Recensioni per
Volare via
di Pittrice88

Questa storia ha ottenuto 4 recensioni.
Positive : 4
Neutre o critiche: 0


Devi essere loggato per recensire.
Registrati o fai il login.
Recensore Master
14/03/18, ore 13:29
Cap. 1:

ah, un po' di angst... diciamo una valanga? una montagna? un'immensità?
cara, io prego che tu controlli le recensioni "vecchie" perchè devo saperlo: John non si è buttato alla fine della storia, vero? nelle note hai scritto: ha pensato di suicidarsi...(ma non l'ha fatto, sì?)
ho bisogno di sapere che non l'ha fatto, e il suo splendido angelo dalle ali di velluto è tornato da lui
Ammaccato, bisognoso. Ed è stato accolto e perdonato. Che poi, che ha fatto di male? tu sei d'accordo che possa essere considerato un torto a John?
hai usato parole di zucchero e sale, dolci per la bellezza, ma contrastanti per il significato...
che dolore, in John, che guarda giù da quel tetto. per altro è credibilissimo che l'abbia fatto davvero, quindi posso solo ringraziarti per averlo raccontato
un bacio afflitto,
Setsuna

Recensore Master
02/02/18, ore 10:10
Cap. 1:

Ciao, è la prima volta che mi trovo a leggere qualcosa di tuo (edit: in realtà non è vero... scusa, ho il pessimo vizio di non leggere mai i nomi degli autori). Anche se ho visto che hai pubblicato diverse storie, questa l'avevo già da qualche giorno nella lista della cose da leggere e ce l'ho fatta solamente adesso. Sono un po' in ritardo.

Anzitutto ammetto che non conoscevo la canzone e probabilmente nemmeno il cantante (o è un gruppo?), ma l'ho ascoltata con davvero molto piacere perché musicalmente parlando sono un mostro mangia-tutto. Mi piace ampliare gli orizzonti e scoprire musicisti nuovi, anche se si allontano dal '6-700. Il testo l'ho trovato particolarmente adatto alla storia che hai scritto. Non so come tu ci abbia lavorato sopra, se nella tua testa è arrivata prima la storia o la canzone, ma ho avuto la sensazione che l'intera storia e tutte le cose che John dice e pensa, siano nate dalla canzone. Che sia stata lei a ispirarti. Ti faccio i complimenti, ho trovato molta affinità fra la musica e le parole che tu hai scritto.

Per quanto riguarda il tema principale della storia, ci troviamo di nuovo nel mare del post Reichenbach. Periodo del quale ricordo gli oceani di angst nei quali tutti quanti nuotavamo. Sono state scritte davvero tantissime storie che parlano di questo tema, forse è ciò su cui il fandom ha scritto di più, e ti confesso che c'è stato un periodo in cui non ce la facevo davvero a leggerne ancora. Lo sto facendo di recente, e con le storie che credo lo meritino. Questa è una di quelle. Non so se è perché lo hai ricercato tu con un tuo stile o perché ti sei ispirata alla canzone, ma c'è molta poesia nella tua storia. Azzarderei a dire che è quasi una preghiera che John si ritrova a fare. John non si rivolge più a Sherlock chiamandolo col suo nome, ma invoca "l'angelo mio" e lo fa dal tetto del Barts guardando giù di sotto mentre medita di raggiungerlo. Personalmente non ho ancora un'idea precisa riguardo a John e al suicidio in quel periodo di tempo, ti dico che spesso in certe fanfiction l'ho trovata un'ipotesi tirata. Ma qui hai inserito le giuste varianti affinché il pensiero sia molto più solido di quanto non mi sia capitato di leggere in passato. John è chiaramente innamorato di Sherlock, in un modo che si ritrova a confessare alla fine: "Ti amo, come prima, più di prima. In eterno, spero." Questa frase mi ha colpita tanto, è una dichiarazione d'amore disperata e allo stesso tempo è quasi arresa allo stato delle cose. C'è anche della dolcezza, in un certo senso. Fa un po' l'effetto che fanno tutte e post Reichenhach che seguono il canone e la serie. Tu vedi John lì che è disperato e piange, lo vedi ammettere il proprio amore per Sherlock e quasi sorridi. Anche se è angst da morire ti viene da sorridere, perché sai che Sherlock è vivo e che probabilmente sta anche per tornare (dato che è passato un bel po' dal tuffo). Mi ha dato quella sensazione lì, con i sentimenti che contrastano uno con l'altro. Che cozzano insomma.

Posso dirti che mi ha davvero colpita questa storia. Questa preghiera carica di amarezza e forse anche di rimpianto, complimenti davvero.
Koa
(Recensione modificata il 02/02/2018 - 01:49 pm)

Recensore Junior
25/01/18, ore 16:02
Cap. 1:

Eccomi a recensire la tua nuova storia. Hai preso i Judas Priest che insomma sono un gran bel gruppo e hai parlato di cosa passa per la testa di John dopo il (finto) suicidio di Sherlock. Effettivamente anche io ho spesso pensato che a John, almeno una volta, sia venuto in mente di farla finita e di raggiungere il suo investigatore in qualsiasi dimensione si trovasse. Mi è piaciuto esplorare un po' del nostro bel dottore distrutto dal dolore. Eh sì, Bea, ci sei andata pesantina con l'angst ma il momento lo richiedeva. Mi è piaciuto il passo: "sono mai stato un granello di paradiso?" Sì, John, credo tu sia stato (e sei ancora) per Sherlock proprio questo. Un angolo di casa, un luogo familiare dove tornare e dove essere te stesso.
Brava! Adesso aspetto ciò che la tua mente agile partorirà.

Recensore Veterano
23/01/18, ore 11:01
Cap. 1:

lo so che in fondo mi vuoi morta...dillo!!!è molto triste ma l'ho trovata davvero bella!complimenti, mi piace davvero come scrivi e la fantasia che hai.

"Dimmi Sherlock, l’hai mai desiderato? Sono mai stato un granello di paradiso in un mondo di polvere e sangue per te? Per me lo eri. Sole sul mondo, luce dei miei occhi. Ora neri, vuoti. Infinitamente bui, ma che con te erano mare d’estate e cielo sconfinato."

Questo pezzo mi ha sbriciolato il cuore e fatta piangere, certo John, Sherlock ti amava quanto ti ami lui non dovresti mai dubitarne.
Brava davvero, aspetto la prossima