Recensioni per
Pensiero
di Blue Morgana
La sabbia del territorio afghano non era un problema per John. Lo erano le 4 mura del suo piccolo appartamento nel periodo di ricovero dopo il suo incidente. |
Le tue storie sono folgoranti. Colpiscono, veloci e potenti, come i proiettili che fischiavano nelle orecchie del capitano J. H. Watson. Io fatico sempre a delineare John, perché nonostante le apparenze è un personaggio tutt'altro che banale e semplice. Tu ci sei riuscita perfettamente. Hai descritto il John che solo gli occhi a raggi X dei fratelli Holmes hanno saputo riconoscere. Mi hai ricordato le parole di Mycroft nel loro primo incontro. Bellissimo. |
Ciao, sono davvero contenta di ritrovarti così presto e con una storia incentrata questa volta su John Watson, che se non sbaglio è la prima volta che tratti? Tra l'altro è anche incentrata su un periodo della sua vita che in pochi affrontano, la guerra è un evento molto passato della vita di John. Sono rimasta particolarmente colpita dal tema generale della storia, da quello che hai scelto di raccontarci. Un focus sulla vita da soldato di Watson, con un'infarinatura generale di quella che è sempre stata la sua vita. Il quadro che ne fai lo sbrighi in qualche parola e fa quasi da introduzione al racconto, però è preciso. Personalmente ho una convinzione, credo che John sia "figlio" non solo di se stesso e della propria indole (il famoso "drogato di adrenalina") ma anche di quella che è stata la sua infanzia e che poi lo ha portato nell'esercito. Ne sappiamo poco della vita prima di Sherlock, se non che la madre è morta e che non va troppo d'accordo con sua sorella. Però io sono convinta che la sua crescita in quella famiglia lo abbia portato poi all'arruolamento e alle conseguenze del dover andare in guerra. Che sia una delle cause insomma. Tu secondo me hai ritratto una vita forse poco felice, paradossalmente un'infanzia e un'adolescenza più travagliate di quelle di Sherlock. E sono perfettamente d'accordo con quanto ci offri. |