Immagino che dovrò iniziare a seguire anche questo tuo ultimo lavoro, perché, nonostante una serie di impegni non derogabili e il tempo un tantino risicato, ha decisamente solleticato il mio interesse.
Forse riesco a trovarti uno spazio il lunedì, almeno per qualche tempo. O la domenica, alla peggio. L'ideale sarebbe in entrambi i giorni e forse ce la posso anche fare.
Bando alle ciance inutili e andiamo al succo della recensione, ovviamente positiva. In generale, è un ottimo capitolo introduttivo, e forse va già oltre la mera introduzione dei personaggi e del contesto, dal momento che ci presenti una coppia di giovani fidanzati dai caratteri decisamente opposti che per questo si scontrano e, a quanto pare, giungono ad un punto molto vicino alla rottura. Lei è la classica ragazza giovane ma già colla testa sulle spalle e colle idee molto chiare su quello che vuole dalla e per la sua vita; lui è il classico ragazzo che, nonostante qualche anno sulle spalle in più, ancora ragiona e si comporta come un adolescente alle prime armi con le responsabilità e pensa più al godersi il presente che al futuro. E su quest'ultimo punto, anche se per ragioni diverse, sono d'accordo con lui: mi limito a cercare di portare a termine entro la fine della giornata tutto ciò che avrei in programma di fare, sperando di poterlo rifare il giorno seguente, ma senza fare programmi o fare promesse di alcun tipo. Pensa che ho anche smesso di usare l'imperativo e ho iniziato ad utilizzare - e presto ad abusare - del condizionale... e tutto perché le prove pratiche accumulate nel corso degli anni mi hanno spinto a ritenere una fonte di sfortuna fissare una scaletta per il giorno dopo.
Inoltre, pur non definendomi una persona pigra, anch'io preferirei la soluzione più facile e comoda, anche solo per il fatto che in una sola giornata non si può fare chissà quanto. Prima proverei ad abbassare al minimo i miei già bassi standard e aspirazioni, detestando chiedere e dubitando delle capacità del prossimo, e solo di fronte all'impossibilità di successo andrei a chiederei aiuto ai miei genitori... o a fare in modo di riceverlo senza che lo sappiano. Credo che ad un problema complicato debba seguire una soluzione semplice, ma al tempo stesso che qualche strategia complessa per arrivarci non guasti. Diciamocelo: se il cervello non viene stimolato, questo si atrofizza nei centri del piacere e da qui alla morte il passo diventa breve, eh!
In sintesi, comprendo il punto di vista della ragazza e forse nella sua stessa condizione la penserei come lei, ma, considerato il mio stile di vita e volendo mantenere una qualche coerenza con esso, devo dire che capisco il punto di vista del ragazzo. Anche se, al suo posto, non mi sarei mai fidanzato e ancora meno avrei lasciato la casa di famiglia, non per andare a vivere in un monolocale almeno. Se non è chiaro lo esplicito: sono materialista ed egocentrico, ma prima di tutto materialista. E un lupo solitario, anche se, dato il mio corpo, dovrei dire un lupetto spelacchiato...
Al di là della più o meno riuscita immedesimazione in entrambi i personaggi, un altro punto a tuo favore è questo: mi ricordano per certi aspetti Bright e Hannah, la coppia insospettabile del teen drama 'Everwood', dove lui è il classico ragazzo che sotto l'aria da festaiolo superficiale e donnaiolo nasconde un lato sensibile al quale è difficile resistere, e lei è la classica ragazza timida e riservata molto brava a scuola che ha bisogno di una spinta per scoprire che sa anche lasciarsi andare e non pensare solo a "prevenire che curare". Va detto che Bright i suoi lavori li ha persi a causa di relazioni fugaci con le colleghe, mentre Marco pare proprio intenzionato a non cercare per principio un lavoro... e anche per questo lo posso capire. E che Hannah è un tantino più comprensiva e disposta a scendere a qualche compromesso.
Piccolo suggerimento: dì a Isabella che potrebbe finire con qualcuno di peggio di Marco... qualcuno tipo me, che praticamente ragiona percorrendo solo sensi unici e alla costante ricerca di un proprio vantaggio. Della serie "se va bene a me, va bene a tutti, e se non va bene a te puoi sempre andartene che se ho vissuto prima senza di te lo posso rifare". Come epitaffio è lungo, lo so, ma sarebbe perfetto.
Per chiudere questo mio ennesimo sproloquio, sono molto curioso di leggere cosa accadrà a questa coppia male assortita - va bene che gli opposti si attraggono, ma nel loro caso direi ch'è meglio per entrambi trovare qualcuno più simile a loro - e magari dovrò poi ricredermi su questo punto.
Ultima questione: il titolo mi ricorda una favola, ma le tematiche che stai trattando rendono lo scritto molto realistico... purtroppo, visti i tempi che corrono, come rendono bene le preoccupazioni di Isabella. E direi ch'è all'altezza dei tuoi precedenti lavori, almeno di quelli che ho letto io.
In conclusione, ti faccio i miei più sentiti e sinceri complimenti e spero che sia possibile sentirsi presto. |