Berserk è un'opera straordinaria, oserei dire sovrumana, e sovrumano è sempre, secondo me, lo sforzo di chi voglia scriverne. Premesso ciò, trovo doppiamente ammirevole la tua fic/poemetto: vi ho trovato e amato, prima di tutto, il rispetto per l'originale che a Berserk è semplicemente dovuto. ♥
Mi è piaciuto leggere la tua interpretazione lirica dei fatti del manga: hai colto bene l'atmosfera, l'hai saputa tradurre in parole *_*. Hai fatto delle scelte lessicali davvero azzeccatissime, riuscendo a farmi provare lo stesso senso di angoscia, dolore, empatia persino che è così tipico del manga. Belli i versi spezzati, la sintassi franta e le immagini molto immediate, che trasportano direttamente nel cuore di Gatsu. E ti dico pure che sull'incipit - Taglia, / Fendi, / Affonda. // Squarcia, / Frantuma, / Lacera. - ci ho lasciato un pezzo del *mio* cuore.
Insomma, se è il tuo primo esperimento su Berserk, direi che è decisamente riuscito XD Mi hai proprio piacevolmente colpita e coinvolta, e soprattutto mi hai affascinata parlando della libertà/schiavitù di Gatsu. Il rapporto ambiguo e ambivalente che lega Gatsu e Grifis è una delle caratteristiche che più amo del manga; questo nuovo binomio libertà da Grifis/schiavitù del Berserk che mi hai presentato, beh, è un punto di vista molto interessante, ti devo ringraziare *_*
E ancora, (scusa, sono una papirografa senza vergogna x"D) è un'immagine splendida quella con cui chiudi: Gatsu che urla il nome di Grifis (♥), che è stato il suo carceriere, ed è ora prigioniero di sé stesso, della pazzia alla quale si è auto-condotto con la sua smania di vendetta. Oh, gosh.
Grazie per averla scritta <3
(un appunto, nell'ultima frase c'è una svista: "un suono flebile, ovattato, giunge alle tua orecchie." - quel tua dovrebbe essere un tue ;D)
[Criticoni d'Autunno] (Recensione modificata il 26/09/2009 - 07:30 pm) |