Ciao! ^.^
L'aiuto delle puntate precedenze è stato davvero tempestivo. In linee generali la storia è ben stampata nella mia testa, ma avere avuto a portata di mano l'attacco mi ha permesso di ripartire esattamente da dove avevamo lasciato l'ultima volta. Grazie per averlo aggiunto, quindi.
La prima parte è molto enigmatica, tanto che alla confusione di Yattaran ha fatto seguito la mia. E' difficile seguire i ragionamenti, tra l'altro esposti sempre in modo criptico e diffidente, di Harlock. Una cosa però condivido con i due: la cosa sta diventato un giallo ricco di avventura. tre intrusi, molti casi palesi e insoliti che distogliono l'attenzione di tutti da qualcosa, qualcosa che però sembra sfuggire anche ad Harlock. Potrei sembrare idiota, ma tutti i membri dei due equipaggi si stanno rincorrendo e stanno rincorrendo qualcosa di ancora più invisibile in lungo e in largo all'interno della nave. Tanto caos di solito è ottimo per nascondere qualcosa di altrettanto ovvio che però in questo caso di vuole tenere nascosto.
In altre parole, stiamo tutti facendo il gioco del nemico, per quanto mi riguarda in questo momento.
Harlock si fida e non si fida, come al solito il suo può essere un espediente per costringere l'avversario a mettere un piede in fallo. Il suo modo di agire, nonostante la stima e l'infinita fiducia nei confronti dei suoi uomini, me lo fanno percepire come solitario, una solitudine che neanche Meeme riesce del tutto a cancellare, semmai ella è molto brava a sbattergliela in faccia con naturalezza. E in qualche modo è la mente di Harlock a tenerli compagnia, in questo modo.
Tutto questo per dirti che impossibile scoprire cosa passa nella mente del capitano, ma gli eventi mi danno parecchie incertezze su come andrà a finire questa storia.
La seconda parte è stata una scoperta dietro l'altra: Boone aveva una moglie, e questa moglie adesso sta comunicando... da dove? Ha descritto molto bene quello che avevo già intuito dalla tua narrazione, dal modo di comportarsi del personaggio e dal suo modo di preoccuparsi per Portia. C'è molto di più dietro quella facciata da strafottente st****o che indossa ventiquattr'ore su ventiquattro, ma che non può nascondere del tutto il suo modo di essere. E questa "entità" lo sa bene.
Il comportamento di Kei, invece, è stato molto... infantile. Il suo amore per il capitano è il più grande veleno per il suo onore di soldato di una ciurma. Non è tanto la diffidenza verso gli ospiti che la fa agire così, ma il suo indispettirsi per non poter capire cosa ha dato tanta fiducia al capitano della buona fece di quegli stranieri. Forse è una sorta di mancanza, quella che prova Kei: il capitano si fida di estranei tanto da lasciare che il loro Android si colleghi al computer centrale dell'Arcadia, eppure quella fiducia manca nei suoi confronti, certo, Kei cerca una fiducia diversa per sé, eppure sempre di fiducia si tratta. In questo momento credo che si senta troppo "comune", nel senso che la fiducia che Harlock ha concesso a lei non è poi così diversa da quella che ha concesso a tutti gli altri. E se già le è difficile sopportare quella che egli ripone in Meeme, figuriamoci quella che ha riposto così facilmente in quei tizi. Kei non si sente speciale, e credo che sia questo che ricerchi: essere importante per il capitano.
Forse Harlock ha adocchiato il colpevole, ma i continui depistaggi e allarmi non fanno che impedirgli di afferrare del tutto la verità. Molto curiosa la sua conoscenza delle armi, ottima la spiegazione che ne dai. Adesso voglio proprio scoprire cosa sta succedendo di nuovo e se riuscirà a parlare con Sarah.
Ho visto qualche errore di punteggiatura, sopratutto di virgole tra soggetto e verbo, ma per il resto il testo è pulito come sempre.
A presto! |