Ciao, eccomi per lo scambio dell'ABC.
La prima cosa che mi viene da dire, nel bene o nel male, è che rileggerò questa storia. Sì, perché ci sono alcune cose che io voglio capire meglio sullo stile adottato da te, che all'inizio non mi hanno convinto ma che hanno acquistato un po' più di senso nel finale, mentre più in generale penso che mi godrò di nuovo questo contrasto di significato tra le parole "inganno, generoso, crudele, innamorato", perché è in questo che sta la grandezza di questa storia.
Quindi, partendo dal gradimento personale (sì, vado un po' per conto mio quando recensisco, abbi pazienza>.<), devo dirti che ciò che ho amato letteralmente di questa storia è il modo in cui ne "canti" l'amore, quest'amore che è perfidia, gioia, illusione e supplizio insieme. Dove i ruoli si invertono, dove le caratteristiche di ognuno si perdono (vedi come Sarah conclude dicendo che il Re non è generoso, ma la ama e questo lo "costringe" a darle tutto con passione). Mi è piaciuta l'idea del sogno (ripeto, non conoscendo il fandom non posso commentare avendo un'idea generale, ma posso solo basarmi su ciò che tu hai scritto) perché mi ha ricordato per certi versi l'idea di un vecchissimo film "sorellina", dove i due giovani potevano incontrarsi solo in sogno, e perché la distanza che possono ricoprire solo con il "volere" fa male, tanto male, e rende il loro amarsi struggente e distruttivo e immortale. Wow, mi hai strappato parecchi aggettivi, non mi succedeva da un bel po' di tempo.
In questa storia, ho trovato il pathos e la lotta interiore... praticamente mi hai invitato a nozze^.^
Ritornando al finale... devo capire alcune cose: mi era parso che lei in qualche modo si stesse svegliando da questo sogno, che ci fosse stato un momento in cui realtà e finzione si fossero date il cambio battuta, per così dire; pensavo che lei avrebbe rinunciato a lui perché non poteva davvero averlo (e qui, la storia ha acquisito un significato profondissimo per me, oltre che doloroso: non si può vivere tutta la vita nei sogni, e tu sembravi voler dire "io ti amo, ma non posso veramente averti perché non esisti veramente") quindi mi aspettavo ormai un finale di "rottura" dove lei apre gli occhi e lui fugge via; invece mi hai sorpreso, con Sarah che accetta questo amore e... ecco, qui sta il mio problema! Forse, visto che si tratta di un sogno, ho guardato tutto con gli occhi del "reale" appunto, ovvero secondo la logica "alla fine riaprirà gli occhi e si sveglierà, per forza maggiore, è obbligata a farlo", avevo considerato il tutto come molto più "normale", quindi il tuo finale mi è parso come una soluzione da "fan", una forzatura o comunque come un finale ingannevole, che non potesse davvero essere la fine... oppure come il sogno di una ragazza che si arrende al lato più debole che ha (dopotutto il Re è "nella sua testa"). Oppure, e qui entra in gioco tutta la mia ignoranza sul fandom, è proprio la logica del film che mi manca. Voglio dire: questo sogno è forse più concreto di quelli che facciamo noi? Del tipico "sognare a occhi aperti" e del "rifugiarsi nella propria mente"? Se invece è così, allora ignora il commento precedente. Sono io che non ho saputo entrare nell'ottica della storia.
Detto questo, adesso passo alla parte più tecnica.
Grammaticalmente ci sono diversi refusi e un errore che commetti spesso e volentieri: l'apostrofo davanti ai sostantivi femminili, che ricordo è obbligatorio e non facoltativo.
"Che cosa è Jareth? Che cosa è tutto questo?"-> se ho capito bene, Jareth è un vocativo, quindi va messa la virgola prima.
da non farla più camminare scalza con quel pavimento troppo freddo -> Quest'espressione è più colloquiale, del parlato. Io direi che è meglio scrivere "su quel pavimento".
Una invenzione di una adolescente disperata. -> un'invenzione (ce ne sono parecchi come questo in giro)
lo sentì sussurrare poco parole -> poche parole
Inoltre ci sono diversi errori di distrazione, come la mancanza di uno dei punti di sospensione, o lo spazio tra la virgola e la parola dopo, o il trattino per stroncare la battuta (si usano i puntini di sospensione oppure chiudi il discorso e basta).
Nel complesso, però, errori gravi non ce ne sono, quindi non preoccuparti.
Sullo stile mi hai diviso. Ho amato le volitive, davvero! Creano pathos e forza, riescono a colpire il lettore appieno. Ho invece apprezzato meno la ripetizione di certi concetti, soprattutto nella prima parte. Forse è più una questione di gusto personale o di modo diverso di adattare lo stile al contesto, ma creare un testo ritmato, con un concetto che si ripete come "non c'è speranza", funziona meglio in testi più incisivi e compatti, dove la forma e anche l'impaginazione scandiscono il testo e arricchiscono di volta in volta la stessa frase di un nuovo significato, ovvero stessa frase, più sensi. Qui, invece, le ripetizioni, soprattutto all'inizio dove la speranza era sempre considerata in maniera "negativa" in relazione al comportamento crudele del re e sparse in maniera così frequente, mi hanno dato l'idea di impoverire il testo, di "annacquarlo" un po' troppo; mentre nella seconda parte, dove quella stessa frase assume un secondo significato più "struggente e passionale" è stato più piacevole, soprattutto perché ha dato il senso di inversione di marcia. Ecco, va bene laddove era funzionale, ma a volte non ha avuto l'effetto giusto, creando quell'eco che un po' a smorzato i toni. Capisco che era un modo per riprendere il significato del titolo, però non serviva farlo diventare un mantra.
Comunque la lettura è molto scorrevole e nell'insieme è stato molto gradevole leggere questa storia.
Ho una predilezione per i titoli italiani, credo che per una persona zuccona come me trovare il titolo in italiano aiuti molto di più. Riconosco però che in inglese ha una musicalità migliore. Comunque l'ho trovato molto attinente, soprattutto perché ricalca il senso non solo della storia, non solo la frase "mantra" ma soprattutto il tipo di amore che si consuma tra le righe. "Senza speranza" in quanto non avere nessuna via di fuga da quella trappola, da quell'inganno, dalla crudeltà del Re; "senza speranza" perché non si può più negare l'amore che prova, perché non si può resistere a una passione così grande e non lo si può soffocare; "senza speranza" perché non c'è via di fuga dai proprio desideri. Non ha speranza Sarah di rinnegare il suo mondo e i suoi sogni, ma soprattutto non ha speranza Jareth, la cui mancanza di "generosità" svanisce davanti al sentimento che egli prova per Sarah, a quel vincolo struggente e disperato con cui si aggrappa a lei.
Della trama, credo di aver fatto già qualche accenno lungo il gradimento personale. Mi aspettavo un finale diverso - non che questo mi sia dispiaciuto - che ricalcasse la disperazione e una diversa logica, però forse è a me che manca un tassello.
Mi hai fatto innamorare del personaggio di Jareth, non c'è storia su questo. Mi piace il re innamorato della principessa scalza, che vive in un mondo fatto di sogni dove il reale è scandito dai sentimenti (bella la frase "se fa male, allora è reale", un po' come la storia del dare un pizzicotto per vedere se si è svegli). Spietato, circondato da un contesto strano, di una corte giullare, da delle maschere che ingannano (bello il modo in cui hai accostato l'atmosfera del ballo in maschera con l'idea dell'inganno che serpeggia in Sarah) eppure anche lui preda di quel tranello, è stato fregato dal suo stesso cuore. L'uomo "cattivo" che prova un sentimento, che si strugge e fa qualunque cosa per l'amata, ma che allo stesso tempo non perde quell'aria che fa diffidare Sarah, che la fa tremare e sciogliere e svenire ai suoi piedi, e dire che è lui quello che non ha vie di fuga alla fine, quello più disperato in un certo senso.
Sarah, anche lei ha una caratterizzazione ben definita: la mostri come un personaggio con delle debolezze, povera perché sola e vincolata alla realtà; arrabbiata, spaventata, testarda e allo stesso tempo innamorata. Lotta contro i suoi stessi sentimenti, si illude attraverso le sue stesse illusione, travisando all'inizio Jareth, vedendo in lui il mostro e rifiutandosi di amarlo.
Ora, credo che rileggerò davvero questa storia in futuro, perché ci sono alcune cose che mi sono sfuggite sicuramente, ma soprattutto voglio rileggere di Jareth. Ora che so cosa aspettarmi, so dove andrà a parere, posso forse cogliere meglio alcune sfumature.
Per il momento mi fermo qui. Brava!
A presto! |