Recensioni per
Frustrazione
di fiore di girasole

Questa storia ha ottenuto 9 recensioni.
Positive : 9
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
17/04/19, ore 19:36
Cap. 1:

Ciao carissima^^
un soldato, non sappiamo di che nazione, non sappiamo di che guerra. Conosciamo solo i suoi pensieri, che in questo modo diventano un pensiero universale, forse di tutti i soldati che si sono mai trovati e si troveranno in quelle condizioni.
Una riflessione sul come e sul perché, su chi abbia le responsabilità dei conflitti, e su chi invece ne paghi il prezzo con il proprio sangue e la propria vita.
Una riflessione che si trasforma in rabbia, verso tutto e tutti, nella frustrazione di non poter arrivare al vero responsabile, che è molto lontano da quelle trincee piene di puzzo e paura.
Una riflessione amara e a tratti cinica, molto cruda. Complimenti e alla prossima!^^

Recensore Master
12/04/19, ore 21:48
Cap. 1:

Eccomi anche qui^^
(oggi mi sto facendo un giro delle tue storie, scusa se ti perseguito ahah)
Mi è piaciuto anche questo frammento, lo trovo molto crudo e realistico.
La cosa bella è che (almeno leggendolo) ho avuto l'impressione che si potesse adattare a qualsiasi conflitto o fazione in guerra, proprio in virtù della sua "universalità". Si parla di uniformi, di bandiere e di nemici, ma non si specifica di chi si tratti, ed è questo forse l'aspetto che mi è piaciuto di più. Perché alla fine la guerra è sempre guerra, da qualunque prospettiva la si guardi.
Complimenti anche qui!^^

Recensore Master
14/06/18, ore 12:06
Cap. 1:

Alla faccia del piffero, che storiella allegra e divertente. Ci voleva proprio per tirarmi sù il morale...

...ok, finiamola con le battute del cassero. Dunque, la storia è molto triste. Bella, ma triste. Del resto, non poteva essere diversamente visto il tema trattato. La guerra in generale non è un bell'argomento, ma raccontarla dal punto di vista di un soldato semplice, la rende ancora più cupa. Dal testo si evince chiaramente l'odio che il soldato prova per la situazione in cui si trova, per quei parassiti che lo hanno mandato lì a morire. Quei parassiti che, come fa notare lui, passano il loro tempo dietro a una scrivania a dare ordini e a non fare un cazzo (forse è un pò una generalizzazione, ma c'è un fondo di verità), e che forse in fin dei conti rappresentano il vero nemico di quella guerra. Povero soldatino, in che razza di guaio si è venuto a trovare.

Complimenti, una lettura davvero molto piacevole. Alla prossima!

Recensore Master
11/04/18, ore 18:04
Cap. 1:

Quando ho letto questa One shot, ho ripensato a tre cose.
Alle poesie di Ungaretti, che, partito interventista per la Grande Guerra, cambia rapidamente idea, sprofondato nelle doline fangose del Carso. Dove, per sopravvivere a mente sgombra, scrive parole cariche di umanità e dolore.
Al film "Gli anni spezzati", che, sebbene in un contesto differente, rivela l'atrocitá della guerra e l'inutile perdita di giovani vite, dovuta quasi a una questione di immagine.
Infine, al manga visionario "Doro He Doro", forse questa un'analoga azzardata, da parte mia. Ma il titolo è la storia parlano proprio di fango e merda, dai quali scaturisce un mostro che, paradossalmente è il più umano tra i personaggi.
Mi complimento per il tuo stile diretto e asciutto, che saetta la situazione direttamente al cuore.

Recensore Master
28/02/18, ore 12:55
Cap. 1:

Buongiorno ^^
Ti dissi i miei pensieri riguardo questo piccolo racconto già quando lo lessi in "anteprima". È molto intenso, fa venire la rabbia che prova lo stesso protagonista poiché c'è questa disparità fra chi decide la guerra e chi poi la deve affrontare per davvero.
Il vecchio, che tiene tanto alla divisa del soldato, è quello che manda i giovani in guerra, quello che insegna loro come uccidere, ma lui non è mai quello che si sporca le mani. Anche se metaforicamente si potrebbe dire che le sue sono le più sporche.
È il punto di vista di un soldato molto giovane, uno probabilmente obbligato per una serie di circostanze ad arruolarsi. Non ci crede nemmeno più, vuole solo uscire da quell'inferno.
Le descrizioni sono molto suggestive, immergono bene nell'orrore della guerra.

Ti saluto, a una prossima storia. Sciao~♥

Recensore Master
26/01/18, ore 19:25
Cap. 1:

Racconto crudo e quasi distaccato, che descrive la condizione mentale di un giovane uomo che non può e non riesce più a sopportare le privazioni della dura vita di trincea, tra la polvere e il fango, mentre i suoi superiori sono seduti in qualche ufficio; una cosa che purtroppo molti dei nostri avi hanno vissuto nel 15-18 e nel 40-45. Ho trovato questo personaggio principale molto realistico e "vivo", nonostante sembri essere più vicino alla morte, così come i nemici contro i quali si sfoga, che si trovano nella stessa identica situazione in cui è lui. Penso che in questo caso la crudezza e la volgarità del linguaggio non siano esagerate o inappropriate come alcuni potrebbero pensare, ma identificano il contesto in cui il tutto si svolge. Anche il titolo è molto iconico, un'unica parola che rappresenta perfettamente il tutto. Ti faccio i miei più sentiti complimenti per questa breve ma intensa storia; alla prossima,
mystery_koopa

Recensore Master
24/01/18, ore 23:28
Cap. 1:

Ciao ^^ che dire, molto cruenta questa OS, una slice of life che racconta la durezza e la disillusione della vita nelle trincee, la frustrazione di qualcuno che ormai non è più in grado di controllare la propria vita ed è costretto a vivere nel fango, logorandosi i nervi. Molto interessante davvero! A presto, Rowan

Recensore Master
23/01/18, ore 20:36
Cap. 1:

Carissima^^
eccomi qui al volo: cotto, mangiato e recensito. Credo che tu abbia la grinta e la giusta crudezza di stile per raccontare, in modo moderno, la guerra dei nostri nonni. Chissà perchè immagino questo come un episodio della Grande Guerra... in realtà potrebbe benissimo trattarsi della seconda guerra mondiale, della guerra del Vietnam o di qualsiasi altro conflitto al mondo... perchè, sia che ci si arruoli volontario come il protagonista di "Niente di nuovo sul fronte occidentale", sia che ci si ritrovi buttato in trincea da un giorno all'altro a difendere ideali o interessi che magari neppure ti appartengono. Qui c'è la rabbia nei confronti degli ufficiali, e non a caso: su you tube ho visto qualche spezzone di un bel film sulla Grande Guerra di Francesco Rosi, "Uomini contro", in cui si racconta proprio di questa totale incomprensione tra alti ufficiali e truppa che spesso caratterizzava le vicende in prima linea.
"È molto peggio però se sei sotto attacco e perdi la cognizione di te stesso, fino a non sapere più se sei vivo o morto, se quell’umido che avverti scendere fino alle palle è sudore freddo o sei tu che te la stai facendo sotto"... meraviglia, sembra proprio di sentir parlare il soldato in presa diretta... bello anche il paragone con gli ippopotami (forse "lessi", per quanto corretto, è un po' cacofonico... forse "ho letto" suona meglio?). Io ovviamente ti consiglio di proseguire, qui ci vuole una trama e ci vuole magari un gruppo di due-tre commilitoni affiatati, ognuno con le proprie vicende passate e presenti. In guerra nascono amicizie solide, è naturale non solo perchè si è di fatto sempre insieme, ma perchè si vivono eventi traumatici che per forza di cose segnano in modo indelebile, e avvicinano anche gli individui in modo del tutto speciale. E' l'occasione per mettere in campo tutti quelli ideali belli e forti che so che ti appartenfono: "massiccità", lealtà, onore, sacrificio... :P
e io sono qui, già con la lingua fuori in attesa di leggerti!

Recensore Master
23/01/18, ore 16:25
Cap. 1:

Buon pomeriggio.
Purtroppo, la guerra non era e non è uno scherzo.
E' terribile, tutto questo.
Un raccontino molto disilluso, ho notato comunque anche tanta voglia di ribellarsi da parte del protagonista, spinto probabilmente dalla rassegnazione e dal senso di rabbia che prova.
Che orribile situazione, davvero.
Bene, come sempre quando scrivi ci metti molta passione e impegno ^^
Buon proseguimento di giornata e a presto :)