Recensioni per
Pensieri di una mente contorta
di mary romanziere

Questa storia ha ottenuto 2 recensioni.
Positive : 2
Neutre o critiche: 0


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Nuovo recensore
06/03/18, ore 04:17

Ciao.
E' la prima volta che leggo una cosa tua, penso di dover dividere il mio commento in due.
La prima parte riguarda il contenuto, lo stile con cui scrivi mi ricorda molto quello con cui io scrivevo i post sul mio blog, lo stile da pagina di diario. Mi ritrovo in tante delle cose che hai scritto, l'autostima inesistente, la difficoltà a scrivere, il sentirsi incapaci. La scrittura per me non è così importante come lo è per te, da quanto percepisco da queste righe, ma mi ha accompagnato per tutta la vita, quindi la considero comunque una passione. Sono stata più di due anni senza scrivere niente perché le discussioni del mio gruppo di scrittura creativa non mi stimolavano niente di niente. Invece la gente intorno a me scriveva tantissimo, si sosteneva a vicenda, si facevano complimenti, ricevevano elogi e apprezzamenti dal professore che gestiva il tutto: io no, non era quello il genere di cose di cui mi piaceva scrivere, quello che piaceva a me, lì non sarebbe piaciuto. Così ho iniziato a pensare che forse non ero brava a scrivere. A differenza di te, non ho mai fatto leggere niente a nessuno. Ma dopo quella prima consapevolezza sono proprio diventata incapace di scrivere. Ho ripreso solo qualche tempo fa, ho scritto una storia senza nè capo nè coda e ovviamente non la farò leggere a nessuno. Ma l'ho fatto perchè mi faceva stare bene. Perchè sono stata bene mentre la scrivevo.
Sono stata ossessionata da quello che gli altri pensavano della mia scrittura per anni, al punto da autoprivarmi (per una complessa reazione psicologica autoindotta) del piacere stesso di scrivere.
Ma poi ho avuto un rivelazione e ho capito che il motivo per scrivere, non è che agli altri piaccia il tuo lavoro, ma che a te piaccia scriverlo. Non conta neanche tanto il risultato finale quanto il percorso. L'ultima storia che ho scritto fa schifo, è incompleta, e non ha senso. Ma adesso non avrei timore a farla leggere a nessuno, perchè non è tanto la storia in se, ma quello che io provavo mentre la scrivevo che mi interessa. E quello la gente non lo vedrà mai. Per questo, prima di scrivere per gli altri, prima di scrivere perchè il lavoro finale sia bello, ti consiglio di scrivere per te, per il puro piacere di scrivere, per la sensazione unica che ti può dare. Il momento in cui riesci ad abbandonare le idee che la società ti ha insegnato e ti rendi conto che qualunque cosa la gente faccia la fa per se stessa, è la svolta di tutto. Gli scrittori di successo, la gente che sa esprimere se stesso, che riesce a dire un sacco di cose, lo sanno fare perchè non lo fanno per gli altri, lo fanno per sè. Lo fanno per mettere in parole quello che sentono e pensano, solo perchè loro stesse possano sentirle.
Penso che sia questo il trucco.
Capisco la frustrazione, perchè ci sono passata, ma la soluzione, secondo me, è l'analisi interiore di te stessa e dei tuoi pensieri. Se ad alcune persone non piacciono i tuoi lavori, non puoi farci niente, perchè non puoi cambiare le cose esterne che accadono: puoi cambiare il modo in cui reagisci a queste cose.
Io l'ho imparato in tre passi, frequentando uno psichiatra, facendo una serie di sedute con una psicologa e infine leggendo un libro sulla terapia cognitiva. Lo so che hai paura di una consulenza, ma tenersi il mal di denti perchè si ha paura del dentista contribuisce solo a far allargare il male fino alla testa, al collo e oltre.
La seconda parte riguarda la forma di questo testo. Da scrittrice di flussi di coscienza sono perfettamente consapevole che gli errori di battitura sono perenni. Però io ultimamente ho adottato questa tecnica: dopo aver scritto di getto lascio il testo a riposo per il resto della giornata. Il giorno dopo lo rileggo due volte, la prima per rileggere il contenuto (a me serve rileggere i miei flussi di coscienza continuamente, per imparare qualcosa in più su me stessa) e la seconda per rileggere la forma. A quel punto poi pubblico. Oppure, se ne avessi una, lo invierei alla mie beta.

Concludo il poema, scusami se mi sono fatta prendere la mano.
In ogni caso mi è piaciuto molto leggere quello che hai scritto. Spero che i miei consigli magari ti facciano per qualche secondo sentire compresa, se invece dovessero avere un effetto negativo, ti prego di considerarmi solo una stupida estranea che non ti conosce.
In bocca al lupo per il futuro, sono sicura che riuscirai a trovare la tua strada e a renderti conto che sei già migliore, non hai bisogno di migliorare.

Recensore Master
26/02/18, ore 22:00

Eccomi qui a recensirti un'altra introspettiva. La prima mi aveva colpita, così ho deciso di dare un'occhiata anche a questa. L'impressione positiva non è cambiata. Essendo, come tu stessa la definisci, una "pagina di diario" non ha, naturalmente, una struttura narrativa, ma segue bene le varie fasi della tua vita e riesce a dare un quadro efficace di ognuna, senza eccedere e senza neppure tagliar corto troppo bruscamente. Trovo molto complicato essere sintetici quando si affrontano fatti personali, io almeno mi perderei sicuramente, quindi tanto di cappello. Riesci a dedicare un paragrafo intenso ma rapido ad infanzia, prima adolescenza, adolescenza, età adulta... mi sembra che il tema sia la scrittura relazionata a te, non so se mi sbaglio ma mi è arrivato questo. Il tuo rapporto con la scrittura che si srotola negli anni ed è ingarbugliato, doloroso ma sentito. Impregna ogni periodo e ogni episodio che racconti, si lega alle persone che vai a descrivere e sembra il filo conduttore che lega la tua esistenza. Trapela sicuramente il tuo immenso amore per la scrittura, che condivido, ma un senso di frustrazione legato al fatto che risulti una sorta di miraggio lontanissimo che insegui senza mai afferrarlo fino in fondo. Volendo metterti alla prova ma non riuscendoci perché fiaccata dal confronto con l'esterno. Mi è dispiaciuto leggere delle reazioni negative avute nei confronti dei tuoi lavori, a me ad esempio quello sui personaggi analizzati psicologicamente - l'egoista che si macchia di un peccato grave e l'apparente "buono e puro" della situazione che nasconde le sue storture - sembrava interessante e atipico, ma è anche vero che siamo in un mondo in cui spopolano romanzi rosa e commedie abbastanza becere, quindi può essere che fosse "troppo" per il pubblico, qualcosa di così autentico da disturbarlo. Secondo me non dovresti scoraggiarti perché questo tipo di storie più psicologiche si sono sempre ritagliate il loro angolo e a me, personalmente, affascinano molto, adoro tutto ciò che è, in parte, "politicamente scorretto". Tornando alla OS, mi è piaciuta anche perché mi ha fatto ricordare eventi che mi sono accaduti personalmente e l'obiettivo principale di chi scrive è, a mio parere, far immedesimare il lettore, quindi complimenti. I professori, da che mondo è mondo e secondo il mio modesto parere, sono il più delle volte delle teste di c***o, anche i miei non hanno mai valorizzato ciò che scrivevo. Mi piace che dal testo trapeli sì, sconforto, ma anche una sorta di speranza di fondo, come nell'altro. Per questo mi sembri una persona positiva, perché comunque ami il mondo che ti circonda - film, libri, serie tv, sono cose che ci arricchiscono e se si è interessati ad esse sicuramente si è interessati al mondo e ai significati nascosti - e ami l'arte. Spero che qui su efp tu ti stia incoraggiando a coltivare la tua passione, a parte qualche errore di distrazione, secondo me non devi mollare perché il talento c'è, sicuramente di andare in profondità. Mi piacerebbe leggere una tua originale prima o poi! Un saluto!