Viaggio raramente in treno, ma questa storia mi ha buttata dritta dritta in un giorno caldo di Maggio di qualche anno fa, in un viaggio che partiva da Bologna fino a Milano e oltre.
L'attesa del treno, coi suoi ritardi infiniti e la paura di perdere qualche coincidenza, il modo quasi osceno in cui erano mantenuti, la ricerca di un posto libero, per poi scoprire che il tuo posto era stato preso da qualcun'altro. Cosa mi mancava? Un'anima pia che facesse volontariato coi viveri del treno a noi poveri pendolari. Forse è perché non abbiamo messo su un discorso su rivoluzioni varie ed eventuali.
La tua storia, a tratti apocalittica all'inizio, mi ha fatto venire in mente i video dei treni giapponesi, dove gli addetti spingono i pendolari fino a farli salire tutti, per poi chiudere le porte dietro ad un treno pieno di persone pressate come sardine. Tutto nella norma, dicono.
È stato piacevole leggere questa testimonianza di vita, il testo è leggero e scorrevole, non ci sono tempi morti o scene esasperate con l'intento di rendere più comica la storia.
Questa situazione, così reale, fa già ridere da se, purtroppo.
Alla prossima! |