Non vedo mai le cose in bianco o in nero, credo nelle sfumature e credo che la realtà sia grigia, per tanto non so che opinione avere di Endevour. Non è esattamente un modello di padre o una persona a cui si vuol bene, ma secondo me c'è di più in lui di un padre crudele e senza cuore, quindi prendo questo lavoro come dal punto di vista di Shouto, uno Shouto credibile che - lo sappiamo - ha vissuto questi abusi. E' orribile leggere di un padre che tenta di uccidere suo figlio per "sport", è difficile capacitarsene, come lo è per Shouto che fa stringere il cuore nel suo orgoglio, nel suo forzarsi di non piangere.
Che dire... quando si pensa a una "parental relationship" si pensa a qualcosa come un racconto da focolare domestico, caldo, ma non scottante, fluff. Hai scelto la via problematica e questa è una cosa positiva (?) da un punto di vista creativo perché - purtroppo - relazioni come questa esistono ed è giusto parlarne. La verità però è che sono un'amante del angst, dei sentieri più bui, quindi è stato facile apprezzare.