Recensioni per
My Fetish, My Religion
di Aliseia
Non avevo visto il nome della serie e avevo dato per scontato che fosse "les partes of anges" |
Nella stanchezza di una giornata di lavoro, la prima dopo una malattia che mi ha lasciata davvero indebolita e fragile, aspettavo solo il momento in cui avrei finalmente potuto leggere la tua storia e già questo mi ha aiutata a far passare la giornata, fino al momento magico in cui ho letto. E adesso eccomi qui, ancora intontita e stanca ma piena di emozione e felicità per commentare questo piccolo gioiello, questo momento di passione, dolcezza e amore infinito strappato alle esistenze (anch'esse!) faticose e pesanti dei nostri magnifici ragazzi. In questa raccolta di storie non c'è stato, finora, troppo posto per la tenerezza e per l'amore, non siamo nell'incantato mondo romantico e sognante di Marsiglia... ma per una notte a Elijah e Tristan è stata regalata la possibilità di dimenticare ogni problema, ogni ostacolo, ogni difficoltà per vivere l'uno nell'altro, perdersi e ritrovarsi nella bellezza del volto e del corpo dell'amato, lasciare fuori il resto del mondo per esistere soltanto insieme. E' vero, quell'albergo è un nido ancora precario per Elijah e Tristan, ma questo non ferma la loro gioia di stare insieme. Sì, perché è questo che ho avvertito in questa storia: Elijah si è liberato da ogni rimorso, senso di colpa, dovere e, sebbene non abbia ancora riacquistato la memoria, comprende che la sua vita è lì sul letto con lui, è quel giovane Conte che solo può farlo libero e completo. Ma anche Tristan, finalmente, non deve più fingere di essere forte per entrambi, questo è un momento di pace e serenità anche per lui, non c'è bisogno di parole, di tramare, di progettare... Il suo Sire è lì, con lui e per lui, e non c'è bisogno di altro. Anzi, è perfino troppo intensa l'emozione, troppo violenta la gioia, troppo profondo l'amore che prova... e noi sappiamo che Tristan non vuole sentirsi troppo in balia dei sentimenti, fragile e vulnerabile. E allora si aggrappa a qualcosa di concreto, la ciocca di capelli del suo Sire, e chiede a Elijah di farlo ancora... ma non è importante ciò che dice quanto come lo dice. "Voglio tutto, voglio ogni cosa" potrebbe sembrare il solito "ordine" petulante del ragazzino viziato, ma io ci ho sentito di più: Tristan dice questo per non dire "ti amo", ma quello che lui sta chiedendo è proprio "tutto". Tutto nel senso di Elijah nella sua completezza, certo, perché solo lui accetta il gentiluomo e il mostro; ma anche nel senso che vuole tutto della loro storia, il bello e il brutto, la sofferenza e la felicità, gli ostacoli e i momenti di serenità, la passione bestiale e l'amore infinito e tenero. |
Si dice che l’amore sia nei particolari... |