Ciao! ^^
La tua "Sì" mi è rimasta nel cuore, e visto che ho avuto due secondi per cercare un po' in giro, ho deciso di fare un salto da te. Se non ho visto male, però, non ci sono altri brani con la "mia" coppia, ergo ho puntato verso questa con protagonista solo Saori.
Inutile dirti che non ho in mente la scena a cui fai riferimento: non seguo più quest'anime dalla mia infanzia. Ma credo di averti già detto quando mi piacevano Saori e Pegasus insieme (mannaggia a chi mi ha ostacolato la ship nell'anime!). Insomma, è un modo per dirti che se dico cavolate di non badarci troppoXD
Bando alle ciance! Il titolo mi ha intrigato sin da subito. Il titolo richiama l'impossibilità a evitare la propria ora, mette tutti sullo stesso piano e racconta già di come ogni cosa è destinata a cambiare e a finire.
E Saori è pronta per il suo "decadimento" negli inferi, alla sua battaglia, quella in cui non saranno i suoi cavalieri a combattere per lei.
La canzone a destra richiama la benevolenza sia di Saori nei confronti dei suoi cavalieri - nonostante la sua austerità, io ricordo anche l'affetto e il sacrificio, anche se a volte celato, verso coloro che lei considera non solo come suoi cavalieri - ma anche il sentimento dei cavalieri nei suoi confronti, quelli che dovevano proteggerla, combattere per lei, tenerla al sicuro, farla stare bene. La citazione della canzone, quindi, dona fin da subito insieme al titolo un aspetto molto malinconico, ma aggiunge note anche dolci, struggenti.
La seconda persona è il mio tallone d'Achille, adesso lo so.
Esprime al meglio la drammaticità del momento, quell'austerità tipica del personaggio, quel ruolo di madre e di signora, il lato materno e quello insensibile. La seconda persona è perfetta per far toccare con mano ogni sfumatura del personaggio, e tu sei davvero bravissima a padroneggiarla.
Ho amato anche l'ambientazione, perché con un minuscolo riferimento mi hai portato in Giappone, durante la fioritura dei ciliegi, in questo tempio circondato da spiritualità ma anche da bellezza. E i colori di questi due alberi si mischiano, sfumano e acquisiscono connotati funebri. Bellissima l'immagine dei petali come sudario, qualcosa di bello che avvolge il corpo nell'ultima ora.
Mi hai fatto adorare il personaggio di Saori, ancora di più intendo. Ma credo che tu questo l'abbia capito: in pochissime righe hai racchiuso l'essenza di questo personaggio, la sua fragilità di donna, i suoi sentimenti così struggenti, che la spingerebbero verso istinti più umani, come il restare e il consolare, ciò che risulterebbe "errore umano"; ma c'è la parte divina - quella parte che comunque non è immune dall'eco dell'impermanenza - che la ferma, la rende sempre distante dagli altri, imperscrutabile, dedita ai suoi doveri. Ed è proprio questa doppia personalità contraddittoria che in Saori convive che mi colpisce sempre.
Quindi, alla fine è costretta a ferire, a uccidere la sua parte umana ogni giorno, anche in questo momento, pur di compiere al suo dovere. Irraggiungibile eppure così tanto amata, sia come donna che come dea.
Io credo che lei incarni la forza delle donne, quell'aspetto ferino di chi sacrifica se stessa ma che non perde mai la sua umanità, anche nei momenti più difficili.
Bella davvero questa drabble. E bravissima tu nella resa.
A presto!
P.S. Ovviamente non ho trovato errori :D (Recensione modificata il 12/07/2018 - 03:19 pm) |