Decimo turno del contest: Ten little Indian Boys
SECONDA CLASSIFICATA ASSOLUTA: S.Elric__ con: Cieco
Grammatica: 4.75/5
non puoi espugnare la nave = abbordare; l’unica cosa che si può espugnare è un luogo fortificato
Stile: 15/15
È uno stile vicino al sublime.
Il lessico è curato, incisivo, drastico in alcuni passaggi; travolge il lettore, e lo porta a trattenere il respiro parteggiando per il giovanissimo Sherlock, malgrado sappia perfettamente che è inutile.
Quel “corri” ripetuto tanto, ma non proprio come un’anafora ― più come un mantra ― da respiro alla lettura, che è veloce e ansiosa.
Le informazioni e le frasi si affastellano, complice la struttura estetica con il testo centrato, quanto mai adatta.
C’è tutto il modo personale di questo bambino di affrontare la Morte, come se lo sentissimo respirare sempre peggio, fino allo svenimento per mancanza d’ossigeno… ma non succede, la mente superba di Sherlock lo soccorre ― o crede di farlo ― con uno switch irreversibile. Almeno così crede.
I particolari come il conteggio del tempo sono di una perfezione incantevole, e danno brillantezza a una storia di una tristezza meravigliosa.
Il latrato del cagnetto alla fine, un annuncio di sventura. Poveri piccoli.
IC/caratterizzazione: 20/20
Ho avuto due drabble sullo stesso momento, ma con mia gioia sono state diversissime!
Qui c’è solo Sherlock da osservare, con tante sfumature e introspezione. Questo è stato il giorno in cui la sua vita è cambiata completamente, crollando.
Si vedono tutta la sua intelligenza e chiarezza di ragionamento anche in un frangente di tale disperazione; conosce la velocità del suono, il terreno da coprire per effettuare la ricerca prima che sia tardi, e addirittura porta il conteggio perfetto dello scorrere del tempo.
Ma il dettaglio più speciale è il castello mentale, non palazzo.
Era ancora un bambino pieno di fantasia, trovo splendido che anche il luogo dei pensieri fosse quello delle favole, in proporzione alla nave pirata che immaginava di avere ancorata lì, sulla spiaggia.
E così il piccolo Trevor diventa il cane Barbarossa. Io Eurus la mettevo in galera lo stesso, ma per quasi tutti è molto diverso! ^^
Utilizzo indicazione/prompt/richiesta: 15/15
Lo spezzarsi dentro di Sherlock, fino a diventare un’altra persona, è senza dubbio un trauma infantile che ha segnato ogni secondo della sua vita, almeno fino all’incontro con John. E neppure quello è bastato, in sé. Il tuo racconto richiama tanto quegli incubi che tutti abbiamo fatto davanti a delle prove insuperabili, nei quali si corre ma si resta sul posto. Sherlock si muove, ma il mancato effetto dei suoi tentativi, della sua intelligenza, lo sta per bloccare nel modo più infido, dalla sua stessa mente.
Gradimento generale della drabble: 5/5
Bellissima nella sua angosciosa atmosfera, che ti fa respirare tutto il malessere profondo che invade il personaggio fino a saturarlo. Il titolo, dapprima non accattivante, si insinua man mano nel lettore, fino a convincerlo della sua adeguatezza. Sherlock non “vede” la soluzione e svenendo ― o offuscando la sua coscienza ― perde la percezione di una realtà che non può tollerare. Ti prende male, insomma. O dovrei dire: ti prende benissimo!
Totale: 59.75/60 |