Recensioni per
Il Principe Azzurro arrivò a Mezzanotte
di alessandroago_94

Questa storia ha ottenuto 449 recensioni.
Positive : 449
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
06/05/18, ore 22:48
Cap. 1:

Immagino che dovrò iniziare a seguire anche questo tuo ultimo lavoro, perché, nonostante una serie di impegni non derogabili e il tempo un tantino risicato, ha decisamente solleticato il mio interesse.
Forse riesco a trovarti uno spazio il lunedì, almeno per qualche tempo. O la domenica, alla peggio. L'ideale sarebbe in entrambi i giorni e forse ce la posso anche fare.
Bando alle ciance inutili e andiamo al succo della recensione, ovviamente positiva. In generale, è un ottimo capitolo introduttivo, e forse va già oltre la mera introduzione dei personaggi e del contesto, dal momento che ci presenti una coppia di giovani fidanzati dai caratteri decisamente opposti che per questo si scontrano e, a quanto pare, giungono ad un punto molto vicino alla rottura. Lei è la classica ragazza giovane ma già colla testa sulle spalle e colle idee molto chiare su quello che vuole dalla e per la sua vita; lui è il classico ragazzo che, nonostante qualche anno sulle spalle in più, ancora ragiona e si comporta come un adolescente alle prime armi con le responsabilità e pensa più al godersi il presente che al futuro. E su quest'ultimo punto, anche se per ragioni diverse, sono d'accordo con lui: mi limito a cercare di portare a termine entro la fine della giornata tutto ciò che avrei in programma di fare, sperando di poterlo rifare il giorno seguente, ma senza fare programmi o fare promesse di alcun tipo. Pensa che ho anche smesso di usare l'imperativo e ho iniziato ad utilizzare - e presto ad abusare - del condizionale... e tutto perché le prove pratiche accumulate nel corso degli anni mi hanno spinto a ritenere una fonte di sfortuna fissare una scaletta per il giorno dopo.
Inoltre, pur non definendomi una persona pigra, anch'io preferirei la soluzione più facile e comoda, anche solo per il fatto che in una sola giornata non si può fare chissà quanto. Prima proverei ad abbassare al minimo i miei già bassi standard e aspirazioni, detestando chiedere e dubitando delle capacità del prossimo, e solo di fronte all'impossibilità di successo andrei a chiederei aiuto ai miei genitori... o a fare in modo di riceverlo senza che lo sappiano. Credo che ad un problema complicato debba seguire una soluzione semplice, ma al tempo stesso che qualche strategia complessa per arrivarci non guasti. Diciamocelo: se il cervello non viene stimolato, questo si atrofizza nei centri del piacere e da qui alla morte il passo diventa breve, eh!
In sintesi, comprendo il punto di vista della ragazza e forse nella sua stessa condizione la penserei come lei, ma, considerato il mio stile di vita e volendo mantenere una qualche coerenza con esso, devo dire che capisco il punto di vista del ragazzo. Anche se, al suo posto, non mi sarei mai fidanzato e ancora meno avrei lasciato la casa di famiglia, non per andare a vivere in un monolocale almeno. Se non è chiaro lo esplicito: sono materialista ed egocentrico, ma prima di tutto materialista. E un lupo solitario, anche se, dato il mio corpo, dovrei dire un lupetto spelacchiato...
Al di là della più o meno riuscita immedesimazione in entrambi i personaggi, un altro punto a tuo favore è questo: mi ricordano per certi aspetti Bright e Hannah, la coppia insospettabile del teen drama 'Everwood', dove lui è il classico ragazzo che sotto l'aria da festaiolo superficiale e donnaiolo nasconde un lato sensibile al quale è difficile resistere, e lei è la classica ragazza timida e riservata molto brava a scuola che ha bisogno di una spinta per scoprire che sa anche lasciarsi andare e non pensare solo a "prevenire che curare". Va detto che Bright i suoi lavori li ha persi a causa di relazioni fugaci con le colleghe, mentre Marco pare proprio intenzionato a non cercare per principio un lavoro... e anche per questo lo posso capire. E che Hannah è un tantino più comprensiva e disposta a scendere a qualche compromesso.
Piccolo suggerimento: dì a Isabella che potrebbe finire con qualcuno di peggio di Marco... qualcuno tipo me, che praticamente ragiona percorrendo solo sensi unici e alla costante ricerca di un proprio vantaggio. Della serie "se va bene a me, va bene a tutti, e se non va bene a te puoi sempre andartene che se ho vissuto prima senza di te lo posso rifare". Come epitaffio è lungo, lo so, ma sarebbe perfetto.
Per chiudere questo mio ennesimo sproloquio, sono molto curioso di leggere cosa accadrà a questa coppia male assortita - va bene che gli opposti si attraggono, ma nel loro caso direi ch'è meglio per entrambi trovare qualcuno più simile a loro - e magari dovrò poi ricredermi su questo punto.
Ultima questione: il titolo mi ricorda una favola, ma le tematiche che stai trattando rendono lo scritto molto realistico... purtroppo, visti i tempi che corrono, come rendono bene le preoccupazioni di Isabella. E direi ch'è all'altezza dei tuoi precedenti lavori, almeno di quelli che ho letto io.
In conclusione, ti faccio i miei più sentiti e sinceri complimenti e spero che sia possibile sentirsi presto.

Recensore Veterano
03/05/18, ore 23:20
Cap. 1:

Mi piace questa storia anche se per adesso sto aspettando il principe azzurro, questo Marco si può starci fisicamente ma di carattere di certo non è il mio tipo, la storia si evolve bene non capisco che dici perché non è come le altre secondo me merita e cercherò di leggere il prima possibile i prossimi capitoli

Nuovo recensore
12/04/18, ore 14:45
Cap. 1:

Buon pomeriggio :)
Voglio cominciare facendoti nuovamente i complimenti. Questa volta rivolti alla sensibilità e alla premura con la quale hai descritto entrambi i caratteri dei personaggi, per nulla scontati, molto contrastanti fra loro. Ecco, a proposito di ciò ho compreso la voglia che hai di marcare il punto di vista che hanno entrambi, facendo vertere di più la curiosità di scoprire cosa sia in procinto di fare Isabella. Non ci ho trovato neppure una pecca. Un racconto per nulla superficiale, anzi al contrario, insegna la dura realtà che una coppia giovane tende ad affrontare nel momento in cui va a convivere. Ci ho trovato naturalezza, serietà, accuratezza e caparbietà. Meraviglioso lavoro da parte tua. Mi stupisci sempre di più!! :) a presto

Recensore Master
05/04/18, ore 16:09
Cap. 1:

Ehii, eccomi!
Allora, deovo confessarti che inizialmente ero insicura se iniziare, essendo il capitolo molto lungo e il tempo un po' poco, ma una volta che ho iniziato...beh, non sono più risucita a smettere! E posso assicurarti che a me capita poche volte.
La discussione mi prendeva, i personaggi mi prendevano, hai creato tutta una situazione super credibile perché si basa su tematiche, paure, drammi attuali, presenti, "italiani del 2018".
Si parla di problemi di vita, economici e si mettono in mezzo i sentimenti, un mix a cui è impossibile rimanere indifferenti se si ha una certa età e si vivono in certi contesti.
Ma arriviamo ai personaggi: allora, io sono praticamente dalla parte di lei, sarà che sono donna (in cui mi viene più facile immedesimarmi), sarà che mi sono sentita, a volte, in una situazione simile nonostante la giovanissima età, sarà che conosco una persona che mi ricorda il tuo Marco...fatto sta che dalla prima all'ultima riga ho inveito contro di lui e ho desiderato consolare lei. E poi, mi piace anche perché si concede delle auto-riflessioni, delle auto-analisi, si chiede di continuo che non sia anche lei a sbagliare, ad esagerare, ad essere attaccata alla materialità...io stessa sono stata a volte accusata di questo, ma immagino che chi non si è mai capacitato della gravità dei problemi economici (come appunto Marco, cresciuto viziato in una famiglia ricca) non possa rendersene conto.
Lui sembra essere afflito da inerzia, insicurezza...è chiaro che non è "cattivo", che pesa anche a lui questa situazione, ma non è piangendosi addosso o con l'autocommiserazione che si risolvono i problemi, quello è sicuro. Certo, i momenti di debolezza ci stanno, sono normali e umani, ma devono essere appunto questo...momenti. Se diventano uno stato duraturo si rischia di cadere nel circolo della depressione.
Chiudo qui che sennò ci sarebbe da scrivere un papiro e io ne sarei capace XD, ma non voglio annoiarti ulteriormente.
Bella storia e bei temi, grazie.
Un bacio,
Karen.

Recensore Master
02/04/18, ore 21:11
Cap. 1:

Ciao caro Ale!
Che bello ritrovarti con una nuova storia e di un genere del tutto nuovo per te. Diciamo che questo è più il mio genere, perciò sono proprio curiosa di vedere come te la caverai - attento, ti tengo d'occhio ;)
Scherzi a parte, hai fatto un quadro molto realistico e veritiero sulla società odierna: giovani innamorati che non riescono a pagare le spese a causa di un lavoro spesso ballerino e instabile.
Poi però andando avanti con la lettura mi sono resa conto che il problema non è esclusivamente la crisi, ma Marco: un ragazzo pigro che dice "che cerco a fare, tanto non c'è lavoro". Anche questo modo di fare del ragazzo è un comportamento frequente nei giovani di oggi, ed è sbagliato!
Credo che il tuo personaggio si culli un po' troppo su alcuni fattori della sua vita: i genitori ricchi alle spalle e una ragazza su cui poter sempre contare. Ma a volte ciò si sbaglia a dare le cose per scontato, dico bene? Mi sa che Marco lo imparerà a sue spese...
Un buon primo capitolo, complimenti ;)
Nina

Recensore Master
31/03/18, ore 15:48
Cap. 1:

Ciao! Innanzitutto Ti auguro serene Festività Pasquali.
E poi mi fa piacere vederti di nuovo alle prese con una storia del genere romantico-introspettivo: con "Il gioco della vita" avevi dato davvero prova di molta sensibilità, creando personaggi verosimili ed affrontando con molta delicatezza tematiche adolescenziali (contrasti familiari, bullismo, il primo amore...).
Stavolta come protagonista abbiamo una giovane donna, già entrata nel mondo del lavoro, come età verso la trentina, che sente il bisogno di mettere a punto le proprie esigenze interpersonali.
Convive ma...ma le cose non vanno per il verso giusto. Pur essendo più giovane del fidanzato, Isabella (che bel nome!) sa essere comunque più matura, più "donna", mentre lui è ancora un po' immaturo ed inconcludente. Marco non esita ad avvalersi della "pappa pronta" fornitagli dalla famiglia di origine, piuttosto ricca e facoltosa.
Lei non ci sta.
Lei non vuole più convivere con un ragazzino viziato che "gioca" a fare l'adulto. Non basta far faville nel talamo: il sesso non è la soluzione a tutto, purtroppo.
Sapessi quante di noi siamo incappate in un ragazzo così... il mio ex, per esempio.
Mi ci sono rivista ECCOME, in Isabella! E pure io, come lei, andavo per i trenta.
E, come lei, sono scappata a gambe levate!
Questo perché noi donne vogliamo un uomo, al nostro fianco, non un bambinone.
Molto bene: questo incipit mi è piaciuto moltissimo, Isabella mi attira come personaggio.
Tra le seguite!
Un abbraccio,
Lou

Recensore Veterano
30/03/18, ore 13:58
Cap. 1:

Premesso che prima di compiere un passo così importante, sarebbe meglio conoscersi bene, bisogna ammettere che la convivenza ha i suoi limiti. Quando questi vengo oltrepassati, da una parte o dall'altra, allora è giusto darci un taglio netto, o lordo.. se in fondo ci si vuole ancora bene. Ad ogni modo interessante scoprire cosa succederà alla protagonista, dal carattere forte e indipendente, oltre al nullafacente palestrato del suo ragazzo. Un bel racconto che stimola riflessioni attuali sul senso del vivere insieme. Bravo Alessandro. Un abbraccio Luca

Recensore Master
28/03/18, ore 18:53
Cap. 1:

Ciao!^^
Sono curiosa di seguirti in questo tuo nuovo viaggio: sono nuova al genere romantico e quasi a digiuno di storie ambientate ai giorni nostri, ma questa storia ha delle premesse che non esiterei a definire interessanti.
Qui ci sono dei problemi di coppia trattati con molta delicatezza, e soprattutto, da una prospettiva femminile. Interessante questa tua scelta! Ma come ormai ho imparato a conoscere il tuo stile di scrittura, vedo che sai immedesimarti senza difficoltà nei personaggi più disparati.
Mi è piaciuto il contrasto tra i due protagonisti, che sembrano ormai giunti al capolinea della loro relazione: Marco, a detta di Isabella, è pigro e indolente; d'altro canto, però, lui imputa a lei la colpa di pensare soltanto agli aspetti materiali della loro relazione. Chi ha ragione? Io, come sempre, sono portata a pensare che la verità stia nel mezzo: Isabella ha tutte le ragioni del mondo a desiderare una vita autonoma e indipendente, ma c'è un fondo di verità anche in ciò che dice Marco, e cioè che i soldi non fanno la felicità. Certo è che una relazione tra due persone così diverse, che remano in due direzioni completamente opposte, non può andare avanti così a lungo... e così, Isabella decide di darci un taglio, per poi pentirsene subito dopo.
Adesso sono curiosa di vedere come si svilupperà questa trama!^^

Recensore Master
27/03/18, ore 22:26
Cap. 1:

Ciao carissimo^^
era da tempo che desideravo leggere qualcosa di tuo: così, nell'attesa di immergermi nella storia della civiltà armena, ho deciso di affrontare la tua ultimissima produzione. La vicenda è ben scritta, forse necessiterebbe di una rilettura in certi punti, ma riesce in ogni caso nell'intento di indurre il lettore ad abbandonarsi al piacere di leggere, e suscitare se possibile qualche riflessione. 
Qui abbiamo una coppia in crisi con gli inevitabili rimproveri e recriminazioni: da un lato c'è una donna giovane, fiera della sua autonomia conquistata con la "normale" fatica della vita (nessun plauso, al riguardo: lo dico a costo di sorprenderti!), che persegue un preciso progetto di vita e vorrebbe condividerlo col suo compagno... a costo di imporglielo. Dall'altro c'è un giovane ancora incerto, evidentemente ancora alla ricerca del suo posto nel mondo. Va detto che spesso essere figli di papà, provenire da un ambiente agiato di fatto tarpa le ali, la fantasia e le forze. Sarà quindi sicuramente rimproverabile l'ignavia in cui l'uomo trascorre le sue giornate, la preferenza data a soluzioni facili, ma vi è anche un'incertezza di fondo che gli può essere addebitata fino a un certo punto, e che inevitabilmente coinvolge il rapporto con Isa: e qui si entra nel personale... perchè a causa di vissuti ormai lontani nel tempo ma non del tutto risolti, mentre leggevo mi sono tornati alla mente alcuni ricordi che mi hanno spinto a "parteggiare" per Marco, e a provare poca simpatia per Isa e tutto il suo orgoglioso senso di responsabilità. Fermo restando che qui l'egoismo riguarda entrambi, ognuno corre veloce o pigro sul proprio binario, e i due paiono destinati a non incontrarsi mai. La cosa dispiace e ferisce, perchè è innegabile che questo è ciò che resta dell'amore di un tempo: pretese, dissapori, incomunicabilità. 
La tua storia scava nei sentimenti dei personaggi e avvince: attendo con curiosità il seguito, già immaginando che il percorso di crescita di Isa è appena cominciato, e ci saranno delle belle sorprese...
... resto in linea, alla prossima! 

Recensore Veterano
27/03/18, ore 21:53
Cap. 1:

Ciao, Ale! Che sorpresa (positiva, naturalmente) trovarti nella sezione romantica. Allora, inizio col dirti che questo primo capitolo mi ha particolarmente colpita, ma posso solo dire di sentirmi molto vicina ad Isa, della quale condivido la seppur dolorosa scelta. Continuerò a leggere con piacere, sono tanto curiosa! A presto,
Rosa

Recensore Master
27/03/18, ore 16:47
Cap. 1:

Ciao carissimo!
Lo sai che mi fa un po' strano vederti scrivere in prima persona con protagonista una ragazza? Non fraintendermi... è solo che io non so se riuscirei a mettermi nei panni di un ragazzo, se dovessi scrivere qualcosa, preferisco rimanere nell'ambito che mi è più familiare :-)
Comunque, bando alle ciance. La tua protagonista, Isabella, è una ragazza con i dovuti attributi (beata lei, magari fossi così anch'io), mentre il suo fidanzato non ne ha affatto. Mi ha dato l'impressione di essere sono un bambinone incapace di rimboccarsi le maniche e darsi da fare per il bene comune della loro coppia. Sa solo starsene lì ad aspettare e a commiserarsi, per poi decidere di ricorrere all'aiuto paterno, la soluzione più facile in tempi di crisi. Che poi, non mi pare una vera crisi lavorativa, è solo che lui non è capace di tenersi i lavori che trova. Mi viene da concludere che sia solo uno scansafatiche. E, giustamente, Isabella è arrivata al punto di rottura: o cambi, o cambi.
La sua è stata una decisione molto forte, e nonostante sia convinta di amare Marco, credo che la loro storia sia giunta al capolinea e che le convenga guardarsi intorno per trovare qualcuno più adatto a lei.
Mi piace vederti affrontare uno stile tutto nuovo rispetto al tuo solito, sono proprio curiosa di vedere come evolverà la storia!
A presto!

Recensore Master
26/03/18, ore 21:38
Cap. 1:

Buonasera!

Uno stile diverso, un'atmosfera che cambia genere, ma che già dalle prime righe si è rivelato davvero promettente!

Adoro questa storia; sei stato molto bravo a catturare l'attenzione, presentando gradualmente i personaggi e la loro attuale situazione.

Attendo il seguito! Intanto complimenti per questo nuovo progetto!

-Bigin

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