Sebbene a distanza di anni, ritengo che questa storia meriti una recensione, data la sua particolarità. Nonostante inizialmente lo sviluppo risulti alquanto inverosimile (Esmeralda che su due piedi si concede a Frollo senza battere ciglio), in realtà scopriamo poi sul finale che il tutto è frutto della mente del protagonista. Il che è decisamente IC, poiché nel cartone viene ben delineata questa sua sottile incapacità nel distinguere talvolta la realtà dal delirio fanatico che lo contraddistingue. La storia risulta perciò un efficace contraltare alla famosa scena del film d'animazione, durante la quale Frollo prega in casa sua (in questa storia nella cattedrale), per poi sperimentare quella specie di terrore notturno in cui viene sottoposto al giudizio di una corte ecclesiastica (in questo caso cede metaforicamente alla bramosia per Esmeralda, al diavolo e alle sue tentazioni carnali). Perciò mentre nella scena d'animazione lui mente ancora a se stesso, riguardo i suoi scopi, la sua incrollabile rettitudine, nella scena scritta finalmente cala la maschera. Questa storia è, in sostanza, talmente in linea con il concept del personaggio che per quanto mi riguarda avrebbe tranquillamente potuto far parte del film d'animazione in un momento indefinito della trama (complementare come dicevo alla scena similare notturna) o fungere da finale alternativo (uno scenario altro in cui in seguito all'assedio a Notre Dame, Frollo perderebbe la battaglia ma non la guerra, in cui vedrebbe salva la vita grazie al rango e i mezzi che ne conseguono, per poi però dover infine pareggiare i conti con quella giustizia divina di cui a torto si é sempre fatto portavoce, il che non si discosta poi molto da quel che è appunto il finale Disney). Qualche errore di battitura qua e là o del tipo 'pensó mentalmente', ma l'idea di base è tanto buona da eclissare il tutto. Insomma un gioiellino e una piacevole scoperta.