Recensioni per
-ECHO-
di Sacchan_

Questa storia ha ottenuto 5 recensioni.
Positive : 5
Neutre o critiche: 0


Devi essere loggato per recensire.
Registrati o fai il login.
Recensore Master

Buongiorno cara, eccomi qui per cominciare la lettura di questa storia che ha partecipato e si è piazzata in un posto veramente buono ad un contest. Una storia interessante che tratta un tema decisamente delicato e che deve dare la sensazione di verosimiglianza, cosa per niente facile. Una problematica psicologica non da poco hai deciso di affrontare, e già per questo sono stupita perché si tratta di temi difficili. Riesci a mostrarmi come si sente Len, quello che prova, che spera, ciò di cui ancora non si rende conto e quello che vorrebbe oppure no: la confusione è palese come lo sono i sintomi di ansia mista a panico, uno strascico che lo stress e il tenersi tutto dentro sempre ricrea problemi, conseguenze dure da gestire e inaccettabili da mandare avanti. Come vive la cosa inizialmente sembra quasi non riesca a rendersene ancora conto, se non grazie a chi gli sta accanto e poi d’improvviso si ritrova un tizio qualunque all’ospedale ad importunarlo con una sfacciataggine proprio non da poco. Sono proprio all’opposto sembra.
La figura di questo ragazzo che non si sa chi è, che non ha un nome ma che appare al reparto dove sono Len sta ad attendere di poter entrare dalla dottoressa, è in grado sia di mettere a disagio il protagonista che poi ad aiutarlo e farlo stare un po‘ meglio. Ciò che dice lo fa in modo diretto e fin troppo sfacciato, tutto il contrario di come hai impostato la prima parte dell’OS:il loro essere opposti è il punto focale della storia, l’incontro scontro tra chi vive il male in prima persona e chi invece lo ha vissuto tramite qualcuno che gli stava vicino, prima di scomparire. Mano a mano che procede il dialogo noto che dall’iniziale diffidenza che si dimostra anche con effetti fisici evidenti, la faccenda cambia. Ed infine gli sorride in una promessa di rivedersi.
La confidenza che si sta formando tra i due è molto graduale, lenta, data dalla situazione difficile. Che l’incontro futuro sia un po‘ più sereno? L’evoluzione che mi è parsa importante è stata quella dell’aver preso atto del problema e di aver trovato il coraggio di parlarne con qualcuno, anche uno sconosciuto. Sono curiosa di vedere come procederà la storia, non ho trovato particolari refusi ed il passaggio del dialogo è stato rivelatore su molti aspetti del protagonista anche se non tutti. C’è una certa empatia nascosta nel ragazzo che viene fuori attraverso le parole rivolte a Len, e vorrei poter sapere cosa si diranno al secondo incontro.
Brava ad affrontare un così complesso tema, per molti ancora un tabù: mi è piaciuta molto questa storia e spero di poter continuare a leggerla. Alla prossima cara, ti auguro una buona serata e buon lavoro per i tuoi progetti. :3

Recensore Junior

Ehilà! Eccomi qui a recensire!

Amo i Vocaloid: nel 2009, quando decisi di iscrivermi al sito, la mia prima fanfiction era proprio su di loro. Quindi, carica di nostalgia, ho letto davvero volentieri questa storia.
Ma partiamo con ordine.

I temi trattati in questa storia sono decisamente molto attuali: senza dilungarsi troppo sul fenomeno sociale "Hikikomori", Len rappresenta proprio la condizione di alcuni giovani al giorno d'oggi. Sei riuscita a descrivere il suo stato d'animo, la sua sofferenza, in un modo talmente realistico, che mi sono trovata a provare una forte empatia per lui: quando era nella sala d'attesa, l'ansia e la sensazione di straniamento erano quasi tangibili.
Mi ha colpita molto questa tua sensibilità.
Così come mi hanno sorpreso i velati riferimenti alla canzone, che non sono una parte a sé del capitolo, bensì sono integrati nel testo in una narrazione continua, senza snaturare o interrompere il progredire degli eventi.

Parlando dei personaggi ho apprezzato moltissimo Len: sei riuscita a trasporre lo straniamento della canzone "ECHO" in lui, grazie a dettagliate descrizioni del suo stato d'animo. Nel suo isolamento, infatti, è decisamente umano e anche alla fine, quando finalmente ha trovato qualcuno con cui parlare, che può capirlo, in fondo è felice, ma al contempo vuole tornare comunque a casa rimanendo in linea con quanto è stato detto anche in precedenza.
Per quanto riguarda Yuuma, invece, è un personaggio decisamente misterioso. Ho visto che il secondo capitolo è un approfondimento sul suo passato e sicuramente sarà interessante leggere qualcosa in più su di lui. Per adesso, posso dire che mi ha trasmesso inquietudine e al contempo sollievo, soprattutto quando sprona Len a riflettere (perché sì, Len non può morire T_T in troppe canzoni fa una brutta fine).

Detto ciò, come prima OS è davvero interessante, scritta bene e con una spiccata fluidità che permette di leggerla tutta d'un fiato. Sono felice di averla "scoperta" e la aggiungerò sicuramente alle seguite!

Un bacio da _Lakshmi_!

Recensore Master

Ciao!



Scusami per l’immenso ritardo e se arrivo a filo, questi due giorni sono stati più intensi di quanto mi aspettassi.

Ho pensato di recensire questa One-Shot perché Len è sempre stato un V un po’ particolare, per me, ma mi ha sempre fatto una grande tenerezza e mi ha incuriosito (lo ammetto) il fatto che non ci fosse Rin tra i protagonisti, ma Yūma. Mi sono chiesta “perchè, come, come l’ha gestita?”, soprattutto trattandosi di una canzone dal non-detto completamente straziante (avevo sentito l’originale di Gumi, ma mai questa versione ed è meravigliosa) ed un tema difficile, quindi eccomi qua.

Ti dico subito che mi è piaciuta moltissimo, sono sempre felice di trovare shot complete ed evocative pur senza ricorrere al classico “corsivo con pezzi della canzone tra le scene”, che sembra essere un must nelle song-fic.
Ho adorato come hai incorporato pezzi del testo all’interno della narrazione. 
"Hey, Siri. Tell me how to get outta here, I'm sick.” è la prima cosa che sentiamo da Yūma ed è straniante per il lettore come lo è per Len, che vorrebbe essere ovunque tranne che lì a far conversazione, che probabilmente vorrebbe essere sotto delle coperte a farsi mille domande e senza avere neanche una risposta. In tutta la storia ci sono accenni alla canzone, più o meno velati (l’amico che brucia la casa, ad esempio, i colori che Len non riesce a notare, o il testo che Len cita quasi esattamente nella sua risposta), ma credo che sia il ritmo stesso che ricorda Echo. É frenetico, ma anche molto profondo (cosa necessaria visto il tema trattato, credo), e riesce a colpirti con frasi brevi e con il botta e risposta tra i due. Len si interessa gradualmente a ciò che Yūma gli dice, ma è molto passivo, tanto da non chiedergli nemmeno il nome, e l’ho trovato estremamente adatto alla sua condizione. 
Hai anche gestito bene il senso di completa inadeguatezza iniziale, ma che permane insieme al dubbio sollevato da Yūma del perchè non abbia nessuno accanto.
Ci sono gli sbalzi d’umore, il rimanere davanti al computer per giorni interi (altra citazione, questa volta al video presumo, visto che per la maggior parte si parla di uno schermo, così come l’iPhone 6), la mancanza di vita e di motivazione: tutta una dimostrazione “visiva” della malattia, del fatto che Len è malato e qualcosa in lui è cambiato, lasciandolo emotivamente instabile (prima su e poi giù). Con l’introduzione di Yūma, però, credo che tu abbia dato una bellissima cornice di cosa voglia dire essere completamente a terra, essere malati, ed essere sottoposti giocoforza ad uno stimolo esterno. Questo lo obbliga ad aprirsi (e trovo molto bello, non so se è voluto, che in tutto il pezzo le uniche due persone con cui Len si apre siano Rin, con la bellissima definizione del pezzo degli scacchi, e Yūma, uno sconosciuto che l’ha letteralmente “intrappolato” in una conversazione) e a farsi delle domande, come quella degli amici, o la fatidica “come ho fatto ad arrivare a questo punto?”.

Credo che tu abbia dato non solo un’immagine realistica e non stereotipata della malattia, ma anche una magistrale interpretazione ad una canzone che parla letteralmente della perdita di presa su sé stessi; proprio come la canzone, non è una One-Shot che si piange addosso, ma risveglia l’interesse, è intensa e molto d’impatto al tempo stesso.
Per quel che riguarda i personaggi, si può parlare sicuramente poco di IC: ti posso dire che Yūma lo conosco (e lo apprezzo) più graficamente che come voce e quindi lo conosco poco. Invece Len era esattamente come me lo aspettavo e come lo vediamo spesso: quasi fragile, alla mercé di sé stesso ma che prova a rialzarsi alla fine, un ragazzino normalissimo con le cuffie e i capelli biondi e con una gemella che si preoccupa tremendamente per lui.
Per quel che riguarda lo stile narrativo in sé, non posso che dirti che l’ho trovato molto interessante: è scorrevole, ma riesci a catapultare il lettore all’interno delle situazioni e dei dialoghi. Ho apprezzato moltissimo la gestualità dei personaggi (Len che intreccia le mani per nascondere il tremore, o che si abbraccia le gambe, mentre Yūma è più casual/estroverso e lo si capisce anche da come alza gli occhi al cielo, o come si pizzica la guancia, come il suo sguardo si perde pensando ad un ricordo per continuare il discorso) e i piccoli dettagli, come la strada descritta all’inizio.
Già quel pezzo fa capire il tono della narrazione, perché ho avuto la netta sensazione che nessuno descriverebbe mai un percorso “statico” se non gli causasse del disagio, ma fosse ormai troppo stanco e disinteressato per combattere questa sensazione.
Rendi subito chiaro, sin dall’inizio, che Len ha perso anche l’interesse nel tempo -- e poi arrivi a spiegare il processo, certo, ma intanto il lettore ha già un'idea ed è terribilmente triste vederlo in una situazione del genere.
 Ma, I guess, era una cosa che dovevamo aspettarci.



In sostanza, questa shot va assolutamente tra i preferiti, un po’ per la gestione del buon Kagamine Twin, che ho apprezzato moltissimo, un po’ per la gestione magistrale della tematica davvero spinosa e un po’ perché ti devo davvero ringraziare per avermi fatto conoscere questa versione che non conoscevo degli Utaite (e ne approfitto per ribadire quanto è bravo nqrse, i brividi <3). 


Ah e, ovviamente, grazie per avermi fatto un po’ rivalutare il fandom italiano dei Vocaloid <3 



Ellie
(Recensione modificata il 02/11/2018 - 06:32 pm)

Recensore Master

Ciao! Eccomi qui per lo Scambio Recensioni :) 
Innanzitutto scusami davvero per il ritardo. 
Ho letto con calma e cura il tuo racconto, non conosco il Fandom per cui hai scritto ma l'ho letto è trattato come se fosse un originale e sono contenta della mia scelta perché mi è piaciuto moltissimo questo testo.
Hai trattato con cura e grazia una tematica che secondo me è molto delicata. 
E soprattutto penso che tu stessa abbia fatto delle analisi o comunque degli studi perché hai descritto perfettamente quelli che sono tutti i sintomi dell'ansia e della depressioni. 
O meglio, non solo i sintomi ma anche le sensazioni e le emozioni. 
È anche una fase di passaggio che un po' tutti abbiamo vissuto. La paura del futuro, l'ansia per le scelte da compiere, il non riconoscerci davvero nelle scelte che facciamo come se gli altri scegliessere sempre per noi. E poi il modo in cui ci vediamo. 
È molto bella la frase del vedersi come una pedina di una scacchiera, o bianco o nero. Rende specialmente il fatto che si viva in base agli estremi in questo modo, non si vedono le sfumature o gli altri colori. Infatti il protagonista vede solo il bianco nella sala d'attesa, tutto il resto non ha la capacità di vederlo o immaginarlo. 
Mi è piaciuto davvero molto tutto il dialogo tra i due ragazzi, la fine la trovo perfetta e mi sarebbe piaciuto leggere ancora altro di loro o di come il protagonista avrebbe superato tutto (oppure no) e perché il ragazzo misterioso è in Ospedale.
Complimenti! Davvero brava! 
Errori non ne ho notati 

Recensore Veterano

Terzo posto: Sacchan 22,5/30

7,5/10 – Stile, grammatica, lessico: Allora, hai uno stile semplice e scorrevole; hai trattato di un argomento piuttosto serio in modo eccellente, non sei stata superficiale e lo hai dimostrato soprattutto dai dialoghi tra Len e Yuuma – che a parer mio sono il punto principale della fic.
Questo ha degli aspetti positivi, ma anche negativi; lo dico perché credo che trasmettere un messaggio/ un'emozione attraverso una semplice conversazione sia molto più complesso che farlo attraverso una descrizione.
Tu ci sei riuscita, questo ti porta sicuramente a guadagnare punti; d'altra parte però, devo farti una piccola critica al resto, perché credo che avresti potuto fare molto, molto di più con l'introspezione.
Durante qualche momento della conversazione hai fatto piccole digressioni su ciò che pensa Len, ma a parer mio potevano essere ampliate molto di più → ne parlo poi sul punto dell'IC
Ritornando allo stile, brava! Nulla di troppo stravagante che possa confondere il lettore né qualcosa di particolarmente denso da leggere, ma comunque ho trovato il tuo stile piacevole da leggere.
Devo farti però delle critiche su alcune cose, ovvero:
♠[Si tratta di un percorso statico...] → hai usato poi il verbo “frequentare”, ma in questo caso ti riferisci al percorso che lui fa per andare all'ospedale o il luogo 'Ospedale' vero o proprio? Stona un po' con l'idea di percorso, dato che è una cosa che si fa, non che si frequenta.
♠Qualche errore di battitura tipo → Università, riuscì, auricolari etc..
♠[Bene, avrebbe voluto rispondergli Len;] → Risponderle, Len parla con un interlocutore femmina ♠iPhone/iPod → Non è un errore che mi interessa, ma la grafia corretta sarebbe appunto iPhone/iPod, te lo segno semplicemente perché hai scritto le due cose simili in due modi diversi. IPhone e ok, ma poi hai scritto Ipod con la minuscola. Discordante.
♠Gli spazi dopo alcuni dialoghi; alle volte li hai messi, alle volte no.
♠Non so se pubblicando su EFP hai cambiato qualcosa, ma in alcuni punti avrei inserito le virgolette o il corsivo per sottolineare, tipo → “I don't understand your question.”
Non mi sento di darti un punteggio più alto, questo non significa che la tua storia sia discreta, assolutamente, ma a parer mio si può lavorare su certi aspetti e approfondire.

8,5/10 – caratterizzazione personaggi/IC: Con i Vocaloid si ha di fatto un vantaggio: sono personaggi facilmente modellabili in base alle canzoni che si ascoltano o le AU che si scelgono; ho letto un paio di fanworks in cui Len appare e raramente mi è piaciuto il modo in cui è stato descritto, MA, la tua fic è fantastica perché sottolinea un aspetto di lui che praticamente tanti ignorano.
Ti sei soffermata con giusta attenzione sulla questione della depressione, hai creato un parallelismo - direi geniale – con la canzone ECHO, in tanti modi diversi.
Mi è piaciuto in particolar modo l'importanza dei colori (o l'assenza di essi, in questo caso) che è effettivamente un aspetto fondamentale per la caratterizzazione di Len.
Se devo criticarti qualcosa, è il prima → mi sarebbe piaciuto sapere qualcosa di più della vita di Len, il perché di questo suo modo di vedere la vita, o almeno più a fondo la realizzazione di sapere di essere depresso.
Per quanto riguarda Yuuma, non so, è in parte fondamentale nella storia ed eliminarlo farebbe cadere tutta la narrazione, ma dall'altra mi è sembrato di passaggio; personalmente questa cosa non mi ha infastidito, perché è un modo per sottolineare il fatto che per Len sia un completo sconosciuto, ma dall'altra credo che sia legittimo sapere qualcosa di più sul suo conto. Meriti comunque un buon voto perché credo che I due assieme funzionino e il dialogo è davvero molto toccante.

4,5/5 – Gradimento personale: Mi è piaciuta molto, e molto è relativo per dire quanto effettivamente io abbia apprezzato questa fic! Intanto, hai inserito Yuuma – un sacco di gente si dimentica di lui ed è semplicemente assurdo!
Poi credo che tu abbia fatto un ottimo lavoro partendo dalla canzone ECHO, hai creato una storia dal testo della canzone, le hai dato corpo e anche le frasi inserite hanno reso la fic ancora più ricca. Credo che sia una fic facilmente consigliabile a tutti, anche per chi la canzone non la conosce o per chi non ha mai sentito parlare dei Vocaloid; il tema è stato trattato bene, quindi meriti un buon punteggio.
L'unica piccola critica che ti posso fare è che Bacterial Contamination l'ho considerata molto superflua nella fic, un cameo, più che un punto centrale, ma la storia rimane comunque molto bella. Complimenti!

2/5 – Utilizzo del prompt “Asociale”, utilizzo della canzone “Bacterial Contamination” di Calne Ca.