Recensioni per
In sintesi - Personaggi da indovinare
di Queila

Questa storia ha ottenuto 35 recensioni.
Positive : 35
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
09/02/18, ore 12:07

Secondo Posto
L’eco della tua risata
di S.Elric










Grammatica e Stile: 14.9/15

Di errori grammaticali non ce ne sono e anche la sintassi è ottima. Purtroppo – e lo dico perché quando me lo hai detto mi hai un po’ mandato nel panico – una volta mandata l’email, non è possibile correggere, però hai fatto bene ad avvertirmi così che l’errore io l’ho considerato solo un refuso, e quindi la penalità è esigua, altrimenti avrebbe avuto tutt’altro significato e ne avrebbe risentito in maniera più pesante la voce “titolo” e il punteggio in generale.)
L’eco della tua risata → -0.1 (sua, come tu ben sai)

Non sono amante dell’uso di interpunzione in cui il punto-virgola precede un due punti nello stesso costrutto, come hai fatto nel finale. Sono più per l’uso dei due punti prima e del punto-virgola dopo, ovvero come quando si crea un elenco. Questo perché quando si usa la punteggiatura come hai fatto tu, nella maggior parte dei casi ci si ritrova all’interno di parecchia subordinate, dove l’autore ha perso di vista il soggetto e usa la punteggiatura senza alcuna logica. Cioè, si crea un pasticcio!
Io consiglio, quindi, l’uso di un punto fermo al posto del punto-virgola, questo sempre, perché non ne condivido questo uso.
Questo pasticcio, comunque, qui non è avvenuto. Il tuo stile pulito e curato ha fatto sì che la logica della frase – la quale non è eccessivamente lunga – mantenesse chiarezza fino alla fine. C’è logica conseguenza nel costrutto, la luce è metafora di quella luce fisica che è il sole, e quindi una pausa media come il punto-virgola può essere giustificata. Non so se il mio delirio ha senso, sappi che hai assistito alla manifestazione scritta di una mia ossessione, che mi perseguita ancora oggi (l’uso del punto-virgola prima dei due punti). È una controversia della scrittura in generale, di solito se ne sconsiglia un uso simile, ma credo che in questo caso non vada a penalizzare il testo o la comprensione, né rende pesante la lettura, quindi non influirà sul giudizio.
Anche perché è l’intera drabble a mantenere questo tono lungo, di frasi unite da punteggiature più lieve rispetto a quella che avrei usato io per scandire il tempo. Come all’inizio, dove a posto della virgola iniziare avrei messo un punto-virgola e aggiunto una virgola dopo ʻcol suo mantoʼ. Come vedi, avrei messo pause di una sfumatura più netta rispetto a quella scelta da te in più di un’occasione. La tua scelta comunque non è errata e creso dia un tuo personale tocco al ritmo della drabble, più morbido, più flemmatico. In un certo senso, c’è una coerenza che percorre il ritmo dell’intera drabble e che possiede il suo carattere personale. Inoltre credo si adatti molto alla personalità tranquilla del personaggio.
Il lessico è perfetto, mi piacciono i contrasti. Qui, poi, tu ne hai usato parecchio che sono esplicativi della personalità di Remus: vergogna e nostalgia, incubi e baci; ma anche dolci e dolorosi. C’è il conflitto che dilania Remus in questi termini. Inoltre approvo appieno l’uso di termini e personificazioni che richiamano la sua natura di lupo mannaro, come il manto della notte che divora l’anima (bellissima figura retorica) o il termine ʻgraffiareʼ.
Il narratore in seconda persona, infine, dà un senso elegante ma anche critico alla drabble, e credo si sposi bene con il personaggio. La seconda persona dà molto spesso l’idea di un “giudizio”, è come se il narratore, parlando a tu per tu con il personaggio, lo denudi e lo costringa a rivelare la sua natura più insita, lo metta di fronte alla verità; e con un personaggio come Remus, che ha passato la vita ad autocriticarsi e a essere giudicato dagli altri, trovo che questo narratore acquisti una forza ancora maggiore. Inoltre ti permette di non rivelare il genere nel personaggio, il che aumenta il mistero.


Titolo: 8/8

Mi hai scritto, nelle note alla drabble, che il testo può trarre in inganno, ma io credo che questo sia anche un effetto dato dal titolo. ʻL’eco della sua risataʼ a me richiama subito alla mente Sirius Black, la sua morte, quel sorriso che gli è rimasto dipinto sul viso mentre il corpo spariva oltre il velo. E in un certo senso questo rende il titolo molto coerente con l’intrigo che segui in tutta la narrazione.
Il titolo ha un che di malinconico, soave, mi richiama alla mente un sentimento forte, dolce e amaro allo stesso tempo, pieno di rimpianti, colmo di dolore. Tutto questo, poi, l’ho ritrovato nella drabble, nella caratterizzazione del personaggio, e quindi non posso che farti i complimenti.
Infine trovo il titolo semplice, ma che cattura l’interesse, ti spinge a sapere di chi sia la risata e chi è che la sente.


Caratterizzazione dei personaggi: 20/20

Analizzare le tue drabble per questo gioco è sempre una sfida. Ci sono elementi che mi spingono in più direzioni, e poi c’è quell’unico elemento, o giusto due quando si è fortunati, che, se si colgono, portano all’unica soluzione possibile.
All’inizio, la notte e i volti che scompaiono, l’anima che si perde, mi ha spinto a pensare a Sirius rinchiuso ad Azkaban. La seconda parte della drabble, però, era un pugno in un occhio: non c’entrava nulla, soprattutto la luce del nuovo giorno che portava sollievo. Quindi ho collegato la notte a una determinata notte: quella di luna piena. È stato allora che tutto è andato al suo posto.
In questa drabble hai inserito la malinconia e il dolore per una maledizione che grava su Remus: all’inizio si percepisce come la trasformazione annulli il suo essere, si impadronisca della sua anima, riducendolo a un animale. Ma hai ripreso quello che lui stesso confessa nel terzo libro: insieme ai suoi amici, lui conservava un po’ di umanità. Ed è un volto amato che resta impresso nella sua mente. Mi piace come hai descritto i ʻricordi che graffiano la menteʼ: sembra come se la sua mente umana lotti con quella animale per restare presenta a se stessa.
E poi ci sono i ricordi, che sono dolci e dolorosi insieme. Ed è qui che si inseriscono anche la nostalgia e il dolore per la perdita, quella che una parte di lui vorrebbe dimenticare.
Hai reso molto bene l’affetto, che è quello che lo salva dalla sua maledizione. Hai reso bene la sua natura di lupo mannaro e la sua lotta interiore; ma non hai neanche tralasciato il dolore della perdita e quell’eco che sembra provenire da lontano e che ha ancora la forza di riportare il controllo dentro di sé.
Infine mi piace il parallelismo tra la luce del giorno che scioglie la maledizione e l’eco della risata che, dal cassetto dei ricordi(?) lo viene a salvare dalla sua condizione dolorosa.


Gradimento personale: 4.5/5

La drabble mi è piaciuta, ovvio che mi è piaciuta, ma io ho una domanda – forse ne conosco la risposta e la voglio ignorare, forse spero in una risposta che mi faccia esclamare ʻqualcun altro la pensa come meʼ o forse la soluzione è più semplice di quello che penso, anche se la trovo improbabile e cambierebbe un po’ le carte in tavola. Ed ecco la domanda: di chi è la risata? Tatata-ta tatata-ta.
Tre opzioni, ripensandoci sono quattro.
Hai mantenuto la drabble molto “oscura”, per certi versi. Ho capito che stavi descrivendo la trasformazione del lupo mannaro: si dimentica tutto, dov’è, chi è, ma non il Suo volto. Considerato questo, e il richiamo ai ricordi, mi viene naturale inserirla nei vuoti della trama originale, ovvero dopo la morte di James e Lily, oppure dopo la morte di Sirius… circa il sesto libro, quindi.
Però potrebbe anche trovarsi in un punto del settimo libro, dopo il matrimonio e la nascita del figlio.
La prima, ed è quella che, per l’interpretazione che ho dato sopra, penso la meno probabile: Tonks, oppure anche il figlio appena nato, ed è quella che spero non sia perché non capirei cosa c’entra la nostalgia, anche se acquisterebbe senso nel termine vergogna.
La seconda: Sirius; forse sarebbe la soluzione più ovvia, ma sarebbe anche un riferimento fanon, perché la drabble ha uno sfondo molto amoroso (a parte che sarebbe sbagliato il rating della drabble); in ogni caso, non glielo vedo Sirius a essere rappresentato da uno spicchio di luce.
Ed ecco che arriviamo alla terza opzione (la mia interpretazione del personaggio): Lily; un affetto-amore che spiegherebbe sia la nostalgia che la vergogna (era la donna del suo migliore amico).
Tutto questo ambaradan per dirti che il non avere risposta a questo dubbio che mi hai insinuato mi ha lasciato un po’ così: mi piacerebbe sapere. Tanto, tanto!
Per il resto, drabble impeccabile, che è stata insidiosa da indovinare. All’inizio avevo pensato direttamente a Sirius, e quindi sarebbe stato James la luce, ma il tutto non mi tornava (i baci, soprattutto). Questa ambivalenza mi diverte sempre nelle storie che consegni a questo gioco, dà un qualcosa in più che fa sentire di più la sfida. In questo gioco sei una veterana. Complimenti!


Attinenza al bando: 2/2

La giusta dose di mistero, dovuta anche al modo sapiente in cui inserisci gli indizi e calibri le informazioni.
Anche l’introspezione è molto intensa e ci fa percepire appieno le emozioni e i pensieri del personaggio.
Infine, la padronanza del lessico e l’uso di alcune figure retoriche ha fatto sì che tu non usassi descrizioni sull’aspetto fisico o che richiamassero direttamente la trasformazione sotto l’influsso della luce piena. Il bando è stato rispettato senza problema o sbavature, bravissima.

Totale: 49.4/50