei personaggi: 5/10
Ho riletto la tua raccolta più volte, indecisa sul punteggio da assegnare. Il problema è che Helena, unico reale personaggio del tuo racconto, è caratterizzata solo in funzione dell’attrazione che prova per Tom, ma non è messa in evidenza la sua personalità, se non a tratti; a questo va aggiunto l’OOC dell’ultima drabble, che è molto penalizzante.
Partendo proprio dall’ultima drabble, e cioè dell’incontro tra Helena e Harry, tu fai riferimento alla versione cinematografica del personaggio, ma come è specificato nel bando non accetto Movieverse (perché le uniche caratterizzazioni che considero originali sono quelle dell’autrice, contenute nei libri); nel libro l’incontro tra Harry e Helena è molto diverso, lei rivela a Harry di Tom perché crede che Harry abbia insinuato che non le importi dell’esito della guerra, è altezzosa, infastidita e infine perplessa dallo strano atteggiamento di Harry. Inoltre, non rivela immediatamente ciò che sa, tu scrivi “Non appena le fu porta la domanda, confidò al giovane tutto ciò che sapeva”, ma in realtà lei è riluttante all’inizio, al punto da fraintendere le intenzioni di Harry e dirgli che indossare il Diadema non gli permetterà di sconfiggere Voldemort. Cosa importantissima: non vede assolutamente somiglianze tra Tom e Harry, e non potrebbe essere altrimenti dato che i due sono diversissimi sia nell’atteggiamento che nell’aspetto (Harry non tenta di persuaderla, è diretto). Tutto questo fa sì che nell’ultima drabble Helena sia OOC.
Passando all’altro appunto, e cioè all’aver caratterizzato il personaggio solo in funzione dell’attrazione, è un problema perché non abbiamo un personaggio tridimensionale, e anche in relazione all’attrazione – che sappiamo essere un vento a cui lei non sa dare un nome – non hai approfondito il tumulto interiore vissuto dal personaggio, è un susseguirsi di eventi e azioni: lei è attratta da lui, gli rivela ciò che sa, riscatta il proprio inganno. Un dialogo tra i due o uno scambio qualsiasi avrebbe potuto mostrare in maniera più efficace ciò che accade dentro al personaggio.
D’altro canto, è sicuramente IC, nonché canonico, che Helena sia succube del fascino esercitato da Tom, che a lui conceda confidenze negate ad altri, lasciandosi persuadere da occhi ingannevoli.
Tom, presente solo indirettamente, è ben caratterizzato: ammaliatore, opportunista e ambizioso. Bello e scaltro sin da ragazzino, sicuramente una caratterizzazione ottima. Peccato che manchi totalmente la coppia, che non sia mostrato neanche un momento di interazione tra i due, ma solo il susseguirsi, come già detto, di eventi narrati dal di fuori.
Facendo un rapporto tra pro e contro, ho reputato corretto assegnarti 5/10, quindi la metà del punteggio totale, perché una base di buona caratterizzazione c’è, ma ci sono anche le questioni messe in evidenza (soprattutto l’OOC dell’ultima drabble).

Totale: 31/45

Recensore Veterano
30/09/17, ore 17:18
Cap. 3:

Ciao! Sto cercando di leggere tutte le storie partecipanti al contest ed eccomi arrivata alla tua! 
Premetto che la coppia non è delle mie preferite, ma leggo volentieri anche di coppie che non prediligo :) Dunque, la prima cosa che mi ha colpito di queste tre drabble è la tua decisione (che ho molto apprezzato) di non descrivere in tre atti un momento fisso nel tempo, bensì di ambientare le tre storie in tre momenti precisi nel tempo, tutti e tre incisivi per quanto riguarda la nascita e lo sviluppo del rapporto tra i due. Scelta davvero azzeccata, a mio parere: in tal modo si osserva gradualmente la presa di coscienza di Helena nei suoi confronti, l'attrazione fulminea da lei provata, il desiderio di essergli vicino, devota, e concedersi a lui (anche se metaforicamente parlando) in tutto e per tutto, sentendo praticamente il bisogno di rivelargli segreti e aiutarlo. E' una Helena che, nonostante la perdita della vita umana, cede ancora alle debolezze terrene, vorrebbe ancora vivere e cerca un po' di farlo attraverso un ragazzo che vede come uno spirito affine, vuoi per la sete di conoscenza, vuoi per il fascino innato di Tom. La drabble finale, devo dire che mi ha un po' destabilizzato: mi aspettavo un altro incontro tra i due, o, magari, uno scontro per l'essersi resa conto che quelle di Tom erano solo adulazioni con un fine ben preciso, e invece... sorpresa! XD Molto, molto interessante l'aver inserito Harry come "surrogato" di Tom e l'aver fatto rivivere a Helena i bei tempi andati attraverso lui.
Per concludere: mi è piaciuto molto il titolo (anche se continuava a ricordarmi il film, con cui la trama delle drabble non c'entra nulla xD) e, in particolare, trovo che l'aggettivo "fatale" sia molto calzante per descrivere il vissuto dei due personaggi.
In bocca al lupo per il contes,

July