Recensioni per
Una Poesia (Anche per Te)
di Manto

Questa storia ha ottenuto 5 recensioni.
Positive : 5
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
07/01/18, ore 08:56

2° posto 


Autore: Laodamia96 
Fandom: One Punch Man 
Titolo: Una poesia ( anche per te ) 

Grammatica: 4.98 

Ti segnalo soltanto un errore di distrazione: 

ne aveva la reale l’intenzione – reale intenzione 

ed uno verbale: 

una smorfia che vorrebbe essere più serena 

Essendo narrato al passato al posto del condizionale presente ( vorrebbe ) sarebbe stato forse più corretto usare il condizionale passato ( avrebbe voluto ) 

Stile e lessico: 5/5 
Uno stile, il tuo, che non stanca mai. 
Mi piace l’alternare frasi più lunghe, che rallentano il ritmo e danno maggiore spazio alle descrizioni che rendi piacevolmente godibili alla lettura, a frasi più brevi e intense che mettono in risalto pensieri e azioni di maggior spessore o tensione. La scelta di scrivere alcune parti e parole in corsivo ne dà un significato ancora più tangibile. E’ un lavoro molto accurato quello che fai in ogni storia che scrivi e lo dimostra anche la scelta del lessico e dei termini, non solo appropriati al contesto ed ai personaggi, ma volti a trasmettere qualcosa di più a chi si trova a leggere. In alcune parti è stata pura poesia. 

Caratterizzazione personaggi: 10/10 
Partiamo da Zombieman. 
Ammetto di essere molto colpita da come tu sia riuscita a far emergere tutte le fragilità di un personaggio che, in apparenza, risulta sicuro di sé, distaccato e contrariato da ciò che è il mondo in cui vive. Probabilmente tutto questo deriva proprio da ciò che ha subito nel suo passato e che gli ha lasciato delle enormi lacune dentro. Qui hai lasciato che si aprisse, volontariamente o meno, con qualcuno senza però andare fuori dai canoni, e lo hai fatto attraverso le espressioni, le azioni e le parole che gli hai attribuito. Un altro particolare che ho apprezzato è che non ti sei limitata solo ad evidenziare la parte caratteriale, ma di tanto in tanto ne descrivi qualche particolarità fisica che rendono la caratterizzazione completa. 
Passiamo ad Umiko. 
Come già ti avevo accennato nell’altro mio contest a cui hai partecipato, io sono sempre e comunque prevenuta nei confronti dei personaggi OC. Anche questa volta il mio dubbio era che la genuinità di Umiko, che già conoscevo proprio grazie alla storia precedente, potesse perdersi per strada trasformandosi in una di quelle Mary Sue che io tanto detesto. Ed invece me la ritrovo davanti ad una tomba a leggere una sorta di diario dei ricordi. Una ragazza che ci ha impiegato del tempo per superare un dolore tanto forte e che inizia soltanto ora a metabolizzare. Una ragazza che agisce anche prima di pensare quando si tratta delle persone a cui vuole bene ( e questa è una caratteristica in cui mi rispecchio ), sbadata ed impacciata in alcune occasioni ma che sa ascoltare gli altri. Insomma torno a dire che Umiko non è un’eroina ma una persona come tante, proprio come noi che leggiamo. 

Originalità e Trama: 10/10 
La trama è semplice, senza eventi fuori dall’ordinario. Un flashback del passato, una visita ad un cimitero per fare in modo che proprio il passato possa trasformarsi in futuro ed un incontro che cambia in parte le vite di due persone, almeno a livello emozionale. Ho apprezzato molto il non aver avuto fretta di arrivare al dunque ma di aver rispettato i tempi in modo da dare un’evoluzione coerente alla trama. L’introspezione è il fulcro dell’intera storia fino ad arrivare all’incontro al Nature Park. Da quel momento è un susseguirsi di stagioni, di nuova vita, di nuove esperienze, di nuove sensazioni. Non c’è molto altro da dire, credo che la storia parli da sé. Non c’è sempre bisogno di introdurre elementi particolarmente originali per rendere un racconto avvincente e coinvolgente, un’introspezione può dare anche molto ma molto di più. 

Gradimento personale: 10/10 
Come sempre quando finisco di leggere una tua storia mi ritrovo con gli occhi lucidi ed una marea di emozioni in circolo. Guarda, lo dico perché sfido chiunque a leggere qualcosa di tuo e a non esserne coinvolti. Probabilmente è lo stile che usi, quella malinconia che aleggia attorno ai protagonisti, il modo che hai di descrivere i contesti senza mai andare sopra alle righe e facendoti vivere in prima persona ciò che accade. Nel primo capitolo mi si è stretto il cuore, nel secondo oltre a commuovermi mi ha dato un brivido di azione per il salvataggio del padre di Umiko, e nel terzo mi sono immersa nel fluff puro. E l’autunno in tutto ciò è costantemente presente, nelle frasi, nei paesaggi e negli stati d’animo. Tutto assolutamente perfetto. 


Totale: 39,98/40 

Recensore Veterano
01/12/17, ore 12:38

Vabbè, oddio.
Non hai idea di quanto questa prima shot avrebbe funzionato da sola, perché, seriamente, è qualcosa di bellissimo.
Scrivere di Zombieman quando era ancora un'esperimento è qualcosa a cui, letteralmente, nemmeno io ci avevo pensato: è bellissimo come tu abbia reso la sensazione claustrofobica che si prova dentro la stanza degli esperimenti, perché sembra quasi come se quel povero bambino fosse lì fin dalla nascita, o che magari si fosse addirittura dimenticato com'è là fuori: il vedere la pioggia e la brezza autunnale come qualcosa di nuovo che gli accende addirittura la curiosità che ogni bambino ha.
È semplicemente qualcosa di bellissimo, soprattutto il come il Dottor Genus cerchi di sviare tutto il discorso concentrandosi sull'esperimento (perdonami ma non riesco ad odiarlo, anche dopo tutto quello che ha fatto a quel povero cristo), è davvero qualcosa di così assurdamente IC e io ti sono grata per questo.
Ci spostiamo nella seconda parte, dove credo sia passato qualche anno: l'intermezzo parla di uno spezzone dove Genus parla con i suoi cloni di come sta procedendo l'effettivo esperimento della serie "immortali", facendoci capire che sta andando un po' maluccio - nel senso, come anche il Webcomic di ONE ha suggerito, stanno schiattando tutti -.
Da qui mi è venuto da pensare che la prima fase, prima di esporre tutte le cavie, fosse quella di una sorta di preparazione per vedere se effettivamente si poteva fare una cosa del genere, e non oso immaginare che cosa abbiano fatto a questi poveri cristi per farli morire.
Il secondo spezzone è un dialogo tra il nostro sfortunato amico e una cavia (presumibilmente una donna) che lo consola mentre viene tirato fuori l'argomento delle morti: è triste come tutte queste persone sembrano non aver mai vissuto in alcun luogo oltre al laboratorio, oltre al fatto che sembra non abbiano nomi, perché si fanno chiamare con il proprio numero di serie e, davvero, N O.

Poi andiamo all'ultima parte, dove si arriva al momento clou di 10 anni fa: Zombieman viene descritto come un enorme successo, un capolavoro dal dottor Genus.
Perché è l'unico che è sopravvissuto a quell'inferno.
Interessante come, dopo il flashforward della figura materna sul fatto che lui diventerà qualcuno, qualcosa scatta, in un momento di depressione perenne.
Si libera delle sue catene e distrugge tutto ciò che ha ucciso gli altri e ha fatto soffrire lui riuscendo, probabilmente per la prima volta in cui riesce a ricordarlo, a respirare l'aria a pieni polmoni, a vivere.
Seriamente, poteva essere messa come shot assestante se avessi messo un finale con lui già diventato eroe, sarebbe stato qualcosa di agrodolce.
Vabbè non mi dilungo troppo perché sei davvero bravissima!
Alla prossima shot!
Un abbraccio,
Angie 96