Recensioni per
Il lato amaro dell'amore
di Fede883

Questa storia ha ottenuto 2 recensioni.
Positive : 1
Neutre o critiche: 1 (guarda)


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Nuovo recensore
21/02/18, ore 00:06

Vorrei iniziare dicendo che ci sono degli errori grammaticali, ti prego rivedi al volo il testo, niente di allarmante. Poi vorrei capire se questo tuo pensiero, che hai scritto in questo testo, è stato concepito come un piccolo sfogo, che ogni essere umano ha il pieno diritto di sfogarsi come preferisce, chi scrivendo chi cantando. Inoltre ti vorrei dare un consiglio: non pensare di essere solo, qualsiasi cosa accada. Hai 24 anni, il giusto per avere una certa tipo di esperienza di vita, ma ricorda che l'errore più grande e idiota dell'essere umano è ricadere nella superficialità. Non cadere in questo errore durante questi momenti di sfogo, ti porteranno a pensieri deprimenti e sai come si dice...si vive una sola volta.

Recensore Master
17/02/18, ore 11:45

Carissimo Fede, innanzitutto buongiorno!!!
I lavori di genere introspettivo, come già tante volte ti ho esposto sono quelli che a mio avviso tu riesci a infondere più emozioni e messaggi al lettore perchè scavi a fondo del tuo animo, riesci a dosare un modo tutto tuo di finzione/autobiografia (come in questo "Il lato amaro dell'amore") e ne riesci a trarre dei componimenti degni di nota.
Il racconto sfrutta un argomento assai attuale sulla superficialità umana che si basa sull'apparenza non sulla bellezza interiore.
"Chi non ha cuore è facilmente abbagliato da ciò che appare e non dalla sostanza" questo è il mio pensiero che riassume il tuo bel racconto, un 'bel' intriso di amarezza.
Comunque hai scelto un personaggio simbolo perfetto, sai?
Molti comici nella vita privata sono afflitti e tristi, come lo fu il leggendario Antonio De Curtis, in arte Totò, che nonostante avesse fama e donne, fuori dalle scene teatrali o cinematografiche tendeva ad essere riservato, affranto e che dinnanzi alla compagnia benchè mantenesse il suo humour un pò come se portasse una maschera, secondo chi l'aveva conosciuto per davvero.
Comunque devo ammettere che effettivamente il racconto è intriso di elementi sociologici che hai rappresentato alla grande, uno scritto che nella finzione (inteso che il racconto non è autobiografico, al massimo qualche scaglia qua e là) centra perfettamente l'obbiettivo, i pensieri di Riccardo mi hanno procurato dolore, sai?
Mi ricordo che alle superiori mi sentivo escluso, c'era il bullismo, i compagni di scuola mi facevano sentire inadeguato, nonostante fossi più timido di adesso (ora in verità lo sono pochissimo, sono nelle fasi iniziali di quando conosco qualche nuova ragazza), cercavo al contempo di fare ridere, (avevo comunque quella cerchia di persone che mi voleva bene) mi facevano sentire "brutto", beh...sicuramente esteticamente non ero come adesso (es.pallidissimo, magrissimo), oddio forse ero una merdina a differenza dei miei compagni che si sentivano dei fighi o delle star hollywoodiane, però anni dopo ho avuto il mio riscatto, poi ho imparato ad avere più cura di me, a cominciare dal mio stato interiore.
Oggi che ho 33 anni, coloro che erano fighi in quel periodo, si sono ridotti male (grassi, calvi, sproporzionati e con uno stato d'animo pietoso) mentre io riesco a "mantenermi" in forma, tra l'altro dimostro meno dei miei anni, sai anche perchè?
Perchè a differenza del protagonista del tuo sempre "bel" racconto non mi sono rassegnato al suo stato interiore, ho scoperto la bellezza interiore del mio essere che iradia luce e questo comporta positivamente il rapporto con gli altri, e tendo di conseguenza in maniera globale a piacere.
Il segreto sarebbe pure ridere, non solo far ridere. ;-)
Ovviamente questa parentesi non è per dar sfoggio della mia persona, non lo farei mai, sono un tipo umile, dico soltanto che volendo si può cambiare il nostro assetto.
Il Riccardo del racconto, certo, lui ha un'altra concezione di vita, però è anche vero che comunque vuoi o non vuoi è AMATO per quello che fa, quel suo ridere è un qualcosa che non si può non amare.
In conclusione questa confessione o monologo è altamente riflessivo, sono d'accordo con i suoi pensieri, senz'altro, del resto in questa Terra l'apparenza è tutto, in un certo senso lo capisco, perchè se sei grasso, sei hai questo, se hai quello, per l'individuo l'esistenza appare più tediosa, però meglio una platea di gente che viene per ridere come nel suo caso piuttosto che una platea di persone che finge di amarti o di volerti bene.
Bravissimo Federico, bandiera positiva anche stavolta, il tuo processo evolutivo sia a livello narrativo che di scrittura, pubblicazione dopo pubblicazione sta dando frutti sempre più buoni e succulenti.