Ciao Francesca <3
Finalmente ho avuto tutto il tempo a disposizione per leggere ogni capitolo della tua storia in seguito all'altro, senza corse e fretta e mi sono goduta ogni parola, ogni riga, ogni vicenda.
C'è del genio creativo in te quando si tratta di questo scenario. Io non ci capisco molto e ammetto che non mi attrae nemmeno più di tanto, ma tu sei bravissima a rendere ogni cosa affascinante e si percepisce l'accuratezza che usi nelle descrizioni, negli intrecci e nel passaggio da una scena all'altra in modo da colpire direttamente il lettore, esattamente come in un film.
Ho amato Sakura in questa fic, la protagonista indiscussa, che mi ha molto ricordato quella del manga, piena di ideali, ma anche di debolezze all'inizio e una donna saggia e intraprendente alla fine, capace da sola di cambiare un destino che tutti ormai ritenevano inevitabile. Sakura incarna perfettamente il concetto che volevi trasmettere, quello di linea verticale e il discorso di Hope, sulla prospettiva è esattamente quello che volevo dire io a Madara in quel momento xD. Hai delineato benissimo il suo percorso di crescita, soffermandoti su tanti punti importanti come il dolore, il perdono e il senso di colpa. Ecco credo che queste tre componenti soprattutto abbiano reso Sakura quella che è diventata, l'abbiano aiutata al punto tale da progettare un piano che include nuovamente la perdita dell'uomo che ama e la consapevolezza di non potergli stare al fianco per il tempo che voleva, mentre forse, la Sakura del secondo o del quarto capitolo non ci avrebbe pensato due volte a scappare con Madara. È tutto quello che un protagonista, di qualsiasi storia, merita di avere, una crescita consapevole ed intelligente, ma che è vana, se non resa nel migliore dei modi, come tu invece hai fatto. Lo sai che sei brava, te lo dico in ogni fic, ma qui mi hai veramente colpita tantissimo, perché c'è tanto amore nei confronti dei tuoi personaggi, che li rende così umani e vivi, nonostante la maggior parte di essi siano macchine xD
Ammetto di essermi dovuta un attimo fermare quando hai parlato del passato (meglio del futuro) di Madara, perché ho dovuto assorbire tante informazioni di un mondo che mi incuriosisce solo in parte e qui ti dico: secondo me, se ti fossi presa più capitoli, sarebbe stato meglio. Non solo per evitare capitoli interi di rivelazioni, ma anche per soffermarti su alcuni punti, ad esempio la relazione tra Sakura e Madara, com'è cresciuta, com'è nata, oppure quella tra Naruto e Sasuke, come si è sviluppata nel corso del tempo e magari, perché no, al rapporto di Itachi e suo fratello, ai sentimenti del primo, mentre invece non ho percepito vuoti per Itachi e Shisui, loro li trovati completi, il loro legame non mi è mancato in nulla, per questo, forse, sono stati (nonostante io non li shippi nemmeno) la mia coppia preferita. Rappresentano quell'angst viscerale che io amo, soprattutto quando mischiato al lieto fine: con loro due hai fatto capire che niente si ottiene senza sacrificio e che spesso il prezzo pagato da qualcuno è più alto di quello pagato da altri; con Madara e Sakura è come se ti fossi collocata nel mezzo, hanno avuto la loro felicità, ma non completamente, mentre Naruto e Sasuke sono quelli che ce l'hanno fatta del tutto, che hanno avuto il loro spazio di serenità a lungo termine. Se lo meritavano più degli altri? No, assolutamente, ma attraverso loro due, Hope incinta e Radio Town che sopravvive, si capisce come anche un sacrificio personale possa essere il più grande gesto d'amore verso qualcosa di più grande. Ed è questo quello che ho tratto dalla Linea Verticale:è nel momento in cui andiamo oltre il nostro egoismo, quello giustificabile, quello per cui vorremmo prenderci quello che ci spetta e scappare via, che si cresce, che ci si rialza davvero e che si comprende come nulla sia vano.
Ma torniamo a Madara, ho divagato. Io lo conosco attraverso le fic di Elisa piuttosto che dal manga e quello che ho capito è che è un personaggio complicato e pieno di sfaccettature, nonostante sembri sempre rozzo e superbo. È cinico, un poco narcisista, astuto, coraggioso, concreto, pratico e custode di un amore incondizionato che attendeva solo di essere liberato dalla donna giusta. Madara Uchiha è il motore dell'intera storia, la chiave del dolore e della rinascita di Sakura, e quella speranza che, spronata dal genio di Itachi e le battute di Shisui, combatte a testa alta e con la dignità di un essere umano, di uomo. Con Sakura e Madara hai affrontato uno dei temi che la liberale che è in me ama di più in assoluto: l'eutanasia e la linea di confine tra il voler salvare qualcuno e l'accanimento terapeutico. Madara non avrebbe mai accettato di vivere una vita con un quarto di sé stesso, né avrebbe mai voluto obbligare Sakura a stargli dietro ogni secondo, finendo per odiarsi e anche per odiarla. Madara è il genere di uomo che se agisce lo fa in tutto e per tutto, rimettendoci la vita, ma consapevole di aver fatto ciò che riteneva giusto e importante per cambiare 'quel posto merdoso'. Il che non vuol dire che non ami la vita, semplicemente non ama sapere di poter fare qualcosa e non farlo, non ama vivere invano.
Sul tema generale io la penso come lui: credo fermamente che ognuno abbia il diritto di decidere almeno come morire, abbandonare l'idea che stare attaccato ad una macchina, magari senza neanche essere svegli, possa chiamarsi 'vita'. E che, per quanto sia difficile, imparare a lasciare andare chi si ama. E qui mi ricollego agli altri due, Naruto e Sasuke.
Mi è dispiaciuto molto sapere che Sasuke non fosse mai stato umano, che sia stato progettato per morire e soprattutto mi è spiaciuto vederlo così vuoto in alcuni momenti, così macchina. Ti dirò, non capisco perché Sakura se la sia presa più con lui che con Itachi (in realtà Madara) quando lo ha ucciso: se ha agito così non è perché glielo hanno comandato? Non so se sono io quella che ha capito male, ma mi è risultato molto difficile accettare tutta quella rabbia di Sakura verso Sasuke e non verso il suo creatore. Sì, è stato lui che ha colpito Madara, quindi sicuramente il desiderio di vendetta anche nei suoi confronti ci sta, ma non avrebbe dovuto prima di tutto prendersela con Itachi?
Naruto nel ruolo di Adam calza a pennello, tutto, forse è il più IC della storia. Io lo adoro, mi piace molto come lo descrivi, come ogni volta riesca a non deludermi, a rappresentare quel bagliore di luce nella oscurità, capace di farsi amare e seguire, nonostante sia pericoloso. Mi piace il fatto che nulla sia così semplice, che anche in mezzo a tanti si sente solo perché condannato ad un potere che è un bene e una maledizione, che ha paura della solitudine nonostante sia costretto a dovercisi abituare. E amo il fatto che abbia rappresentato per Sasuke quel passo verso l'umanità, che lo abbia spinto ad abbracciare i sentimenti e a godersi ogni istante di vita fino alla loro separazione. Ho detto che è il più IC perché hai tracciato anche quel tratto di egoismo irrazionale che lo condurrà sempre a scegliere Sasuke, a stare con lui, anche a costo di costringerlo in un computer, e poi in un corpo imperfetto e poi un altro migliore e ancora un altro e nemmeno Sasuke sta messo meglio. Perché sono entrambi avidi dell'altro, del loro legame, dell'amore che li unisce. Sono l'esempio di una coppia che, passo dopo passo, affronta ogni difficoltà, semplicemente perché insieme all'altro tutto è più facile. Ho ammirato molto il loro coraggio nel costruire qualcosa, nonostante sapessero che non sarebbe durata, ho percepito il dolore nella separazione e la nostalgia dei momenti successivi, così come l'entusiasmo all'idea di poter stare ancora insieme.
Inoltre, un'altra cosa su cui mi sono soffermata è stato proprio il concetto di 'lasciare andare'. Con tutta quella tecnologia credo sarà sempre più difficile farlo, lo ha dimostrato Itachi che, alla morte di Shisui, si è costruito un androide per averlo ancora vicino, lo dimostra Sakura, che sa di avere a disposizione tanti strumenti per potersi riprendere Madara e lo stesso Naruto che, dopo aver subito la perdita di Sasuke, non ha esitato un attimo a fare di tutto per riaverlo con sé. Insomma, potrebbe essere questo il futuro? Un posto pieno di seconde possibilità, che anche se non pienamente uguali alle prime, sono abbastanza soddisfacenti da conviverci? Nel mondo che hai descritto sicuramente tutte le cose che ad oggi sono difficili saranno molto più alla mano e semplici, ma si può veramente accettare di semplificare così tanto da sfidare anche tempo e morte? E a quel punto quali diventerebbero le certezze universali? E cosa ci permetterebbe davvero di maturare e crescere se lo stesso concetto di perdita potrebbe essere distrutto da una seconda possibilità?
Ho fatto un papiello, ma fondamentalmente questa è una sintesi di tutto ciò che penso del tuo racconto. L'ho adorato tanto, come al solito apprezzo tutti i tuoi spunti di riflessione, il tuo stile chiaro, accurato e selettivo, ma soprattutto gli intrecci e le trame, tessute sempre con molta attenzione.
Ah, mi stavo dimenticando. Sasuke all'inizio dice a Itachi, mentre gli pettina i capelli, 'mi manca'. Poi dopo Sakura vede qualcuno uscire dalla stanza di Madara e infine Shisui capisce che è il loro arrivo a far in modo che le cose vadano come devono andare. Ecco un altro spunto: è tutto già scritto? È veramente possibile cambiare il destino o questo troverà sempre un modo per realizzarsi?
Tantissimi complimenti per la storia, spero che continuerai a partorire queste perle, perché meritano tanto <3 |