Recensioni per
Shoubu – Radici e Ali
di Blackvirgo

Questa storia ha ottenuto 7 recensioni.
Positive : 7
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
14/01/20, ore 12:37

avevo già letto questa storia e, incredibilmente, non l'avevo recensita! CHE VERGOGNA
Il peso di quella scelta che pesa sull'animo di genzo è palpabile, la divisione nel suo animo tra mantenere le proprie radici e spiccare il volo verso nuove esperienze lo divide, non per paura ché quella non è mai stata capace di fermarlo, ma perché sente proprio il peso del distacco dal luogo che per lungo tempo ha considerato casa e soprattuto dalle persone che considera amici. E in tutto ciò si trova a ripensare ad altri amici che si sono trovati in situazioni simili: Tsubasa e la sua carica inestinguibile e ottimismo da vendere, Taro che ha fatto del viaggio la sua vera essenza, rendendo aeree le sue radici, Shingo che ha buttato tutto sé stesso in una scelta che molti avrebbero definito folle e sconsiderata e perfino Kojiro - che dopo tutto considera un amico, anche se in modo del tutto particolare - che ha trovato la forza di spiccare il volo dopo aver dovuto rimanere ancorato al suolo per lungo tempo. Questo porsi in parallelo con gli amici di sempre da un'immagine profonda di questo giovane che, per scelte non sue, i trova a dover decidere se recidere o meno il legame con la squadra che lo ha visto crescere e che alla fine sceglie di proseguire il suo cammino perchè oltre alle radici, che sono fondamentali per capire chi si è e da dove si viene, è fondamentale trovare il coraggio di spiegare le ali verso nuovi obiettivi. La storia si chiude su quel saluto ad un tempo malinconico ma anche caldo e sentito nei confronti dell'amico che è costretto a lasciarsi indietro, anche se in cuor suo sa che il rapporto con Hermann potrà forse rafredarsi per un po' ma non arriverà mai a sciogliersi.
Beh, se scrivi così di un personaggio che non è nelle tue corde, chissà che capolavoro tireresti fuori per uno che invee apprezzi.
Se non fosse chiaro, trovo questo racconto assolutamente perfetto.

Recensore Master
09/10/19, ore 12:05

Ciaooo bellissima one molto molto profonda... Mi piace molto i pg di Genzo e anche io sono rimasta colpita dal mister che ha deciso di metterlo fuori squadra.... Vedremo che cosa succederà nel manga.
baci alla prossima sei molto molto brava

Recensore Master
19/09/18, ore 16:05

Ah, che bello girovagare per il fandom e imbattersi in queste piccole perle.
Scrivere di Genzo non è facile, non è per niente facile, vuoi per il fandom, che ci ha messo lo zampino e l'ha fatto diventare QuelloCheNonDeveChiedereMai, vuoi perché è davvero difficile entrare nella sua psiche, non basta leggere al volo le tavole del manga per capire cosa gli passa per la testa.
Eppure, nonostante questa premessa, già dalle prime righe sei riuscita a fargli dire molto più di quanto traspaia (e sì, sono andata a controllare come si coniugava 'sto verbo, perché ormai ce l'avevo in mente e volevo usarlo XD). Si capisce molto bene quanto lui sia quasi diviso in due, con l'amore per la sua madrepatria, e il rispetto che nutre verso Ambrugo. Sai, in tedesco hanno due bellissime parole per definire la patria, sono Vaterland e Heimat. La prima si riferisce proprio alla madrepatria (anche se loro usano il padre per definirla, tzè, società patriarcale is the way), mentre Heimat definisce quel luogo che tu eleggi a tua patria, che sia spirituale, o dove sei cresciuto, ma comunque il concetto è quello.
Da quando ho scoperto queste due parole, credo di aver compreso meglio il concetto che ha Genzo, quel dualismo Germania/Giappone che lo contraddistingue, perché benché sia legato alla sua terra natale, tanto da rifiutare di vestire la maglia di estremo difensore teutonico, ha comunque un forte richiamo in quella terra che l'ha accolto giovanissimo e l'ha aiutato a diventare il SGGK che tutti conosciamo.
Questa pappardella per dirti che credo che tu abbia centrato il punto, il nocciolo della questione, e che in queste righe tu sia riuscita a farci arrivare tutta la sofferenza interiore di Genzo nel prendere questa decisione. E il Genzo che conosciamo noi, non è uno che non riflette, sulle sue scelte, ergo da qui il mo apprezzamento per l'analisi interiore che gli hai permesso di compiere.
Ottima shot, i miei più sinceri complimenti!

Recensore Veterano
23/07/18, ore 18:30

Non appena ho letto il titolo, la prima cosa che mi è venuta in mente è la canzone di Ramazzotti: Ali e radici. Non ho impiegato molto per capire che non c'azzeccava un bel niente.xD
Ho letto questa tua storia perché, a causa di un libro che ho ordinato e che devo ancora leggere, 'Il rumore del pallone sul cemento' di Dario Santonico, ho rispolverato in questi giorni, i ricordi relativi alla serie di Captain Tsubasa. Gli episodi che ho rivisto, li ho rivisti su Youtube, ma il punto è che ho riscoperto l'affetto per Genzo. Sì, okay, non ha un carattere facile e nel manga è anche peggio dell'anime, per molti aspetti, ma io questo ragazzo l'ho amato dal primo momento, e se non fosse stato per l'impostazione della storia, che è stata storpiata dall'adattamento italiano (infatti il titolo dell'anime è Capitan Tsubasa, e a Genzo Wakabayashi non si fa assolutamente cenno), probabilmente lo avrei amato molto di più di quanto mi sia stato permesso.
Una cosa che non è granché chiara è se anche nel manga la famiglia di Wakabayashi viva a Londra, come dice Benji a Freddie nell'anime (episodio Grandi partenze). Nel manga in una sola vignetta si vede tutta la sua famiglia, e s'intuisce che Genzo è il più piccolo di tre fratelli. La scelta di non voler far parte di nessuna nazionale straniera, nell'anime di Capitan Tsubasa, è legata al senso patriottico di tutti i protagonisti, e questo tu l'hai reso bene. Per quanto mi riguarda, Benji aveva tutte le carte in regola per essere il Pacey Witter della serie, ossia quello che alla fine conquista la ragazza del protagonista, ma visto l'infantilismo di Yoichi Takahashi, sono più seccata dal fatto che sia stato l'unico senza una donna! Persino Mark Lenders se ne trova una!
E comunque, lo ritengo il ragazzo più solo di tutto il manga.
Sì, perché per quanto Kojiro Hyuga sia povero ha una famigli che lo sostiene accanto. Taro Misaki vive con il padre, Tsubasa e gli altri vivono con le loro famiglie. Genzo no. E tralasciando la sua scelta di lasciare il Giappone, se davvero i suoi vivono a Londra anche nel manga, praticamente l'unica presenza costante nella sua vita è stata il suo allenatore. A noi fanno continuamente pensare che a lui la cosa non pesi più di tanto, ma che non venga facilmente compreso dai suoi compagni, anche in nazionale, si percepisce anche negli episodi in cui è disposto a passare per l'ipercritico a tutti i costi, anche a costo di farsi odiare. (E Ken dovrebbe piantarla con i suoi piagnistei da 'sono sempre secondo!') Ok, gli altri quando vengono a saperlo gli chiedono scusa, ma nessuno ha tentato di parlarci prima, a parte Tsubasa. E Kojiro, anche se è un Ebene che sia stato preceduto, perché lui e Genzo sarebbero venuti sicuramente alle mani! E' un po' che sto pensando di tornare a scrivere su questa serie, anche se per adesso non ci sono riuscita. In ogni caso, la tua storia è stata piacevolissima da leggere.
(Recensione modificata il 23/07/2018 - 06:55 pm)

Recensore Master
13/01/18, ore 15:09

Davvero molto bella questa tua one-shot.Racchiude perfettamente tutta la malinconia;la delusione;la rabbia e,la tristezza che ha provato Genzo,quando è stato costretto a lasciare l'Amburgo.Ha scritto bene Melanto,viene voglia di abbracciarlo.
" Non hai una famiglia da seguire,tu,solo la gratitudine per chi ti ha portato a essere chi sei.In Germania hai solo una casa,ed è ad Amburgo.Il calcio;le amicizie;la vita in campo,e quella fuori.Solo che ora,non è più il tuo posto.Le radici che hai messo lì,forse,non sono abbastanza profonde " tutto vero.L'Amburgo è la squadra in cui è cresciuto,alla quale voleva dare tutto,per ringraziarla per tutto ciò che ha fatto per lui:lo ha fatto diventare professionista e,lo ha aspettato dopo l'infortunio al WY.Mi sono commossa quando ho visto la scena dell'anime,dove rifiuta l'offerta di Karl di passare al Bayern,però,quello che è successo con Zeeman,e la conseguente cacciata della Società(lo scrivo a malincuore),è solo colpa sua.Nella partita contro il Bayern,in quei famosi due minuti,ha perso totalmente la testa.Era molto nervoso per la tattica rinunciataria del Mister e,a forza di pensare a quello che avrebbe fatto Tsubasa,non ci ha capito più nulla,perdento totalmente in lucidità.E questo,è molto grave.Perchè non puoi,quando i tuoi compagni di squadra sono già tutti schierati,abbandonare la porta per tirare un calcio di punizione.Devi rimanere al tuo posto.Pronto a fermare l'eventuale attacco avversario,e a rilanciare l'ultma opportunità di attaccare ai tuoi compagni.Pechè sono LORO che devono segnare il gol vittoria,non tu.Ecco perchè,non condanno più di tanto l'Amburgo e Zeeman,perchè sono dieci anni che Genzo è così:in troppi momenti importanti,subìsce gol evitabili;aggiungi poi che è quasi sempre infortunato,e che il suo mancato passaggio al Bayern,ha fatto perdere dei soldi alle casse della squadra,ed il gioco è fatto.Certo,se mi metto nei suoi panni,anche a me sarebbe dispiaciuto questo clamoroso voltafaccia,da parte di persone che mi hanno sempre elogiato e stimato ma,a mente fredda,ammetterei che il principale responsabile di tutto questo,sono solo io.
" E' tutta la vita che stai in bilico su una linea.E sei abituato a scegliere in fretta,quando la linea è di gesso bianco,disegnata sull'erba verde.Ti sei allenato per quello.Ma per le scelte che stravolgono una vita intera,non c'è allenamento che tenga.Perchè quella linea diritta che sta sotto i tuoi piedi,non prevede mezze misure. " Sono stupende,queste parole.
Tsubasa pantofolaio,mi ha fatta sorridere;mentre condivido pienamente come hai definito Hyuga:ha deciso di lasciare la sua famiglia,concedendosi finalmente di essere solo un ragazzo,che lotta per realizzare i suoi sogni.Il suo dovere di figlio e fratello,lo ha già fatto abbondantemente;e Aoi,ha avuto fegato,il ragazzino.Il primo,a dieci anni è stato obbligato a diventare uomo.Non poteva perdere tempo a giocare col suo amico pallone,lui.Dopo i duri allenamenti di Mr.Kira,doveva andare a lavorare per aiutare la sua famiglia.Mentre Shingo,un personaggio che non ho mai sopportato,da solo,è andato a cercare fortuna in Italia.Lo hanno ingannato;derubato;maltrattato,eppure,ce l'ha fatta ugualmente.Tanto di cappello.

Recensore Veterano
13/01/18, ore 14:40

Da che Eos75 ha smesso di scrivere sono rimasta orfana di un'autrice che sapesse scrivere di Genzo bene quanto lei, che sapesse disegnare il personaggio ricalcando quello del manga e non soltanto di scrivere di un personaggio qualunque e attribuirgli il nome Genzo. Oggi non mi sono sentita più orfana.
Complimenti, cara, per questo piccolo gioiellino. Più ti leggo e più mi viene voglia di leggerti, perciò sono stata contentissima di sapere che stai scivendo il seguito su Gino e Salvo che amo tantissimo. Spero di non dover aspettare troppo. ^_^

Recensore Master
13/01/18, ore 11:22

No, va beh, io sto con la voglia di abbracciare 'sto ragazzone alla fine di questa storia. LO CAPISCI?!?!? E' grave. IO che voglio abbracciare GENZO. Ci deve essere delle magia in quello che scrivi, della magia FORTE. Un po' come la droga. XD
Sono riuscita a capirlo e a sentire ogni difficoltà enorme nel legarsi da qualche parte e poi vedere gli altri andare via, mentre lui non se ne riesce a staccare, e ora che è arrivato il momento fa un male boia.
Lasciare l'Amburgo - che penso che ormai sia davvero inevitabile per Genzo, dopo tutto quello che è successo con il Mister - è come tranciare le radici che ha messo giù con consapevolezza e cura. E' arrendersi e lasciarsi alle spalle qualcosa di importante. Non lo si fa mai con piacere e un po' di rimpianto si porterà per sempre.
Ho adorato i suoi pensieri su tutti gli amici sparsi per il mondo; soprattutto su Tsubasa XD pantofolaio. LOOOOL Adesso c'avrò 'st'immagine di Tsu seduto in poltrona. LOL E ho adorato anche il riferimento sia ad Aoi che a Koji. Va beh, tutti. Ecco xD lol
E poi, il cuoricino un po' si spezza sul finale. Per questo vorrei abbracciare quel ragazzone d'un portiere, mannaggiaalui, perché sì e basta. Ma so che ovunque saranno, anche se schierati in opposte squadre, lui e Kaltz saranno sempre amici. <3
E TU QUESTA STORIA, INSOMMA, DAL 2012 E LA FAI USCIRE SOLO ADESSO?! E ANDIAMO!!! *batte il piede a terra*
<3 appestami tanto tanto intenZamente, mi raccomando. *___*
Bellissima nella sua brevità e intensità e, oh, l'ho già detto che voglio abbracciare quel ragazzone? T_T Vieni qua, Genzo. *abbraccia*