Allora, solitamente, quando nella sezione viene pubblicata una nuova ff, dedico una veloce occhiata alle info con le caratteristiche: genere, tipo di coppia, personaggi, note. Non ho una preferenza per il “FemSlash”, essendo, tra l’altro, una, ormai archeologica, johnlocker.
Ma ho notato da chi era composta la coppia in questione e questo mi ha invogliato a leggere; poi ho deciso di lasciarti qualche osservazione perché il tuo pezzo l’ho trovato interessante.
Mi ha attirato soprattutto la presenza di Eurus, il personaggio, secondo me, più significativo della S4, che ho trovato davvero originale anche se, le critiche riguardanti certe scelte dei Mofftiss, non mancherebbero da parte mia e, penso, pure da parte di altri.
Innanzitutto, ciò che accoglie fin dall’inizio chi legge, è una quantità di dati visivi (“…Rosso. Arancio…Verde. Blu…manto bianco…ecc…”) che trasmettono alla mente l’immagine di ciò che rappresenti: è come se fossimo lì, ad osservare, con Harriet, tutto ciò che la circonda.
A questo proposito, la parte descrittiva è davvero efficace, con una scelta di termini accurata e varia: suggestivo davvero quel sovrapporsi delle luci colorate dell’albero di Natale con l’immagine della neve su Londra che sembra ricoperta da un elegante mantello.
Ed è in questo scenario, che la mente ed il cuore di Harriet si lasciano andare ai ricordi, al fratello John, soprattutto, che qui appare sfocato, lontano, quasi un elemento di disturbo nella sua attuale condizione di pace.
È comprensibile che sia così, visto il giudizio negativo ed allarmante che egli ha dato sulla sorella di Sh e Mycroft (“…È pericolosa, Harry…”) ma che rimane estraneo e vuoto di significato per Harriet, evidentemente innamorata di Eurus.
Hai reso con nitidezza l’atmosfera di sottile tensione che si trasmette a chi legge, perché tutti noi abbiamo visto di cosa è capace l’Holmes e, sinceramente, l’immagine di lei che rimane a guardare l’altra mentre dorme, mi comunica una certa inquietudine ed è giusto che sia così. Infatti, ne connoti la presenza con parole che evocano il freddo, la morte, lo scoppio improvviso e distruttivo dell’istinto omicida (“…volto pallido…dita affusolate e ghiacciate…labbra smorte…Ricordò di averli visti in fiamme, quegli occhi…”).
Ho trovato ben costruito l’approfondimento psicologico con cui hai presentato come possibile l’attrazione che Harriet prova per Eurus, da cui si sente protetta. Del resto, come hai ricordato tu, la sorella di John “aveva sfidato la morte” a lungo, in un cammino disperato di autodistruzione, perciò la pericolosità di colei che ora le sta vicino non la percepisce più come una minaccia, ma quasi come una garanzia di forza e di capacità intatta di amare e di essere amata. Molto intenso il ritratto di Eurus, statuaria nella sua misteriosa umanità.
Hai ben gestito anche il personaggio della sorella di John, che non abbiamo visto direttamente nelle vicende e che, dunque, è passibile d’interpretazioni libere da parte di voi Autori. Ne hai delineato la personalità, i suoi desideri, aggiungendo dei ricordi davvero credibili e decisamente in linea con quel poco che, indirettamente, abbiamo conosciuto di lei dalle Serie BBC.
In conclusione, la tua storia è interessante, ben scritta e verosimile, coerente con quello che abbiamo visto. Brava, veramente. |