Buonasera, ♡
ammetto di sentirmi un po’ in imbarazzo nel scrivere questa recensione; un po’ perché non scrivo un commento da mesi e temo di avere perso la capacità di mettere insieme due parole per formare frasi di senso compiuto, un po’ perché un giudizio a questa fanfiction già l’avevo elaborato, ma avendo dovuto abbandonare il contest per cause di forza maggiore, mi pareva troppo arrogante arrogarsi anche il diritto di usare quelle parole, quella specifica strutturazione del giudizio con conseguente suddivisione dei parametri valutati. Ed infine mi sento ancora terribilmente in colpa per non avere portato a termine questo impegno; gomen’nasai.
Ordunque, l’unico aspetto che mi sono sentita di riprendere dal giudizio antecedente è quello inerente l’aspetto grammaticale: « padroneggi la sintassi, i verbi ed i segni d’interpunzione. L’unica pecca, se così vogliamo chiamarla, che non mi ha permesso di assegnarti il punteggio pieno è da ricercarsi in alcuni piccoli e tutto sommato superflui refusi dovuti, a parer mio, ad una digitazione frettolosa, un momento di distrazione e/o alla stanchezza di tutte le letture che hai effettuato. ». Di seguito ti elencherò le sviste che ho riscontrato, ma ci tengo a precisare che NON sono una maestra (non è mia intenzione fare la maestrina), o una correttrice di bozze, e che non mi reputo un’esperta: tutte le annotazioni che ho fatto sono da prendere con le pinze e da non ritenersi dogmatiche.
• […] un’altalena arrugginita e due pezzi di legno marcio che in una vita passata dovevano essere stati delle panchine. → Personalmente, confacendomi anche allo stile adottato, inserirei due virgole a racchiudere “in una vita passata”.
• Da quella ragazza non si aspettava niente di diverso, anzi si chiese come mai non fosse ancora scappata urlando o più realisticamente, come mai non avesse ancora inventato una qualsiasi scusa per girare i tacchi e andarsene. → Personalmente aggiungerei una virgola dopo la “o”, in modo da racchiudere “più realisticamente”.
• Naruto aveva riposto tutte le sue speranze nella possibilità di poter scappare ma il trascorrere del tempo aveva messo a dura prova il suo ottimismo e lui aveva semplicemente finito col pensare di aver capito male. → Personalmente inserirei una virgola prima della congiunzione ma.
• Qualsiasi supplizio gli stessero infliggendo non durò a lungo. → In questo caso il soggetto è femminile, infatti ci si sta rivolgendo a Scarabeo, la Numero Sette, quindi è più appropriato usare il pronome personale femminile le.
• Era alta e bionda e prima di essere catturata doveva essere stata sicuramente una donna bellissima ma quel calvario l’aveva consumata e resa più simile ad uno spettro che ad un essere umano. → Personalmente inserirei una virgola prima della congiunzione e, inoltre – confacendomi allo stile – racchiuderei “prima di essere catturata” fra due virgole.
• Aveva così messo in pratica ogni tecnica di meditazione conosciuta, aveva eseguito alla lettera ogni esercizio per contenere la sua forza mentre lei incitava i suoi progressi e lui si beava della sua compagnia. → Personalmente inserirei una virgola dopo “forza”.
• In qualche istante avrebbe perso completamente il controllo, lui sarebbe diventato preda faciale dei sedativi e nessuno di loro, […]. → Suppongo volessi dire ‘facile’.
• Era il suo momenti di pace in un modo di caos. → In questo caso, invece, suppongo intendessi ‘mondo’.
Prima di iniziare con la recensione, devo confessarti che il tuo nome non mi era nuovo, infatti quando ti eri iscritta al contest mi era venuta in mente una fanfiction di tre capitoli che avevo letto verso aprile/maggio, tuttavia non volevo fare una delle mie solite gaffe, quindi ho preferito tenere per me questa sensazione. Ed invece avevo ragione; tu sei l’autrice di “Exit Music”, colei che mi ha indotta a bazzicare nuovamente nel fandom alla ricerca di qualche buona NaruHina, arigatou gozaimasu (♥). Ehm, tralasciando i miei discorsi strampalati e privi di alcun senso logico, mi accingo a farti l’ennesima confessione: questa è stata, fra le storie partecipanti al contest, una delle mie preferite – insieme ad una OS del fandom di Detective Conan –, infatti si è guadagnata immediatamente un posto nell’omonima lista.
Dunque, oh-my-gosh perché devo essere così seria?, per quanto concerne il punto di vista stilistico potrei riassumere tutti i miei pensieri con un semplice: mi sono innamorata. Ebbene sì, sono innamorata del tuo modo di scrivere. Lo stile, il lessico, l’impostazione, l’impaginazione… tutto. Tutto è così perfetto che mi viene da piangere, again. A parte qualche piccola svista, ho trovato veramente piacevole la lettura; sei riuscita a coinvolgermi sin dalla prima frase – incisiva e promettente al contempo – continuando a mantenere vivo il mio interesse sino alle ultime parole, e quando la storia è finita sono rimasta scioccata perché mi ero immersa così in profondità nelle parole che speravo, invano, non finisse mai. Le parole adoperate portano il lettore ad immaginare le scene, quasi come se stesse capitando tutto dinnanzi ai suoi occhi: Naruto che annusa l’aria e capta l’odore di cannella, margherite e viole, Naruto che si avvicina alla mia Hina-chan, Naruto che rimembra i giorni passati rinchiuso nella sua stanza, Naruto che ricorda le morti, i discorsi, le amicizie, Naruto che ricorda il momento in cui è potuto scappare e tutto questo lo contrappone alla situazione di stasi che sta attraversando adesso. Ho amato il modo in cui hai fatto continui riferimenti alle vicende del Manga e come sei riuscita ad amalgamarli alla perfezione con la vicenda che stavi raccontando; i numeri, i nomi in codice, quei pochi ricordi che avevano i prigionieri, il modo in cui è scappato Polipo, la trasformazione del biondo e persino il tocco delicato di Hinata sulla sua gota, aaaawn ~♥.
Aaaaaagh, non so nemmeno da dove iniziare a commentare, sigh. Mi è piaciuto il modo in cui hai fatto incontrare i due ragazzi, l’altalena centra sempre, è stato tutto così delicato, così perfetto. Naruto, caratterizzato egregiamente come la Hyūga, deve avere spaventato non poco la ragazza, anzi, più che spaventato, deve averla sorpresa; insomma, non è roba da tutti i giorni venire fissati da una distanza ravvicinata, precisiamolo, da due iridi color cielo. Chiunque al posto della corvina sarebbe arrossito e Hinata è stata pure così gentile da offrirgli uno dei biscotti che aveva sfornato; concordo con l’Uzumaki, potrebbe darsi alla pasticceria qualora i suoi piani sfumassero. Ho apprezzato come pian, piano, sia venuto a conoscenza delle innumerevoli sfumature della ragazza e di come quest’ultima sia entrata nel suo cuore, al punto tale da raccontarle cosa gli fosse successo, esporsi temendo persino di venire respinto. Ma Hinata non è come gli altri, lei con le sue iridi color perla vede altro, vede oltre la persona, il muro che accerchia gli esseri umani e con una dolcezza che è solamente sua riesce a convincere Naruto che lui non è un mostro e mai lo sarà. Inoltre ho particolarmente apprezzato la sfumatura romantica che hai dato alla storia, ti dirò, da amante del genere romantico sono passata ad odiarlo quasi e notare che nel tuo scritto c’era il giusto equilibrio, senza eccedere troppo, mi ha fatto amare ancora di più questa fanfiction, Il palmo di Hinata che si posa sulla guancia del biondo ricordandogli che non è un mostro mi ha fatta sciogliere, anche perché ha avuto il potere di fare calmare il ragazzo.
Un altro elemento che ho amato riguarda il continuo riferimento al titolo; Magma. Magma come l’eruzione iraconda che prende il sopravvento nell’animo del ragazzo, magma come le bolle rossastre che cominciano a ricoprirlo trasformandolo ed esplodendo come fossero bolle di lava, appunto, che si ergono sulla superficie bollente.
Ho apprezzato anche come ci hai mostrato la prigionia del biondo, come egli abbia interagito con i suoi compagni, come pian piano i ‘farmaci’ somministrati hanno iniziato a fare effetto, come pian piano la rabbia abbia cominciato a fuoriuscire e come all’improvviso sia comparso Jiraiya a salvarlo, facendolo ‘evadere’. Ho inoltre gradito le descrizioni dettagliate delle varie stanze, delle luci così abbaglianti da fare parere tutto bianco, dei carcerieri che venivano a prendere i carcerati e dell’uniforme che indossavano, sangue o nuvola rossa che sia fa sempre impressione.
Che dire poi dell’introspezione? Miseriaccia, sei riuscita a farmi venire i brividi e a farmi piangere, aka sentiti in colpa. Scherzo! Cioè non devi sentirti in colpa, anzi. Sinceramente non riesco nemmeno ad esprimermi, non riesco a trovare le parole adatte per descrivere quello che ho provato non solo alla prima letta, no-no, ma anche alle lette successive; sì, sto cercando di imparare a memoria il testo sei stata semplicemente perfetta, capace di creare empatia con il lettore sin da subito, facendolo immergere nella storia, facendogli scoprire le radici in cui affondava l’inchiostro impresso su una pagina bianca, facendolo divenire un tutt’uno con i personaggi. E niente, non posso fare altro che inchinarmi dinnanzi a te.
Oddio, sono sicura che mi sto dimenticando di qualcosa, però non vorrei nemmeno diventare soporifera quindi concludo dicendo che la tua storia mi è piaciuta veramente tanto e che, quando avrò tempo, passerò a sbirciare i tuoi altri lavori. ♥
Himeko |