Recensioni per
Super flumina Babylonis
di Guido
Anche questa l'ho adorata, direi che si contende il primato con "La principessa e il principe improbabile." |
Terzo posto: Super Flumina Babylonis di Guido.EFP 37/40 punti |
Beh, come non commentare una storia che ha come incipit un verso di Battiato, uno dei miei cantanti, persone, oserei dire, preferiti e che più stimo. Ho letto con piacere questa storia, come sempre e ho trovato piuttosto interessante e originale questa rappresentazione del pensiero di Astoria. In canon, viene solo brevemente citata nell'epilogo, ma non ti nego che mi sono più volte chiesta come lei e Draco si siano incontrati, come si sia sviluppata la loro relazione... Posso dire che hai soddisfatto una mia curiosità. Nota di merito al realismo che sei riuscito a donare alla vicenda, mi riferisco in particolare alla descrizione dettagliata degli eventi post-guerra e, per una volta, dalla parte di coloro che potremmo chiamare "i perdenti", ma che poi forse, come anche si evince dal pensiero di Draco, non lo sono veramente. Ho anche apprezzato che tu abbia contestualizzato la narrazione senza aggiungere toni troppo tragici al pensiero dei protagonisti. Insomma, non siamo usciti vittoriosi dal combattimento, ma la miglior cosa da fare è raccogliere i pezzi e la dignità e andare avanti senza troppi drammi, che trovo anche molto in linea con il pensiero Serpeverde. All'inizio della lettura non mi era del tutto chiaro che Draco si trovasse a completare il settimo anno dopo la guerra, ma potrebbe essere benissimo una mia distrazione o una mia incapacità di evincere pertinenza di eventi - e comunque, hai in seguito chiarito la linea temporale, perciò nessun problema. Ti faccio solo piccolo appunto che non vuole essere una critica, piuttosto un'annotazione. E' un'opinione del tutto personale, che non intende sminuire la tua scrittura, quanto più condividere una preferenza di stile: ho notato un paio di dialettismi, quali l'uso dell'espressione "pigliare per il culo" e "viene tardi". Non sono errati e non sono certo nessuno per giudicare, venendo da un background romano/marchigiano e quindi soggetta io stessa a dialettismi nel mio idioletto, ma nella lettura li ho trovati leggermente stonati, forse perché non abituata a usarli. Tuttavia, non tolgono certo validità alla narrazione. C'è anche un "tuto" invece di "tutto" verso la parte finale, un piccolo refuso. |
Devo essere onesta, non ho mai immaginato Astoria così. Beh, in realtà non mi sono mai soffermata troppo a pensare a come potesse essere la moglie di Draco, che genere di persona. Immaginavo qualcuno di vagamente più dolce e remissivo, ma non è affatto male poter vedere nei pensieri di quella che a tutti gli effetti ha reso una "serpeverde fuori dal coro". Il periodo post guerra non deve essere stato facile per nessuno, tanto meno per quelli che non si riconoscevano a pieno nel vecchio mondo ma non erano bene accetti nel nuovo,o pronti ad entrarci a pieno titolo. Le riflessioni di Draco poi sono sempre assai acute, e le condivido pienamente, ma come già sai il suo è uno dei punti di vista che più mi affascinano in assoluto. E concordo con lui a pieno quando non si capacita di come Harry e Ron possano essere entrati in accademia auror senza aver finito Hogwarts... è qualcosa che mi sono sempre chiesta anche io. Un anno a girovagare per i boschi sicuramente tempra il carattere e la resistenza fisica, ma di certo non è equiparabile a un anno di istruzione ben strutturata. |
Devo dire che sei riuscito perfettamente nell'intento di creare due storie distinte che parlassero dello stesso periodo di questi due ragazzi e mi sono piaciute entramde. |