Recensioni per
La banalità del sentirsi speciali
di Mitrion

Questa storia ha ottenuto 1 recensioni.
Positive : 0
Neutre o critiche: 1 (guarda)


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Recensore Junior
23/07/20, ore 18:59

Questa storia ha un grave difetto (e naturalmente non parlo della forma lessicale e grammaticale): la convinzione di credere che non ci sia salvezza per l'umanità per quanto riguarda l'individualità del singolo, che si ritrova - per obbligo, non per scelta - sballottato tra una massa di gente e l'altra.
Niente di più sbagliato.
Non sono uno scienziato pazzo nè un genio divino, ma ho deciso di prendermi il disturbo di rispondere ad alcune delle domande che hai posto, benchè non sia stato richiesto. Non è per vessare nessuno, è solo per dare la mia opinione su questa riflessione e lasciare perció una recensione come si deve.
Sono molto facili, in fondo, quelle domande, e non serve nessuno di assurdo per giungere alla verità. Basta solo un po' di esperienza e buon senso.
Ogni persona, se si comporta esattamente come il suo vero io suggerisce, puó intraprendere la sua effettiva strada, magari leggermente battuta ma mai percorsa fino in fondo da altri prima di lei.
Le emozioni mutano spesso, certo, ma questo non le rende meno intense e di conseguenza irripetibili. Nulla si vive due volte e l'emozione che viene scatenata dalla consapevolezza che ne segue è reale, frenetica, troppo forte per poter essere riprodotta.
L'amore, sì, puó durare in eterno, ma ripeto che tutto dipende dal soggetto.
Un uomo senza determinate caratteristiche non reggerebbe mai troppo a lungo.
Ci vuole coraggio per continuare ad amare nonostante i milioni di rischi. Ci vuole una forza immane, ci vuole una bontà smisurata presente nel profondo dell'animo.
Non si è quasi mai del tutto incompresi. Di certo c'è qualcuno, là fuori, che ha passato, se non altro, almeno qualcosa di molto simile a ció che abbiamo passato noi.
E no, nessuno puó sostituire nessuno. Non per davvero. Poi se uno usa l'immaginazione puó fingere quanto gli pare, sono scelte sue, ma non esiste una persona uguale a un'altra sotto ogni aspetto.
Si dovrebbero verificare decisamente troppe coincidenze perchè sia possibile. No, non è contemplabile.
Il consiglio che credo tu abbia voluto dare tramite la metafora del frutto penso si possa riassumere dicendo che dobbiamo scendere dal piedistallo su cui ci stiamo dando le arie credendo ingenuamente di essere più originali degli altri quando non è vero e accettare di fare parte in maniera normale della società, che, essendo composta da persone di base semplici, ci porterà presumibilmente a condurre un'esistenza priva di credenze campate in aria e quindi autentica.
Affidarsi agli altri non è necessariamente la soluzione.
Non mi trovo d'accordo. Alcuni di noi sono davvero straordinari, possiedono capacità incredibili e per questo si distinguono dalla marmaglia - chiaramente non chiunque, lo ribadisco ancora - e non è per niente corretto mettere tutti quanti sullo stesso piano solo per non sentirsi come uno schifo separati dal resto del mondo, con la scusa che tanto non si potrebbe essere speciali comunque.
Mi dispiace doverlo confermare, ma il tuo, sì, è becero moralismo utilizzato in difesa di egoistici ideali.
Se sono stata dura è perchè non sopporto che l'unicità umana venga messa in ridicolo, niente di personale.