100 parole che così ben racchiudono la forza interiore di Midoriya. C'è il fulcro dell'intera opera qui dentro: la frustrazione del protagonista, l'incapacità di fare qualcosa quando si vorrebbe fare tutto - salvare tutti -, la cattiveria degli altri, la scarsa fiducia (di amici, madre stessa) e allo stesso tempo la forza di andare avanti, di imparare gaurdando sempre ai propri punti di riferimento, di credere in valori, nutrursi di essi e crescere, rafforzarsi. Molti eroi hanno trascorsi ben peggiori e se ce l'hanno fatta loro, anche Deku allora sente di dover farcela.
Diverrà il più grande eroe del mondo e salterà come si deve da quella terrazza. (E brividi, brividi).

Io ho una personale affezione al primo episodio di BNHA, sarò una dannata sensibile, ma ho pianto nella scena in cui Izuki è piegato a terra (e si regge il petto, il cuore, Diooo) e All Might gli dice che può essere anche lui un eroe. [Baaam, lacrimoni potenti]
Quindi, di conseguenza, questa drabble mi riversa addosso tutte le emozioni provate in quel primo episodio.
Anche se parte come tributo all'angst (pugnalata, la frase iniziale), diviene celebrazion della speranza. Nella mia testa è un cielo limpidissimo e senza nuvole, quello che Izuki guarda, nell'ultima riga, prima del salto.

Tutto Midoriya Izuki in 100 parole (e miei sentimenti, tutti lì).

Sarck

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Bellissima. Mi è piaciuta molto questa piccola storia, soprattutto perché si tratta di un tema del manga che amo profondamente e su cui ho letto una quantità imprecisata di fanfiction (ovviamente in inglese). Sono contenta che un/a mio/a connazionale si sia deciso/a ad utilizzare questo spunto per scrivere qualcosa. Complimenti! ❤

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