Recensioni per
God Save The Queen -Punk Mood-
di ChiaFreebatch

Questa storia ha ottenuto 32 recensioni.
Positive : 32
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
13/04/18, ore 12:17

Buongiorno cara, scusa il ritardo! stavo facendo i buchi alle orecchie con la spilla da balia, sai, ero impegnata ù_ù
Un capitolo tristissimo ma bellissimo, e al più potrei tirarti le sfogliette di ciccolato fondente che mi piacciono tanto!
Fammi partire da 1984, perchè lo amo, è un bellissimo riferimento, e come dicevo il "passato moderno" è molto difficile. Hai reso benissimo lo stupore di quei giovani che vedono n quella data qualcosa di ancora lontano, e che pendono dalle colte labbra di Myc per farsi istruire un po'. Certo che stanno messi maluccio in quel club, aahhaa! chissà se anche qui nel futuro John studierà medicina? penso di no, credo che diventerà un chitarrista professionista, e che sia già totalmente perso a causa di una certa visione celestiale. Un felino stupendo! =*-*= come hai ragione, Johnnino bello! Si sono fissati, Sherlock ha sorriso e questo è un chiaro segno. E comunque l'importanza di John nel capitolo può solo farmi piacere. Anche la reazione durante l'arresto è molto IC e mantenerlo qui era di una difficoltà davvero forte
Siger lo metterei un po' al rogo, ma mi viene naturale. Ha devastato la vita del figlio, invece di capire come amarlo, e non si è fermato davanti a niente.
certo le bugie scoperte fanno danni irreparabili, Greg si sente tradito e preso in giro proprio da quel sistema - oltre che dalla persona che lo rappresenta. perchè lui, purtroppo, vede Myc (che ormai si chiama così) il simbolo di questo male, in questo momento.
ha fatto la cosa peggiore, per lui, invece ne è altrattanto vittima. Moralmente, perchè la sua bella vita resta al sicuro, ed è questo che apre un baratro di distanza tra loro due. Un vuoto che non può essere colmato facilmente, o forse affatto
Eppure questo loro amore impossible alla Giulietta e Romeo moderni è così travolgente. Anche un personaggio ingessato come Myc è diventato spontaneo e passionale in questa storia e te ne riconosco un grande merito! erano un amore, insieme, così ansiosi da non riucire ad aspettarsi...
e New York. Questa è stata una grande sorpresa, per me.
Insomma, non mi aspettavo che Greg decidesse di fare una svolta così, anche con la perdita del lavoro e degli amici è davvero una nuova vita. Una che a quanto pare non comprenderà più Myc, anche se arrivato fin lì per scusarsi.
ascolta, ciccina... io ho un'indole romantica e soffro con facilità. Quindi nel finale positivo posso ancora sperarci un pochino, vero? ** poco-poco?
non vedo l'ora di leggerlo! baci verdi e azzurri,
Setsy

Recensore Master
11/04/18, ore 23:22

Un capitolo molto forte, questo. "Forte" per l'espressione fisica tra Myc e Greg che tu rappresenti con un'energia davvero travolgente. "Forte" per il contrasto, abissale, tra due gruppi sociali, l'alta borghesia ed i punk, che hanno trasformato la loro possibilità di dialogo in una guerra irrazionale ed autodistruttiva. "Forte" per la tristezza senza speranza che caratterizza l'addio tra Myc e Greg. "Forte" anche per il linguaggio che hai adeguato al contesto. Infatti, ogni frase, ogni parola che tu hai usato hanno un preciso ruolo, perfettamente coerenti con quanto devono esprimere.
Mi viene in mente, a questo proposito, lo scambio di battute tra Greg, Seb e John in cui tu, attraverso un colorito turpiloquio che ha la violenza di uno schiaffone, esprimi perfettamente quanto grande sia il disagio ed il sentirsi emarginati di quei giovani che appaiono così "cattivi". Ma, altrettanto forte, è il modo con cui Siger si rapporta con il figlio, ma non solo, perché s'intuisce che anche la moglie Violet non abbia molto spazio a disposizione per dire la sua nei rapporti con il figlio ("...rabbrividì un poco non reggendo lo sguardo smarrito del figlio...") o forse non vuole farlo per non turbare il suo stato di privilegiata. Una scelta, comunque, improntata alla vigliaccheria, secondo il mio punto di vista.
Chiaro che la ragione o il torto, a proposito di conflitto generazionale e sociale, non stanno completamente da una parte o dall'altra, però, caricare i giovani di un peso così, non è certo coerente con l'affetto che un padre ed una madre provano per i loro figli. Siger e Violet non ne escono bene dallo scontro, vista l'ingerenza pesante nella vita di Myc, e perdono sicuramente un'occasione di dialogo prezioso.
L'ultima parte, a New York, é "forte" per la tristezza profonda con cui hai circondato l'addio dei due protagonisti, un momento assolutamente credibile: è l’invasione violenta della realtà a dividerli ed a rendere impossibile un lieto fine ma si sa che l’amore ha molte risorse inaspettate. Non è mai detta l’ultima parola, specie se, nella coppia, circola la grande energia che è alimentata da un grande sentimento come quello che c’è tra Myc e Greg.

In quest’esperienza poni l’origine di quella “impermeabilità” ai sentimenti (“Caring is not an advantage”) che abbiamo visto Mycroft raccomandare a Sh in ASIB, dopo che quest’ultimo aveva riconosciuto il cadavere (falso) dell’Adler. Bello questo richiamo alle Stagioni BBC che hai ideato.
“Forte” particolarmente è anche, in questo capitolo, John, che, in questa storia, tu hai connotato in un modo alternativo, sorprendente e piacevole. Chitarra in mano, la sua musica sempre a fargli compagnia, indifferenza quasi sognante al degrado allucinante dello squat, il dito medio alzato durante l’arresto, ringhiante e con lo sguardo pieno d’odio nella cella, quando Mycroft va a trovarli nel carcere. Hai progettato un John incisivo, energico, dalla vitalità singolarissima, davvero una delle cose più originali di questa ff.
A questo proposito, fai comparire un accenno alla Johnlock, con quella subitanea, muta attrazione che si manifesta tra Watson e Sh ("...
Si ritrovò a deglutire sonoramente..."). E questo è balsamo prezioso per chi è johnlocked come me, ossessionata da quei due ed ossessionante sull’argomento.
Nell’introduzione ci chiedi cosa pensiamo di come si sono messe le cose. Ritengo che, qualsiasi epilogo tu abbia in mente, comunque la storia è molto interessante ed avvincente, in cui vengono espresse intense emozioni.
Sul tipo di finale che tu hai in mente, che dire, certo che mi piacerebbe che tutto si concludesse positivamente ma chi scrive, cioè tu, ha la libertà assoluta di costruire gli scenari che ritiene più opportuni. Vai tranquilla, anche se mi farai soffrire, ciò che ci regali è sempre qualcosa di molto apprezzabile, vista anche la tua capacità di scrivere curando i particolari, con uno stile personale e coerente con il contenuto.

Recensore Veterano
11/04/18, ore 21:15

Hola! Eccomi qua. :)
Non credo proprio che sia necessario lanciarti pomodori, anzi: il capitolo è molto gradevole, seppur impregnato di negatività, ma ogni avvenimento ha sicuramente il suo ben motivato perché. La Lemon, poi, risulta essere veramente ben scritta e sensuale, nonostante tu sia stata molto velata nel descrivere il tutto. Non c'è stato niente di volgare e mi è piaciuta molto. La mia parte preferita, comunque, è quella del loro recarsi insieme allo squat, avvolti da un'atmosfera di amicizia positiva e scherzosa che mi ha fatta veramente sorridere (la storia del graffito, insomma); la descrizione dei movimenti e dei contatti fisici sul divanetto tra Greg e Mycroft mi ha proprio colpita, l'ho trovata emozionale e bella. Considerando di nuovo il fatto che loro non mi danno di certo i brividi, non posso che ridirti brava! Altra nota positiva di questa scena è, a mio parere, la caratterizzazione di Mycroft: il suo sentirsi a disagio, per poi pian piano aprirsi esponendo pure la sua cultura.. Dolcissimo anche Greg, comunque, che dopo aver confermato la loro relazione a Donovan si premura di chiederlo anche a lui con quella tenerissima insicurezza. Ho apprezzato la Johnlock, seppur velatissima: hai fatto un buon lavoro nell'inserire il loro colpo di fulmine, con quelle battute di Sherlock, poche ma perfette. Non voglio dilungarmi troppo sul finale, poiché mi sembra già di averti scritto un papiro, ma devo ammettere che un po' me l'aspettavo: una fine "tragica" mi pareva inevitabile, ed è sicuramente azzeccata nell'insieme della trama di questa storia. La situazione era veramente troppo complicata per poter avere un lieto fine; quindi comprendo e, ti dirò, tutto questo angst mi è piaciuto. Adesso ipotizzo un salto temporale di parecchi anni nel futuro ed un incontro fortuito o magari voluto; non so, spero comunque in un lieto fine perché se lo meritano, piccini. Con questa speranza e rinnovandoti i miei complimenti ti saluto, allora. Un abbraccio, a presto! :)

Recensore Master
11/04/18, ore 13:57

Beh, mentirei se ti dicessi che non mi aspettavo una piega del genere. Perché, che Greg sarebbe venuto a conoscenza del lavoro di Mycroft e della retata, si era abbastanza intuito dal finale del capitolo precedente. Certo, la speranza che tutto si risolvesse per il meglio c'era. Quella che Mycroft trovasse il coraggio di parlare con Mycroft prima, cosa che avrebbe permesso almeno di chiarire le intenzioni di Mycroft fin da subito. Cosa che invece non è successa, non immediatamente.

Avevo sperato che Siger se la fosse bevuta, che avesse creduto a ciò che Mycroft gli aveva detto. Forse era una speranza vana, d'altra parte è pur sempre un Holmes... Però questo ha dato il via a un bel dialogo tra padre e figlio in cui è chiaro che Mycroft non sa da che parte stare. Sembra evidente che non condivide gli ideali punk e che non si sente a proprio agio in mezzo a loro, ma è innamorato di Greg e quando c'è l'amore di mezzo tutta la razionalità se ne va a quel paese. E infatti si è anche vestito da punk, fingendo d'essere un'altra persona, solo per amor suo. Quindi no, non credo che Mycroft avrebbe mai capito gli amici di Greg e i suoi ideali, ma li avrebbe accettati e questo rende tutto ancora più bello. Anche se non è finita bene, ma a questo ci arriverò. Dicevo che ho apprezzato il dialogo padre e figlio, perché Mycroft si impone sul padre il quale sembra più disgustato dal fatto che il figlio ami un punk che dal fatto che è un uomo e non una donna. Questo mi ha dato da pensare parecchio, perché nei capitoli precedenti si capisce che i punk non inorridiscono di fronte a scelte sessuali più aperte, il che ci sta tutto. Ma non pensavo che valesse lo stesso anche per Siger Holmes, che invece mi aspettavo avrebbe dato di matto. Questo è un aspetto che mi ha sorpresa.

Poi, devo dire qualcosa sulla Johnlock. Perché mi tocca farlo proprio. Sai che l'aspettavo (anche perché questo John punk mi piaceva molto) e che volevo vedere come sarebbe avvenuto l'incontro. Secondo me le hai dato l'importanza giusta. Tutto resta concentrato su Mycroft e Lestrade, anche in quel momento durante l'incontro, è sempre Mycroft a tenere la scena. E a mandar via Sherlock ce ne vuole... Insomma, John e Sherlock già si piacciono tantissimo. E si vede da come ha reagito John che sembrava aver visto la madonna! XD Mi chiedo come reagirà Siger quando anche l'altro figlio porterà a casa un altro punk... Peccato non vedere una scena del genere.

Ad ogni modo, due parole sul finale sono doverose. Per quanto doloroso sia, ci sta. Ci sta che Lestrade cambi città e che torni a New York. Ci sta che Mycroft lo insegua, anche solo per spiegarsi e ci sta che alla fine si lascino. Perché il discorso di Greg ha senso e fila perfettamente, anche se fa male. Se stessero insieme ora, forse in un futuro Mycroft gli darebbe la colpa d'aver "ucciso" la sua carriera. Forse potrebbero finire addirittura per odiarsi, così invece Greg ha avuto la nuova vita che voleva. A Little Italy sta bene, ha una bella casa... L'amore per Mycroft non svanirà di certo, questo è sicuro.

Ah, quasi dimenticavo... mi è piaciuta moltissimo la citazione al 1984 e a Orwell. Quello è stato forse il mio momento preferito della storia, perché lì Mycroft scatena indirettamente quello che poi sarà il cambiamento di Lestrade. Si sente inferiore, anche culturalmente e non soltanto socialmente. Credo sia stato anche questo a fargli decidere di cambiare aria.

Ora aspettiamo l'epilogo. Ovviamente.
Koa

Recensore Veterano
11/04/18, ore 12:03

Ciao
Oddio! Che casino!
Inoltre per essere l'ultimo capitolo ha più carne al fuoco del primo...
Questa era la recensione della trama.
Sei stata davvero brava con le descrizioni dei luoghi e dell'atmosfera di Londra nel 1981, ma la cosa che ho apprezzato di più sono le personalità dei vari elementi che ruotano attorno ai due protagonisti. Come uma vera ritrattista, con pochi tratti di matita ha reso vivo e reale ognuno di loro, persino Al (happydays memories? )
Poveri i nostri bimbi però !
Aspetto resto è tengo le dita incrociate
😚

Recensore Master
08/04/18, ore 23:22
Cap. 2:

In questo capitolo, tra altri aspetti non meno importanti, metti efficacemente in evidenza l'estrema diversità, tra Greg e Mycroft, che trova un sorprendente modo d'interagire e di rendere concreto un legame che, da subito, quasi inconsciamente, si è stabilito tra loro.
Certo che, quell'immagine di Holmes "appollaiato" rigidamente sulla scaletta del soppalco e Greg, t-shirt strappata ed anfibi, sdraiato sul divanetto, è davvero ben riuscita ed esprime perfettamente il contrasto tra i due mondi, borghesia ed emarginazione sociale. Quest’ultima “urla” la propria condizione attraverso il modo di vedere la vita, i comportamenti e l’ abbigliamento che si pongono in netto contrasto con la “normalità”.
Comunque ho apprezzato molto il fatto che, a dispetto dell'evidente imbarazzo di Mycroft, vero e proprio pesce fuor d'acqua, tu abbia rappresentato che, il più turbato, secondo me, sia proprio Greg che appare sicuro di sè.
Infatti, l'occasione è la musica, appena la realtà lo richiama all'abisso che lo divide da quel ragazzo così "ingessato", esprime tensione e questo, Mycroft lo nota (“…Il capo basso fisso…”). Evidentemente il "principino" l'ha colpito in profondità, con l’aspetto fisico decisamente opposto a quelli che trova tra i suoi simili ed il suo modo di essere, scostante ed altero che, invece, maschera un altro Mycroft, sensibile e complementare a sé.
Il momento più forte del capitolo è la descrizione del concerto dei Crush e della "preparazione" di Mycroft per parteciparvi inosservato o quasi. Una trasformazione la sua: geniale la scelta che fai del suo abbigliamento, che finisce per sciogliere i dubbi di Greg.
Molto intensa la descrizione di quest'ultimo durante il concerto ( da saltargli addosso) e del comportamento di Holmes che dimostra di provare anche lui qualcosa di travolgente, che non si può più soffocare con il silenzio e con l’indifferenza.
Ciò che segue è un crescendo davvero emozionante che tu hai seguito, passo passo, inserendo loro due in un contesto preciso (“…La piccola strada era piuttosto buia…Qualche ragazzo steso a terra… anfratto accanto ai cassonetti dei rifiuti…”). È un posto squallido e desolato, dove si consuma anche la sconfitta di Sally nei confronti della vita, che fa da cornice all’espressione di qualcosa che si è materializzato, azzerando la distanza tra la condizione opposta in cui vivono. Ora non importa dove si trovino o chi ci sia attorno a loro: ciò che essi vedono o sentono è solo quello che provano l’uno per l’altro. Coinvolgente, molto, l’esplosione del sentimento e dell’attrazione reciproca che hai descritto così intensamente da lasciare anche a noi delle sensazioni uniche, cariche di straordinaria energia.
In generale, comunque già lo si era notato nel precedente capitolo, uno dei punti forti di ciò che racconti, forse quello più intenso, è l’indovinata caratterizzazione dei protagonisti e dei personaggi che ruotano attorno a loro. Un John, decisamente alternativo ed estremamente espressivo, si pone in un ruolo piacevolmente, penso per ora, di contorno ma potrebbe essere transitorio, visto che, tra i nomi che elenchi nello schema riassuntivo degli elementi della ff, vedo anche Sh.
Tornando a questi primi due capitoli, la caratterizzazione di Mycroft è ben delineata e credibile ma, quella con cui hai connotato Greg è decisamente travolgente. Infatti hai messo in risalto dei tratti fisici che, ovviamente, quando lui si muove vicino a Sh nelle Stagioni BBC, non appaiono, almeno ad una sherlocked come me, nella loro esatta “consistenza”, ma che si evidenziano meglio se si osservano delle foto singole di Rupert Graves: begli occhi, un viso espressivo, corporatura decisamente passabile. In più hai arricchito il suo personaggio con la carica e l’irruenza del suo essere giovane e per di più decisamente alternativo. In tutto questo hai tratteggiato un carattere sensibile, romantico e sempre teso alla ricerca di una vita migliore e più umana.
Per concludere in questo capitolo, secondo me, decisamente migliore dell’altro, ti sei impegnata con ottimi risultati in una minuziosa, continua sequenza di gesti, sguardi, parole che costituiscono la vera trama di questo capitolo. Davvero brava.

Recensore Master
08/04/18, ore 23:20

Certo che il prompt era proprio una bella sfida, in quanto, di mezzo c'era pure una precisa caratterizzazione temporale e sociale. Infatti il contesto storico in cui calare le vicende dei vari personaggi, è tra i più discussi e causa di accese dispute su chi avesse ragione e sul perché ci fosse un movimento giovanile così violentemente avverso ai cosiddetti borghesi e “benpensanti”, anche dal punto di vista puramente visivo. Da una parte la Gran Bretagna ed il conservatorismo di Margaret Thatcher, dall’altra il malessere di una larga fascia di giovani che esprimevano malessere e desiderio prepotente di cambiamento attraverso una musica ed un abbigliamento particolare, e comportamenti tesi a rompere gli schemi tradizionali.
A proposito dei Punk io ho un ricordo molto bello: anni fa, mi trovavo a Roma, Piazza del Popolo, e c'era un gruppo di gente con creste vistose sulla testa ed abiti e calzature decisamente fuori dal comune. Una ragazza, in particolare, mi ha colpito perché la sua già notevole altezza era enfatizzata non solo dalla pettinatura con i capelli “sparati” (verde smeraldo) ma anche da un paio di vertiginosi anfibi che portava ai piedi. Avevo pure la digitale che penzolava dal braccio, forse la bocca aperta e lo sguardo fisso: una statua di sale per vari minuti. Lei si allontana dal gruppo, mi si avvicina e mi chiede, con una voce dolcissima, se avevo il desiderio di scattare qualche foto. Credo di aver articolato qualche suono incomprensibile, ma lei ha invitato chi mi accompagnava a prendere la macchina fotografica ed a scattare: io molto più bassa di lei e molto borghese, lei sui due metri, decisamente non borghese. Ebbene, il braccio con cui mi cinse le spalle mi trasmise un insolito, positivo calore e notai che sul suo viso si aprì un sorriso bellissimo. Istintivamente mi sono fidata. Quella sensazione me la ricordo ancor oggi e costituisce un bel ricordo.
Leggendo la tua storia, quella circostanza mi é tornata in mente, anche perché la tua meticolosa cura dei particolari, che connotano ambiente e personaggi, è perfettamente in grado di farci sentire partecipi di ciò che accade nelle vicende. Anche in questo caso, come, per esempio, in altre ff, la tua bravura è supportata da un evidente impegno nella documentazione e nel reperire elementi storici esatti.
Sorprendente la trasformazione che hai ideato per Greg: rude, decisamente alternativo.
Per non parlare di Sally, con capigliatura blu elettrico e vita decisamente fuori dai binari della normalità. O di John, con i capelli “sparati in ogni direzione” ed il piercing al centro della lingua.
"...Si aggiustò la cintura borchiata e infilò la terza spilla da balia nel lobo...": anche il linguaggio che tu usi è perfettamente adeguato al contesto in cui si muove Greg.
Che tu sia in grado di variare il registro linguistico a seconda di chi parli o di che cosa descrivi é particolarmente evidente nel passaggio in cui, dal mercato di Camden, andiamo direttamente a Villa Holmes ("...Le mani delicate..."): in questa situazione, infatti, dal modo di esprimersi forte e senza fronzoli che caratterizza lo scenario in cui si muove Greg, si passa alla raffinatezza ed all’eleganza dei quartieri alti.
Da questo momento, scopriamo che è già un anno che Mycroft segue con lo sguardo il ragazzo che porta la frutta e verdura a casa sua e ne è attratto, anche se si presenta estremamente lontano dal suo mondo.
A proposito di Greg, nonostante l’aria strafottente con cui risponde agli sguardi di Holmes ed al suo abbigliamento e modo di parlare decisamente fuori dagli schemi, quando raggiunge John e gli altri a Milton road, mostra di avere delle perplessità sul modo di vivere delle persone che frequenta. Molto intenso e ben costruito l’interfacciarsi con John e Sebastian, nel loro parlarsi con parole forti ed espressioni decisamente molto colorite.
Attraverso questa violenza verbale sei riuscita a farci entrare in quel luogo così desolato dove, però, la creatività e la solidarietà non mancano: John sta componendo dei pezzi nuovi, Sally, tutto sommato, non è sola nel suo delirio, anche se nessuno, eccetto Greg che manifesta il suo rifiuto per la droga, cerca di aiutarla a cambiare strada.
Il pezzo in cui racconti dell’evoluzione del rapporto tra Holmes e Lestrade è quello che mi è piaciuto di più. Infatti l’ho trovato scritto con freschezza, senza banalità, credibile. “Gli opposti si attraggono”, davvero. Brava, brava, brava.

Recensore Veterano
08/04/18, ore 14:53
Cap. 2:

Ciao! È una vita che non recensisco niente; non perché io non voglia, ma ultimamente inizio a leggere le storie e la mia mente se ne va tranquillamente a puttane. Non riesco a tenere alto il mio livello di attenzione, e con questa frase rivelo il tuo primo merito: la storia mi ha veramente presa. Ho letto ieri i primi capitoli, più per curiosità verso l'ambientazione punk che per altro, poiché io non amo affatto le mystrade; credimi, davvero. Sarà che esteticamente non m'ispirano per niente; fatto sta che però tu sei riuscita a farmeli piacere, mantenendo la loro caratterizzazione ma sconvolgendo tutto il resto. Essendo un'estimatrice del punk vecchio stile, avendo anche rivisto non so quante volte il documentario sui Sex Pistols che gelosamente ripongo nella mia videoteca dal, a dir poco, 2006 o giù di lì; se avessi visto i miei diari dell'epoca avresti potuto trovare foto di Sid Vicious insanguinato e sfatto ogni dieci pagine.. beh, a fronte di tutto questo, non posso che elogiarti dicendoti un bel BRAVA! Hai tessuto un'ambientazione di tutto rispetto intorno ai personaggi della serie con maestria, ed anche le loro vicissitudini mi sono piaciute alquanto. Avendo letto altre tue storie mi sento in grado di farti i complimenti anche per il tuo modo di scrivere che, nonostante non privo di errori, riesce a prendere in maniera gradevole. Hai uno stile tutto tuo e credo che, non per mia presunzione ma proprio perché hai delle particolarità singolari, riuscirei a riconoscere una storia scritta di tuo pugno anche senza leggere il nickname. A proposito di questo, infatti, mi domandavo se tempo fa tu non fossi stata attiva nel fandom della coppia formata da Martin e Benedict.. ho spulciato il tuo profilo e non ho trovato traccia di queste fanfic che mi ricordo di aver letto mesi fa; soddisfa questa mia curiosità, magari mi sbaglio, e perdonami se ti posso sembrare inopportuna. :) Accantonata questa divagazione, aggiungo un sentito apprezzamento nei confronti dei dialoghi presenti in questa tua storia: molto azzeccati, colloquiali e divertenti. Mi piace anche il tuo inserire elementi scurrili, veramente adatti al contesto. Ma credo che la formazione di tali colloqui sia davvero un tuo punto di forza, perché risultano sempre essere maledettamente reali. Apprezzo anche il tuo saper descrivere ambientazioni ed azioni in maniera spiccia e diretta, senza fronzoli ed arrivando al punto. Nonostante tu sia riuscita a farmi piacere la Mystrade, a questo punto sono veramente curiosa di sapere come ci presenterai l'accenno di Johnlock che hai promesso nell'introduzione. Quindi, ovviamente, continuerò a leggerti. A presto, allora! :)

Recensore Master
07/04/18, ore 13:43
Cap. 2:

Ciao, recensisco subito anche questo secondo capitolo così mi metto in pari con tutte le tue storie, il che era anche ora! Premesso che non vedo l'ora di sapere come continua, perché questo finale lascia aperte diverse questioni e fa presagire niente di buono, devo dirti che la storia ha continuato a piacermi.

Dopo aver introdotto questa Londra e il contesto sociale nel capitolo primo, e averlo fatto molto efficacemente, questa seconda parte si concentra più sulle persone e sull'evoluzione del rapporto tra Mycroft e Greg. Che diventa il vero perno della storia. Chiaramente sono presi uno dall'altro e al punto che Mycroft arriva a fare cose impensabili per lui, come vestirsi da punk e parlare in una maniera comprensibile a tutti. Nonostante l'amore che nasce e l'intimità che raggiungono, c'è sempre la paura in sottofondo. Nascosto nell'ombra, e acquattato, c'è sempre il pericolo dell'essere scoperti e il timore che questo rapporto non venga capito dal padre Siger, il che effettivamente succede, alla fine del capitolo. Ma per tutto l'arco narrativo questo timore resta lì, nell'ombra. Ben nascosto. C'è e questo influisce parzialmente sulla rigidità di Mycroft, sul suo faticare a lasciarsi andare. Ciò però non gli impedisce di arrivare a fare l'impensabile come andare a un concerto di musica punk, in un locale pieno di persone che pronte a linciarlo se sapesse chi è e cosa fa di mestiere. Nonostante questo, il capitolo è divertente. Strappa più di una risata immaginare Mycroft alle prese con un look del genere, che si veste così e che ha a che fare con persone che, tutte insieme, non raggiungono nemmeno la metà del suo quoziente intellettivo. Però, per amore di Greg fa questo e altro.

Trovo Lestrade straordinario. Resta sempre il tema del divario sociale, che per me è fondamentale in una Mystrade e che qui viene più accentuato dallo status di Lestrade. Amo la maniera in cui Greg lo sdrammatizza, come fa crollare tutta la sua pomposità e rigidità. Significativa la frase con cui hai concluso il capitolo 1, Mycroft che dimentica di prendere l'ombrello. Fa capire bene che cosa riesce a fargli Lestrade. I due si prendono perfettamente, ed è incredibile quanto equilibrio in realtà ci sia tra queste due persone tanto diverse.

Il finale spezza un po' l'atmosfera leggera e divertente, oltre che romantica. Ottima la reazione di Mycroft che usa il cervello e riesce a convincere il padre del fatto che sia tutto un piano. Ora però ho delle domande... Sherlock, per esempio. Non è ancora apparso, ma anche lui è stato "fregato" dalle parole di Mycroft? Dubito davvero che non abbia capito cosa in realtà il fratello stia facendo. E Lestrade? Come la prenderebbe se venisse a sapere di quello che ha detto Mycroft? Forse non bene... ma soprattutto, presto ci sarà questa retata, John e Greg ne saranno coinvolti? O gli Holmes faranno qualcosa per metterli al sicuro?

Non mi resta che aspettare... Intanto complimenti.
Koa

Recensore Master
07/04/18, ore 10:44

Ciao, come ricordi, avevo detto che volevo leggere anche questa storia. Quindi dopo aver recuperato le altre due OS, ieri sera mi ci sono messa e ho letto i primi due capitoli. Mi fermo un istante a recensire questo perché merita più di una qualche parola.

Prima di tutto, è un AU piuttosto particolare. Già soltanto per l'idea (e mi complimento con chi l'ha avuta) che è originale di per sé. E poi si racconta di un periodo storico che viene raramente preso in considerazione, e non soltanto nelle fan fiction, e ancora meno è un argomento che viene collocato su Mycroft e Lestrade. In sostanza, la trovo un'idea originale e che tu stai sviluppando in maniera eccellente. Sono rimasta più volte colpita da alcuni fattori che mi preoccuperò di annotare man a mano. Ma la prima cosa che mi premeva era farti sapere che l'idea mi piace, per quanto insolita e per quanto in un primo momento sia stata dura immaginarmi Greg (e John) vestiti a quel modo, più leggevo e più la cosa mi divertiva.

Il primo punto che voglio sottolineare riguarda il contesto storico. Come avevo già accennato nella recensione a "Check", hai un'ottima capacità di trascinare il lettore dentro la storia. Di far vivere ambienti e clima. Qui succede la stessa cosa che altrove, in tue fan fic. Cosa non facile perché siamo sì a Londra, ma è una Londra diversa da quella di oggi (e da quella della serie o dei racconti di Conan Doyle). Si parla degli anni '80, un periodo che l'Inghilterra non ha vissuto in maniera serena e che tu racconti efficacemente attraverso questa storia, a cui hai dato un tessuto sociale drammatico e veritiero. Hai centrato in pieno il malumore sociale, sfociato nel movimento punk, e le problematiche successive che ha portato. Il contesto socio-politico, scatenato dal pugno di ferro della Thatcher, era molto instabile e la società inglese pareva nettamente spaccata a metà. E tu hai efficacemente descritto questo aspetto. Da una parte la rigida vecchia Inghilterra, quella degli Holmes. Dei politici di Westminster, della Thatcher stessa e della Regina. Un'Inghilterra che non capisce il motivo reale di questo movimento di protesta, delle occupazioni e dell'atteggiamento sprezzante che queste persone tengono, ma addebita tutto a degli scansafatiche, a dei perditempo che si agitano per niente. In realtà il disagio c'è ed è reale. Dall'altra parte invece vediamo un movimento che, pur avendo nobili intenti, viene corrotto dalla droga e dalla criminalità. Un movimento che ha un'ideologia condivisibile e comprensibile, ma la cui stabilità è fragile. Ritengo tu abbia fatto un ritratto preciso e reale di quell'epoca, non oso immaginare quante ricerche tu abbia dovuto fare...

In tutto questo hai collocato Mycroft e Lestrade. Iniziando da Mycroft, che è più semplice. Perfetto. L'ho trovato assolutamente IC nel suo rigore, nel suo aver già preso sul serio la carriera nel governo. Un Mycroft controllato e intelligente, eppure coinvolto da questo "qualcosa" rappresentato da un semplice ragazzo di bottega. Il coinvolgimento di Mycroft con Greg è evidente fin da quando lo spia dalla finestra, e quello a cui assistiamo è un lento innamoramento. Che avviene, nonostante la rigidità di Mycroft, nonostante Siger Holmes... Dall'altra parte c'è un meraviglioso Lestrade. Beh, certo che non è pienamente lui e se vogliamo andare a fare i pignoli è OOC, ma nel senso che è un'altra persona. Ha un'altra storia. Eppure rimane lui, l'ooc è pienamente giustificato e ovvio, per certi versi. Fa strano in un primo momento, ma poi andando avanti a leggere ho iniziato a riconoscerlo. Ha un forte senso di giustizia, molto spiccato. Non si lascia coinvolgere dalla droga. Pur avendo forti ideali e una convinzione molto forte riguardo a ciò che sta facendo, resta una persona corretta e pulita. Nonostante chi ha attorno dimostri il contrario, come Sally Donovan o Sebastian Moran. Fa eccezione John Watson che, perdonami, ma mi sto immaginando a interagire con Sherlock (ma una cosa del tipo "Mangiarselo con gli occhi" e roba simile).

Insomma, smetto di divagare. La storia è bella, per quel che ho letto (per ora soltanto i primi due capitoli). Mi ha colpita che oltre la storia d'amore tra Mycroft e Lestrade tu abbia anche costruito un contesto solido nel quale farli muovere. Ti sei presa tutto il tempo per presentare le cose a dovere, per raccontare di questa Londra tanto diversa e gli ideali del movimento punk. Hai fatto un lavoro davvero ottimo.

Recensirò appena posso anche il capitolo secondo.
Koa

Nuovo recensore
06/04/18, ore 11:01

Che carina questa storia Chiara! Originalissima! Adoro il tuo Greg punk, che é ovviamente già cotto di Mycroft 😂💗
PS Il riferimento all'altra tua fic con John e il Bloody Queen l'ho adorato! Recensisco pochissimo, ma ti leggo sempre!
Baci
_Vane_

Recensore Master
06/04/18, ore 09:47
Cap. 2:

Buongiorno, cara! ma hai aggiornato "prima di subito", come direbbe l'ispettore Derrik ^___^
non me l'aspettavo, ma eccomi qui. Sono troppo divertita da quello che ho letto, una specie di Mycroft nel paese delle meraviglie punk...
l'abbigliamento è curatissimo, non hai trascurato nulla; era assolutamente convincente, e la prova nel camerino... la prova generale di svestizione ;)
Greg rozzo è fantastico, insomma, non ci perde; eppure sembra un'impresa ardua, perché è vero che i polizotti non parlano come damigelle, e tanto più in questo tuo AU un proverbiale scaricatore! Però lui è anche così gentile e dolce che hai fatto davvero un gran lavoro
*-*
la mia parte preferita è l'elenco di raccomandazioni, di cui adoro quella sul "quadro del 700". da me si dice "quadro antico" in generale, ma mi ha fatto casa, ecco e ho adorato sentirla dalle labbra (belle) del nostro Greg. E John col braccio pieno di tatuaggi di teschi? oddio, voglio vederlo! un amore! ti lascio un bacio con un giro di catene e aspetto il prox capitolo, cara
tua,
Heavy Setsy
p.s detesto cordialmente i signori Holmes, e vederli più scemi del solito mi compiace ù_ù

Recensore Master
05/04/18, ore 23:16
Cap. 2:

Ma la bellezza di sti due? No dico, la bellezza? Quando ho letto la prima volta la scena di shopping a Bristol il mio cuore si è sciolto, continua a farlo pure ora. Poi ok, io a John Punk (JOHN PUNK CAPISCI?) non sopravvivo, lo sai, sì? Poi ok, che caldo il dopo concerto...
E il padre...ohhhh se lo strozzerei volentieri u.u
Questa storia più la leggo più mi piace, sai anche questo, vero?
Ti lovvo <3

Recensore Veterano
05/04/18, ore 19:26
Cap. 2:

Ciao
Oh, oh! Mycroft non si dicono le bugie!
A Greg intendo.
Al papi grandissima m...a si dice tutto tranne la verità: d'altronde la versione del figlio che incarna le proiezioni delle mancate? occasioni di papiro già stava stretta all'inizio
Bellissime le descrizioni, ci sono tanta passione e un'abbondante spolverata di possia, perfetto.
Non mi resta che aspettare il resto... che immagino non sarà esattamente una passeggiata, ma visto il contesto...
A presto

Recensore Master
03/04/18, ore 15:23

Forse la mia testa rotolerà per questo, ma hey! vale la pena! le recensioni premio aspettano un pochino di più, mica scappo... non resistevo, non potevo proprio!
Oddio, Greg punk lo sapevo che mi avrebbe fatta impazzire, è SEXY, è fuori dagli schemi, ma non è un fattone. Oltre al fatto - non da poco - che sarebbe stato tanto OOC, mi sarebbe dispiaciuto. Lui per me è l'emblema della persona brava, onesta, ma non per questo noiosa. Adorabile, come l'hai lasciato. Che vuole tenere un margine tra sè e la parte inutilmente distruttiva di un movimento "dal basso" che è nato, come hai ben detto, per opposizione al decennio tatcheriano. Devi avere fatto un bello studio, quando le epoche sono così vicine viene da sbagliarsi con qualcosa, invece vedo tutto preciso. Le musicassette... che nostalgia, io ho fatto in tempo ad averne (purtroppo, ahahh! era meglio non sapessi cosa sono)la morte di Sid...
sai dove mi è preso un colpo? Con John, chitarrista dai capelli sparati. La versione più originale che abbia mai letto! E Mycroft che teme di morire col panino poco pulito, che tenerezza che fa. Elegantissimo, snobbissimo, già mezzo infatuato. No, tre quarti!
non vedo l'ora di leggere la parte due, e se proprio devi hai la mia bendizione per far morire Sally... ù__ù
baci con le spille da balia,
Setsuna
p.s ma come ho fatto a scordarmi? il titolo è di una bellezza sublime e io sono una Titol!nazi, se si può dire così. si può solo voler leggere
(Recensione modificata il 03/04/2018 - 03:25 pm)