8 - “L’Avvelenata” di id_s.
Totale: 26.1/50.
1) Grammatica e ortografia: 4.6/5.
La grammatica va bene, ma ci sono alcune sviste.
“bellezza macabra e morbosa come il suo disperato tentativo di unire nella morte ciò che la vita non vide mai”: la frase così non ha senso, dovresti scrivere “ciò che la vita non vide unito mai” (- 0.20).
“Non riesce a toglierle gli occhi da dosso”: “da dosso” è imbarazzante da leggere. Con tutto il testo che tende a un registro medio-alto, un'espressione colloquiale e scorretta come questa salta ancora di più all'occhio. Ovviamente è “di dosso” (- 0.20).
2) Stile (lessico, figure retoriche, uso di aggettivi e avverbi): 4/10.
Ho riscontrato diversi problemi in questa storia.
Il più rilevante è che questo stile, così pieno di immagini e infiorettature varie, non racconta nulla né trasmette emozioni. È un testo che tenta di essere barocco, complesso, senza riuscirci: quello che arriva al lettore è una serie di immagini e metafore – alcune anche molto belle – che però non “dicono” nulla, non sono salienti per la trama o per la caratterizzazione dei personaggi. Per usare uno stile del genere – e parlo per esperienza, visto che io scrivo proprio così – non basta inserire delle belle immagini, non se non c'è dietro un'idea: un'immagine, legata a un particolare personaggio, serve a “dire senza dire”, cioè deve far intravedere al lettore mondi e sottintesi, è uno scorcio sull'introspezione del personaggio. Ti faccio un esempio tratto da una mia storia: “La sua (Gellert) voce gronda biasimo, i pensieri di Tom vibrano di miele e veleno in una sinfonia assordante”. Ora, naturalmente serve anche il resto del testo per capirla al meglio, ma da “sinfonia assordante” si percepisce lo stato d'animo in cui versa Tom, la testa piena di pensieri, la frenesia che lo pervade all'idea di incontrare finalmente Gellert; da “vibrano di miele e veleno” si capisce invece che i pensieri di Tom hanno una sfumatura di compiacimento (“di miele”) perché sente una voce che “gronda biasimo”, il che gli suggerisce che Gellert sia esattamente come l'ha immaginato, e “veleno” perché questo suo fare le fusa nel sentire gli ordini secchi di Gellert non è né normale né sano. Le tue immagini, invece, sono fini a loro stesse, non sono un valore aggiunto per la storia: sono un mero abbellimento.
Un altro aspetto che non mi è piaciuto molto è il registro forzatamente aulico, che tende al medio-alto ma con qualche discontinuità. Trovo che voler scrivere a tutti i costi in maniera ricercata non paghi, soprattutto se non si è in grado di calibrare bene l'effetto: termini come “marmoree” non stanno bene dappertutto. Il problema più che altro è in certe espressioni, che sono decisamente troppo cariche: “un incubo ricoperto di speranze e di lussuria – un fiore selvatico intriso di veleno”, “quel corpo perfetto, fatto di morbidezza e desiderio e passione violenta”, “sono occhi belli e crudeli, fatali come colei che li sfoggia, spregiudicati, che non lo vedono mai”, “una rosa meravigliosa quanto impietosa, la languida perfezione dei petali sanguigni nascosta da una corazza di spine avvelenate che l’hanno dilaniato, distrutto, conficcandoglisi nel cuore”, “quel corpo esanime, perlaceo e poi rosso come lei, come i riccioli vermigli, quei meravigliosi petali che cominciano già ad appassire”. C'è troppa roba, troppa carne al fuoco! Il testo perde di incisività e anche le immagini – alcune anche di impatto, come quella dei petali insanguinati che rappresentano i capelli di Rose – perdono anche quel poco senso che hanno, sono completamente svilite, sia a livello di impatto per il lettore che di contenuto. Io penso che dovresti provare a essere meno ridondante e più lineare, più secca: un testo più pulito spesso è meglio.
Un altro aspetto che non gradisco nelle tue storie sono i vari riferimenti al campo religioso: Madonne, santi, divinità... ma perché? Cioè, io avevo il gusto per queste cose a tredici anni, mi sembri un po' cresciuta per il piacere di rifarsi a queste cose! Magari usate con criterio, in qualche contesto particolare, possono stare anche bene, ma per come le usi tu non c'è speranza: “l’immagine del volto amato impressa nella mente mentre tutto tace”, “i suoi sorrisi accennati un dono del Paradiso”. Mi dispiace dirlo, ma fanno ridere, non sono incisive e nemmeno convincenti, fanno sembrare Scorpius un po' tocco! Meglio lasciare certe espressioni a Messer Cavalcanti e colleghi.
Inoltre, un altro problema che ho notato riguarda il lessico. A parte che, come ti accennavo prima, non riesci a mantenere il registro medio-alto per tutta la storia (per fare un esempio, in questa frase “una ragazzina col corpo di donna, occhi da predatore e cosce marmoree. È un incubo ricoperto di speranze e di lussuria – un fiore selvatico intriso di veleno”, “ricoperto” stona proprio con tutto il resto dei termini, che sono abbastanza ricercati - “intriso”, “marmoree”, “predatore” -, sarebbe stato meglio un “rivestito”, o “pervaso” e “celato”, se vuoi dare una sfumatura un po' diversa). Più che altro, però, ho notato che tendi ad usare sempre gli stessi termini, la varietà lessicale mi sembra molto scarsa: “dilaniare” due volte, “marcire” due volte, “rendere folle” due volte. Non essendo riferite a immagini – che è naturale siano riprese in più punti nel testo – ma essendo verbi o parole generiche, in una storia di così poche parole saltano subito all'occhio.
Passiamo all'ultimo problema, e cioè che questo stile non mi sembra per niente autentico – come tutto quello che scrivi, per altro. In tutta la tua “produzione” ho notato che ci sono rimandi, più o meno evidenti, ad autrici più capaci - il resto l'ho tagliato per cortesia.
3) Titolo: 2/5.
Il titolo non mi dispiace, è molto carino – e qui è anche accettabile la maiuscola. Il problema, che ho riscontrato varie volte nei tuoi scritti, è che con la storia non c’entra quasi nulla.
Un titolo può anche essere incisivo, intrigante, bello in sé, ma se non c’è un legame sentito con il testo, se non rappresenta il testo, serve a poco o niente – oltre ad indurre il lettore a leggere la storia “con l’inganno”, perché non è rappresentativo di essa.
4) Caratterizzazione dei personaggi, sviluppo della coppia e attinenza ai contenuti del bando: 9/15.
Non sono del tutto soddisfatta della caratterizzazione che hai fatto dei personaggi, perché l'ho trovato un po' debole in alcuni punti.
In primo luogo, pur essendo il punto di vista di Scorpius, penso che tu non lo abbia sviluppato bene. Della sua introspezione conosciamo soltanto il bisogno disperato che prova per Rose, il suo dolore – che, tra l'altro, non arriva nemmeno bene al lettore, a causa di uno stile troppo rococò – e il gesto disperato che compie alla fine. Non ci sono motivazioni, non ci sono perché: passi per l'ossessione iniziale, ma un omicidio avrebbe avuto bisogno di qualche giustificazione in più del “mi ha lasciato” - quando, tra l'altro, sembra essere stata più un'avventura che una relazione, la loro.
Trovo che tu abbia preferito abbandonarti a ghirigori stilistici – come descrivere la bellezza di Rose in ben cinque punti diversi, quando ne sarebbe bastato uno -, quando sarebbe stato meglio sviluppare la trama – che era molto complessa da condensare in 500 parole – e la caratterizzazione di entrambi i personaggi. Soprattutto perché una trama come la tua, senza le giuste anticipazioni e il giusto grado di introspezione, risulta forzata ed inverosimile, estremamente improbabile.
Anche Rose, sebbene tu ti ci sia concentrata di più, è descritta in maniera superficiale, prevalentemente dal punto di vista estetico: tutte quelle immagini su quanto sia bella dicono solo quello, che è una bella ragazza a cui piace farsi guardare – e forse insicura, visto il bisogno di attenzioni, ma è un concetto appena accennato -, non aggiungono nulla al suo carattere.
Mi è piaciuto invece che tu abbia voluto personalizzarla, rispetto al pacchetto, aggiungendo il dettaglio riguardo al quale è lei ad aver bisogno dell'ammirazione altrui (“desiderosa di farsi amare – l’ammirazione è il suo nettare, linfa vitale delle sue giornate e lei se ne nutre con avidità, incurante del deserto che lascia intorno a sé”, è uno dei pezzi che ho preferito): è un approfondimento psicologico che ho gradito molto, peccato che sia anche l'unico presente.
Sull'omicidio, come ti dicevo, non trovo che tu te la sia cavata bene: mi è sembrata una situazione forzata, che hai liquidato in mezza riga, sprecando il resto della storia con la metafora della rosa e del rovo – per carità, bellissima, ma non funzionale! -, quando avresti avuto ben altro di cui parlare.
5) Attinenza ai contenuti del pacchetto: 2.5/5.
Il pacchetto era: “4) Coppia: Rose Weasley/Scorpius Malfoy.
Indicazione: Rose Weasley è la ragazza dei sogni: bella, raffinata, languida. Tutti la desiderano, tutti la amano, e Scorpius è così pazzo di lei che sembra aver preso un colpo alla testa.
Ma Rose si annoia in fretta, e non impiega molto tempo a sentirsi infastidita da Scorpius e dalla sua venerazione. Rose, stupenda e capricciosa, lo lascia con una leggerezza che lui non riesce a perdonarle.
Scorpius non ha nessuna intenzione di accettare di essere stato messo da parte.
Nota: dovete descrivere uno Scorpius ossessionato (vanno bene anche risvolti molto dark), e una Rose degna di nota in cui i pregi e i difetti che ho indicato si sentano bene, soprattutto quell'indifferenza un po' crudele che la porta a spezzargli il cuore senza pensarci due volte.”
Ammetto di essere soddisfatta solo in parte. Gli elementi generali del pacchetto ci sono: Rose è senz'altro splendida e ambita, “tutti la desiderano, tutti la amano”, Scorpius è ossessionato da lei e, quando lei lo lascia, dà i numeri. Tuttavia, è tutto trattato in maniera estremamente semplice e superficiale: non si sente l'indifferenza di Rose – anzi, col fatto che è così bisognosa di attenzioni si percepisce più che altro il contrario -, come non si sente la noia, né hai descritto bene il fatto che Scorpius non accetti di essere stato messo da parte – il tuo Scorpius si limita ad accopparla, in effetti possiamo considerarlo come un dissenso!
La storia può sembrare che rispetti bene il pacchetto a una prima lettura, perché i vari elementi ci sono, ma, ad una lettura più attenta, ci si rende conto dei suoi limiti: un'introspezione carente che non va in profondità, le varie tematiche affrontate con superficialità e senza un necessario approfondimento, i vari aspetti psicologici lasciati andare e non sviluppati nel testo. Insomma, è un lavoro che manca di profondità.
6) Gradimento personale: 4/10.
Non nego che il mio gradimento personale sia stato influenzato dalla questione dello stile, che ho trovato veramente spiacevole – oltre che inutile, perché sei capacissima di fare bene anche da sola -, ma il voto così basso è dettato anche da altre questioni, prima fra tutte la resa del pacchetto.
Mi dispiace, ma non sono rimasta soddisfatta da come hai sviluppato la mia idea: ti sei limitata ad utilizzare gli elementi più vistosi e le caratteristiche più evidenti della caratterizzazione – Rose bellissima e desiderata, Scorpius ossessionato – inserendoli in una storia priva di spessore psicologico, senza pensare di andare a scavare sotto la superficie e di dare un po' più di complessità caratteriale ed emotiva ai personaggi. L'ho trovato un lavoro non molto curato, la mancanza di introspezione è sempre estremamente grave a mio parere.
Giudizio dell’Autrice del pacchetto, Mary: 22/30.
Quello che pensavo te l'ho già spiegato nell'apposito parametro: la trama non era nemmeno male in sé, ma uno stile eccessivamente carico di immagini e un'introspezione poco curata, unita a una caratterizzazione dei personaggi estremamente labile, mi ha impedito di apprezzare di più la tua storia.
Comunque grazie di aver sviluppato una mia idea.
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