Carissima Mahlerlucia,
Eccomi qui per lo scambio! ^^ Un “gioco” utile per riuscire a scovare quegli autori che hanno affinità con noi, per riavvicinarsi a fandom che non bazzicavamo più da tempo o non conoscevamo affatto. Sono davvero contenta e onorata di aver fatto questa conoscenza con te, te lo devo proprio dire <3.
Tra l’altro, piccola nota di colore: da bambina, quando passavano la sigla originale di Captain Tsubasa, avevo una mezza cotta per quel precisino di Benji. Ebbene sì.
Ma adesso torniamo alla tua storia. Wow. Quando leggo una fanfiction non posso fare a meno di soffermarmi sulla sua fluidità e correttezza stilistica. Alcune volte faccio fatica, arranco, mi stizzisco per certe scelte che appesantiscono il testo. Con te, invece, è diverso. Ho letto il tuo capitolo in pochissimi minuti, con la stessa rapidità con cui leggo quelle piccole cose rettangolari che si chiamano libri (citazione d’obbligo). Fluido, preciso, senza un refuso che sia uno. Lo stile è curato, gli aggettivi selezionati con attenzione, le note a fine testo aiutano a inserire ancora meglio i personaggi nel contesto. Veniamo ai personaggi. Uno degli elementi vincenti di Captain Tsubasa è l’azione mescolata all’introspezione. Qui, in mezzo alle tue righe, la ritrovo sempre. Mitsuru e Shun o Sandy e Patrick sono colmi di quell’agonismo sportivo nella sua accezione più sana e disperata. Provano ammirazione per chi è migliore di loro, vivono con epica drammaticità le sconfitte, sussultano per i movimenti di un cuore che batte per la vicinanza con i compagni d’arme o d’avventura. Al bruciore per la sconfitta che nemmeno un goal particolarmente riuscito sa colmare e che si lega con echi faustiani al desiderio umano di volere sempre di più, si lega come sempre il sentimento, qui vissuto in maniera semplicemente squisita. L’occasione è la fobia che spinge Mitsuru a dormire da Shun, prima imponendosi di rimanere nella camera degli ospiti, poi cedendo e dividendo il futon. Lodo la naturalezza della scena. Non c’era nulla di forzato o di eccessivo, di voluto. C’era una situazione normale che si è trasformata in un momento romantico con una spontaneità che oserei definire avvincente. Bellissima la scena del bacio.
La cosa che però più lodo, quella per cui ti meriti l’applauso, è il modo da antologia con cui hai saputo creare un filo conduttore tra l’ambiente circostante e i sentimenti dei due protagonisti. L’idea che gli elementi esterni alla storia influiscano sul narrato è un aspetto che arricchisce – e di molto – un testo. Una unione semplicemente perfetta, aggraziata e delicata, come il modo con cui descrivi l’eccitamento. Assolutamente comprensibile, ma non urlato, l’ho davvero apprezzato. Se dovessi descrivere questa tua shot usando solo tre aggettivi direi che è fluida, naturale, profonda. Il primo elemento per l’italiano assolutamente perfetto e per la gestione dei dialoghi che hanno sempre un ritmo assolutamente perfetto, il secondo perché ho trovato l’uso della fobia di Mitsuru e il suo conseguente avvicinamento in un momento particolare del Campionato, il terzo per l’introspezione che si lega sempre ai tuoi scritti fondendosi molto bene con i dialoghi e l’azione.
Scrivi proprio bene, mi piacciono molto le tue storie <3
Un carissimo saluto e a prestissimo spero <3
Shilyss ^^ |