Muahahahah, eccomi finalmente presente e a rapporto per poter recensire questa storia che ho avuto l'onore di veder nascere.
Come già ti avevo anticipato, mi ha acchiappato da morire vedere la maniera in cui sono stati reinterpretati i desideri di ciascuno dei personaggi, a volte in maniera 'letterale' (ho adorato anche il black humor presente, sappilo).
Trovo che in ogni storia tu sia stata geniale nel trasporre le richieste, i desideri, l'introspezione dei momenti, al punto da poter quasi trovare logico il sentimento che animava ciascuno. Nella parte di Sasuke, per esempio, potevi percepire a pelle l'impulso contrastante di organizzare meccanicamente il tutto per compiere il gesto drastico della decapitazione e allo stesso tempo la paura, per non riuscire a smettere e fuggire via, consapevole di stare per morire.
Idem per Shikamaru, l'ossessionante idea che ci sia qualcosa da tirare fuori, il grattare la testa fino a fondo e spaccarsela... babba bia, diventavo morbosamente attratta da ogni riga, per capire fino a dove Shikamaru sarebbe arrivato nell'istante immediatamente successivo.
Assolutamente ben riuscita anche la parte di Ino, l'effetto gore e drammatico senza però scadere nel volgare, anzi, è come assistere a una tragedia e si prova lo smarrimento, il terrore di Ino, sentendo nelle orecchie il martellare lento ma costante delle scarpette sulle ossa.
Poi... Gaara. La più triste, perché dietro c'è a monte una perdita e il bisogno umano di riavere con sé la persona cara. Il desiderio, tra tutti, fatto realmente per amore, quello meno materiale in un certo senso e il più doloroso.
Speri, davvero di cuore, che le cose vadano bene, anche se ovviamente resuscitare i morti non può mai portare a qualcosa di buono, e che Gaara abbia una ragione per essere felice, anche solo un'illusione.
Ma logicamente il nostro perfido (e affascinante, terribilmente) duo non può del tutto realizzare impunemente questo desiderio.
La scena successiva, nella quale Deidy prende possesso di Gaara e fa sesso con Hidan è davvero forte, cattiva ma erotica allo stesso tempo (mi sentivo un po' una disturbata mentale a sentirmi così acchiappata da quelle scene, ma... effettivamente sapevo di non essere poi del tutto normale, quindi grazie Ile per avermi dato una conferma XD tra me e te possiamo farci un soggiorno alla neuro).
Fino all'ultimo, date anche le parole in un certo senso d'apprezzamento, da lettore speri davvero che Gaara abbia una speranza, che il suo ultimo frammento di anima rimanga attaccato e che venga reso immortale. Ma... purtroppo c'è la resa dei conti e non se ne scappa: la sua anima andrà all'inferno, mentre il suo corpo non è che un mero oggetto vuoto. Addirittura un braccio usato, con l'imperdibile tocco di black humor, quasi come una bandierina da sventolare.
Fa riflettere, in un certo senso, su quanto la vita sia effimera e su come il corpo, tanto amato e odiato da ogni essere umano, non sia altro che un vessillo, un oggetto appunto, privo di ogni significato nel momento in cui si spegne la scintilla vitale che lo anima.
Patato Gaara, con i suoi occhi rimasti aperti anche dopo la morte definitiva. Mi si è stretto il cuoricino T_T
Brava davvero Ile, come sempre. Perché è una storia cruda ma piena di significati, capace di rimanere dentro, incastrata nel petto e fin sotto la gola. Quanto è vero: bisogna stare proprio attenti a ciò che si desidera e, penso anche, a quanto realmente si è disposti a sacrificare per ottenerlo.
HUG (sanguinolento :P) |
