Recensioni per
Scorre la Senna, scorre lenta.
di _Agrifoglio_

Questa storia ha ottenuto 353 recensioni.
Positive : 352
Neutre o critiche: 1 (guarda)


Devi essere loggato per recensire.
Registrati o fai il login.
Recensore Master
17/04/18, ore 13:48

Arrivo adesso, con gran ritardo, per il semplice motivo che di fronte a cotanta perfezione ogni parola mi sembrava quasi banale... tuttavia, dopo averti seguito dall'inizio mi pareva ingeneroso liquidare questo brano con un semplice ''brava'' senza spendere qualche parola in più, anche perché hai chiuso con il botto (nonostante non sia questo capitolo quello conclusivo), sintetizzando magistralmente in un unico ritratto le suggestioni mitologiche del manga, il personaggio tormentato dell'anime e la tua visione. Una visione come sempre razionale e oggettiva che però anche qui, come nel ritratto di André, a tratti lascia spazio al sentimento e all'emozione, regalandoci uno spaccato profondo e sfaccettato di questa figura così complessa, che a volte si fatica a pensare che non sia veramente esistita. E a renderla di carne e sangue contribuiscono indubbiamemte le tue righe, dove
come sempre nessuna parola è messa a caso, anzi forse ti sei addirittura superata senza risultare artificiosa o ridondante.
Il risultato è la cavalcata dal ritmo incalzante con cui Oscar ripercorre i momenti salienti della propria esistenza (curioso però che non nomini mai Rosalie, a cui pure fu molto legata); una vita fuori dai canoni che le offrì, mediante suo padre, un'occasione unica e irripetibile e l'illusione di poter raggiungere la perfezione rinnegando la propria femminilità. Ecco così la sua gioventù spavalda, tra pane (in effetti poco, forse) e miti, la speranzosa fiducia (mal riposta) in Maria Antonietta, l'infatuazione per Fersen, la scelta di fuggire da se stessa arruolandosi tra i Soldati della Guardia fino a quel cambiamento di campo che segnò fatalmente il suo destino e quello di André. Ed è proprio nel momento in cui il pensiero vola a lui che il ritmo progressivamente rallenta e la prosa si fa poesia: se dapprima Oscar riesce ad analizzare lucidamente il loro particolare rapporto (splendido quel :''Luce e ombra, spade e rovi, istinto e ragione, attrazione e rifiuto, due solitudini inseparabili,
questa fu la nostra essenza''), subito dopo amaro giunge il rimpianto per la sua morte e per quello che sarebbe potuto essere se solo avesse riconosciuto e accettato prima i propri sentimenti per lui. Qui la tua bravura sta nell'evocare quella notte di disperazione e di follia, da lei trascorsa a vagare febbricitante per le vie di Parigi, non più come l'austero comandante Jarjayes ma semplicemente come donna fragile e perduta, senza il suo uomo accanto. Un'immagine questa, insieme alle parole con cui affida se stessa alla volontà di André davanti ai suoi soldati, o nel riconoscere di essere niente senza di lui (parole del manga), che stridono fortemente con quella dell'invincibile soldato che anelava ad essere e che in verità esisteva soltanto nella sua mente. La realtà è ben diversa e di realtà si muore, ci ricordi cupamente... e a proposito di questo, credo anch'io, in effetti, che la malattia e il precipitare degli eventi indussero Oscar a rompere gli indugi con André ed ebbero un ruolo non marginale nello spingerla ad affrontare la morte a viso aperto dopo la sua tragica fine; tuttavia, allo stesso tempo penso che sia la notte delle lucciole sia soprattutto il crollo psicologico di Oscar alla vigilia della Bastiglia, sarebbero avvenuti a prescindere (non a caso Saint Antoine nell'anime e la dichiarazione ad André nel manga avvengono prima della tisi e del tracollo finale).
Molto bella infine l'ultima parte, forse la mia preferita: mi è sembrato quasi di sentire la voce di Oscar addolcirsi e farsi struggente nell'immaginare il destino ultraterreno del suo uomo (''Cuore generoso, anima pura, indole mite,
mente sognatrice, animo nobile, carattere leale,
adesso, è in pace, ne sono sicura'')... ma è solo un istante, la quiete eterna non è per lei. Il suo spirito, nonostante tutto è ancora indomito e fiero, pronto a combattere nelle grandi battaglie della Storia. E forse è in quel suo ''brillare nel sole, ardere come il fuoco, cavalcare il vento….'' che anche la nostra Oscar ha potuto trovare la sua pace.Come già detto per André... chapeau.
(Recensione modificata il 17/04/2018 - 01:57 pm)

Recensore Veterano
16/04/18, ore 19:39

Sono senza parole, ma ne scrivo ugualmente alcune 😉 Un'Oscar guerriera ma allo stesso tempo fragile perché ha scoperto troppo tardi che era invincibile unicamente perché amata. Sono bellissime queste parole, come è stupenda quando dice che di realtà si muore. È lì che si accorge che avrebbe potuto vivere in altro modo godendosi il meglio di entrambi i mondi: quello dell'amore corrisposto e quello di combattente.
Bella la sua voglia di essere presente in altri momenti della storia francese.
Magari la sua forza è sempre lì nella lettera potente scritta dal padre francese ai terroristi...

Recensore Junior
15/04/18, ore 16:50

Meravigliosa la tua Oscar, meravigliosa questa raccolta nella sua totalità! Sarò di pochissime parole e me ne scuso, al momento c'è troppa realtà con cui fare i conti e poco spazio per gli svaghi e le fantasie, fandom compreso. Ho accantonato un po', ho smesso di scrivere e di recensire, ma adesso che siamo in dirittura d'arrivo sento proprio il bisogno di dirti quanto ho amato ogni singolo capitolo di questa bellissima storia. I complimenti sono riduttivi forse, ma estremamente sinceri!

Però però... manca ancora qualcuno all'appello 😜 un personaggio che ho sempre amato molto e che, personalmente, avrei inserito nel settore "Testimoni"...

Chissà, forse sarà proprio lui il protagonista del tuo gran finale... io ci spero 😁

Grazie per questa piccola opera d'arte, che davvero meriterebbe di entrare a pieno diritto fra le scelte del sito, e scusa ancora per la recensione striminzita e un po' così.


Elly

Recensore Master
14/04/18, ore 16:53

La tua Oscar mi è piaciuta tantissimo perchè descritta " in tutte le sue sfaccettature"..La parte, che piu' mi ha colpita, è stato quella del rapporto, di amicizia con la regina : Prima le giurai fedeltà, poi la tradii.Vero, sono maturate in maniera diversa e questo le ha portate ad allontanarsi.Un abbraccio

Recensore Veterano
13/04/18, ore 14:53

"...André non avrebbe potuto vivere senza di me, ma soltanto quando egli non fu più, capii che ero stata invincibile unicamente perché amata. Tramontato il sole, si sgretolò il semidio e rimase una donna sola, denudata dell’epica e dell’innocenza e rivestita di disperazione e di follia."

Hai descritto pienamente il senso di smarrimento e desolazione totale che ha provato Oscar di fronte al cadavere di André.
"Con André avrei vissuto momenti di amore intenso e avrei anche conservato la vita di prima, ne sono certa."
Sembra quasi che lei dica questa frase a sé stessa, nell'illusione di poter tornare indietro ed evitare i propri errori.
Errori che avrebbe commesso lo stesso, magari in un'altra maniera, perchè in cuor suo era sempre una donna amante del rischio, e consapevole che André l'avrebbe seguita ovunque.

Altrettanto schiette sono anche le sue considerazioni su tutti gli altri che le stavano accanto:
"Cercai il rispetto dei miei soldati con le arti militari, lo conquistai chiudendo gli occhi sulle loro ruberie. Dicevano che non bastava loro la paga, ma intanto si ubriacavano in taverna."

La parte più spiazzante è quella di chiusura della tua poesia, dove sembra quasi che Oscar, dall'alto, assista passiva e impotente, suo malgrado, alle vicende del presente moderno, senza poter fare nulla per rimediare.
Non ci sono parole per descrivere tutto il resto, hai fatto un bel capolavoro.

I miei complimenti, è forse a mio avviso il tuo capitolo più bello!
(Recensione modificata il 13/04/2018 - 03:09 pm)

Recensore Master
13/04/18, ore 02:04

Oscar attraversa i secoli.
Oscar è leggenda.
Finché ci sarà bisogno di lei, finché ci saranno nuovi mondi da costruire,da civilizzare....l' anima nobile della nostra eroina ci accompagnerà anche se con nuovi nomi, nuovi ruoli, nuove priorità e sogni da realizzare
Mi piacerebbe pensare che Oscar sia veramente esistita e ora infonde il suo spirito guerriero a nuove eroine moderne, quelle dei nostri giorni, una fra tutte Emanuela Loi, ma si potrebbe parlare delle guerriere curde o delle madri coraggio, (quelle che hanno tradito la famiglia mafiosa), si potrebbe parlare di Oriana Fallaci, prima ancora di Simone de Boivoir o Simone Weil(tanto per citare le francesi).E la lista è lunga....
Ho apprezzato infinitamente questo pezzo su Oscar e , in linea generale tutta la raccolta che le hai dedicato: resta da scoprire chi sarà l-ultimo personaggio, certamente si si tratterà di qualcuno, forse un narratore importante che ci presenterà un consuntivo di tutti i personaggi della serie, comunque sia ,questo scritto è meraviglioso,eccelso.
Qualcuno penserà la mia sia piaggeria, ebbene pensino ciò che vogliono, comunque questa storia andava di diritto fra quelle scelte dal sito, peccato la admin non mi ha mai risposto.
Io sono qui quattro anni e non ho mai letto un ritratto di Oscar così straordinario , verosimile e centrato al 100/100 è bellissimo lavorare di fantasia ma la realtà su Oscar è magnifica . Non si possono impoverire i miti come lei!
Violare la sua immagine e costruirne un clone a nostra immagine e somiglianza è affascinante ma surreale.
Tu invece qui hai descritto le cento verità di Oscar, una dietro l'altra, quella del cibo è solo una delle tante sfacettature prese in esame(che condivido),non ho mai ritenuto che fosse anoressica ma certamente ebbe per tutta la vita dei grossi problemi esistenziali irrisolti e duramente repressi.
Ti ringrazio sentitamente; capita sempre meno spesso di incrociare autori come te introspettivi ,severi ma intransigenti , sopratutto con se stessi più che con gli altri.
La costanza premia ,sopratutto chi sa presentare bene il volto di Oscar come hai fatto egregiamente tu:un' inquieta , focosa amazzone in perenne movimento fra presente,passato e futuro. Grazie buona notte
(Recensione modificata il 13/04/2018 - 11:17 am)

Recensore Veterano
12/04/18, ore 15:21

Complimenti, stilisticamente hai raggiunto la perfezione! Mi piace il modo in cui hai descritto Oscar,corrisponde al modo in cui la percepisco anch'io. Il tradimento finale nei confronti della Regina resta l'unica macchia nella sua vita, caratterizzata da una condotta irreprensibile. Rifiutare la proposta di Girodel,per me,non significa rifiuto della normalità, ma non accettare di sposare un uomo senza amore. Lei cercava l'amore assoluto e infinito e si era illusa di trovarlo in Fersen. Le sue paure le
le hanno impedito di riconoscere il sentimento che la legava indissolubilmente ad André.
Dopo la morte di André, in effetti, percepisce per la prima volta la sua vulnerabilità, la sua fragilità.
Adoro il personaggio di Oscar perché rappresenta uno dei modi migliori per essere donna. Lei è donna nella sua riservatezza,nella sua timidezza,nella sua bellezza, nella sua eleganza,nella sua raffinatezza,nella sua integrità morale.
Tu ritieni che, se Oscar e André avessero coronato il loro sogno d'amore,lei sarebbe stata costretta ad abbandonare il suo mondo,finendo per sentirsi frustrata. Io ritengo,invece, che, dopo la Rivoluzione, ci sarebbe stato spazio per Oscar e André, credo che Oscar avrebbe potuto continuare ad avere un ruolo di spicco nella società. In ogni caso,un amore grande come quello tra Oscar e André,poiché è rarissimo da trovare(forse, mai nessuno l'ha sperimentato nella realtà),dovrebbe essere vissuto ed, essendo infinito, non potrebbe mai rappresentare un limite.
Brava!

Recensore Master
12/04/18, ore 13:16

Ho continuato a seguire questa raccolta, ma persa in altre cose, ho rimandato i commenti, ma è sempre un piacere leggere ogni nuovo brano. Che dire? Aspettavo i due personaggi principali, Oscar e Andrè, uno specchio dell'altra, è vero, in buona parte.
In questo ritratto di Oscar ritrovo la donna inquieta ma fedele a se stessa a ai suoi principi che ho amato e che amo; anomalia forgiata dal destino, ma anche dalla volontà, alla perenne ricerca di se stessa e di un senso da dare alla sua vita, che per me è il significato del suo percorso esistenziale e umano. Concordo sull'illusione rappresentata da Fersen, alibi che le è servito per evitare di scendere a patti con la sua natura conflittuale, e per non dover mettere in discussione le poche certezze del suo mondo, André compreso. Che il loro legame fosse più complesso di quello che appariva all'esterno, ne sono convinta anch'io, ma il "trattare male" André è una cosa che ho notato solo in Oscar adolescente, non mi è parsa una costante della loro quotidianità, anzi.
Sono rimasta perplessa sul discorso della malattia, non lo so se davvero Oscar avrebbe potuto evitare di ammalarsi, facendo la vita che faceva, a contatto con la miseria e la scarsa igiene che doveva esserci nei sobborghi di Parigi all'epoca; forse non avrebbe mai dovuto lasciare le Guardie Reali, per arruolarsi presso la guardia metropolitana, ma ragiono per ipotesi.
Mi mette un po' di tristezza che neppure nell'eternità della morte, riesca a trovare un po' di requie, ma che senta sempre la necessità di combattere per qualcosa di superiore, come se soltanto la lotta la facesse sentire viva, ma effettivamente in lei c'è questa fiamma che palpita, che secondo me si spegne solo con la morte di Andrè, uomo a cavallo tra due mondi e che non appartiene davvero a nessuno, calzante questa metafora che applichi a lui, però mi riservo di andare a commentarlo meglio.
Mi aspettavo che Oscar sarebbe stata l'ultima, ma se hai descritto tutti i personaggi principali e non, ora mi chiedo chi sarà quello che chiuderà questa raccolta? Chi manca all'appello? Qualcuno che non è comparso nella serie, ma che ha visto tante teste passare sotto la sua lama? Oppure il futuro imperatore dei francesi?

Nuovo recensore
12/04/18, ore 10:21

Wow
Aspettavo questo momento da moltissimo tempo.
Complimenti per come l'hai descritta.
Io l'ho sempre vista come un eroe-eroina tragica, quasi un semidio, sempre alla ricerca di qualcosa di inarrivabile, forse anche per dimostrare di poter fare qualsiasi cosa o quasi, e alla fine il suo inevitabile tracollo quando il suo mondo sta per cambiare e la sua vita è appesa a un filo per la malattia. Senza il suo specchio a ricordarle chi era veramente, senza la sua ancora e alla fine dei conti senza la sua ragione di vita, per chi e per cosa lottare?
Ma tu sei riuscita a non fare finire la sua storia il 14 luglio, l'hai innalzata oltre il tempo, portandola sino ai giorni nostri e chissà anche verso il futuro, trasformando il suo personaggio ai miei occhi semplicemente ....... in un mito.
A chi di noi non è mai capitato di pensare: cosa avrebbe fatto o cosa farebbe Oscar in questa situazione?
Scritto ovviamente in modo superbo
Grazie ancora

Recensore Master
12/04/18, ore 02:19

Che descrizione idilliaca della nostra Oscar... Che meraviglia 😍 Mi piace tantissimo il tuo modo di scrivere il tuo stile così raffinato e pulito complimenti bravissima.

Recensore Master
11/04/18, ore 21:07

Un pezzo doloroso e sublime; mi piace soprattutto la fine, con una Oscar che neanche in Paradiso è contenta, dato che preferirebbe essere ancora in vita e attraversare i secoli combattendo tutte le guerre.

Recensore Junior
11/04/18, ore 20:22

"Affamata di giustizia e di libertà, ma non del cibo". Questa frase mi ha colpita come un ceffone in piena faccia, perché rispecchia esattamente la cosa che mi attirava di più verso Oscar quando ero una bambina e una ragazzina. Mi sono fatta in vita mia, molteplici viaggi su di questo- non sul fatto che fosse impulsiva e piena di cazzimma e che si rialzasse in piedi come niente dopo ogni schiaffo e ogni pugno- no, io vedevo in primis il suo fisico così sottile. Mi fa sentire strana ed emotiva, questa interpretazione così vicina alla mia... Oscar era magra magra; probabilmente non mangiava quasi niente. Che disciplina, mi dicevo. E per me, questo particolare è rimasto e rimarrà sempre una delle pietre angolari di come la vedo. Non so neanche io se per nevrosi o per senso della disciplina (c'è una linea sottile che le separa), ma Oscar non si abbasserebbe mai a qualcosa di così triviale come riempirsi la faccia.

Non ho idea se ho inteso bene quello che volevi scrivere; in ogni caso, grazie per quella frase. Mi ha toccato, non so neanche spiegare quanto a parole (anche se non è stata l'unica cosa, ci tengo a precisarlo).

Altra cosa, è davvero molto... non so... commovente?... il modo in cui questa ragazzona ormai cresciuta si cerchi di convincere che- oh yeah- amor vincit omnia! E allora, che cavolo, se solo André (la sua roccia) non fosse morto, che vita sarebbe stata la loro! Lei sarebbe guarita- bastava volerlo e lo avrebbe voluto! Sarebbe vissuta sempre come un nobile signorino, ma sposata alla persona che amava di più al mondo, che amava su tutti i livelli possibili e immaginabili- amante, fratello, amico. Chi ha tempo per le mezze misure? Basta un po' di impegno a rimettere in sesto la Francia evitando il peggio della Rivoluzione- potendo, non ci sarebbero stati limiti logistici o temporali per tutte le cose fantastiche che avrebbe potuto combinare nei suoi sogni. Che tenerezza assurda, quella cosa dell'aereo. Mi fa pensare ai bambini, prima che il mondo li disilluda: "sarò un medico senza frontiere, un missionario, un capo di stato, e rimetterò a posto tutto quello che c'è di storto al mondo e tutti mi ammireranno"... Oscar, così illusa, così ambiziosa, da vedersi senza limiti.

Se fosse vissuta, io immagino seriamente che o le avrebbero tagliato la testa sotto il Terrore, o che sarebbe diventata un mostro (propendo per la prima, solo perché non mi piace affatto l'idea di Oscar violenta e assetata di potere); ma non ci sarebbero state vie di mezzo.

"Di realtà si muore". Proprio così. Che senso di "spalle al muro, facciamo un colpo di testa che non c'è più tempo e non c'è più niente da perdere"... Una donna che vede crollare tutto quello in cui credeva e reagisce come un animale messo all'angolo.

Mi dispiace tanto che lei e André siano separati nella morte; è terribile da pensare- dopo una vita insieme, un'eternità lontani... ma è coerente con ciò che dici di loro.

Non so se ho afferrato del tutto la tua visione o se sto proiettando i miei significati in ciò che hai scritto; del resto ero così ansiosa di leggere di Oscar- un personaggio per cui avrò sempre dei sentimenti molto forti, forse in modo puerile, ma che farci?

Ti rinnovo i complimenti al cubo.

Grazie a te della risposta! C'erano alcune cose che in effetti avevo frainteso, ma ci tengo a puntualizzare che non volevo dire che Oscar pensasse di poter essere immortale (voglio difendere l'onore della mia capacità di comprensione del testo, non volermene) :P Del resto, a rileggere la recensione noto che mi sono espressa in modo confusionario su tutta la linea.

(Recensione modificata il 11/04/2018 - 11:47 pm)

Nuovo recensore
11/04/18, ore 19:15

Oscaaaaar...

S.T.T.L.



Ho riscoperto VNB questo Natale, dopo circa trent'anni di "oblio".. anche se qualche segno nel ragazzino che ero deve averlo lasciato.. riguardandolo infatti mi sono accorto quanto i miei gusti siano allineati a quelli di Andrè.
Del resto credo, e questo sito lo testimonia, che non si possa rimanere indifferenti di fronte ad una figura come Oscar.

Inutile rinnovarti i complimenti, il ritratto è aderente all'anime che ne sembra la continuazione, per cui è splendido. Un'anima in tensione verso un obiettivo di perfezione che le sfugge perchè la perfezione non è di questo mondo.. a volte anche lei sembra non esserlo.
Così pensi che neppure nell'altro, di mondo, Madamigella troverà requie.. certo, lei resterà sempre un soldato.
Ho scoperto che le persone che animano questo sito sono molto preparate in materia, per cui probabilmente lo stralcio di dialogo che riporto sotto è ben noto.. Io non conosco il manga, da cui probabilmente esso è preso, a me piace pensare che sulla collina di Arras, Oscar ed Andrè riescano a dirsi le cose che si sono taciuti in vita.. anche se i loro silenzi mi piacevano moltissimo

Oscar: André, we almost drowned in this lake.Do you remember?
André: Oh, that was back when you were five and I was six. Gosh, we were holding hands and swimming so desperately for our lives.
Oscar: My existence is nil before the giant cogwheel of history. I'm powerless. I couldn't even protect my own men. I was exempt from punishment because of Lady Antoinette's compassion. I escaped Father's sword because of your help, André. Even though I swore to wear a military uniform and live as a man, to pursue a life of purpose ... I'm just a small being who can't do anything alone.
André: Oscar ...
Oscar: Yet, do you love me? Will you love me, only me for the rest of your life? Do you promise to love only me for your entire life? Do you promise?
André: Must I say it a thousand times? Or even a million times? My words will still be the same. I'll say it again even if it cost me my life. I love you ...
Oscar: I'm blessed to be born, André ..

Mi dispiace che questo finisca, era un piacevole appuntamento settimanale, ci aspetta un ultimo racconto.. chissà, forse la Senna, che scorre lenta.

E' tempo.. di salutare.
Au revoir 
(Recensione modificata il 14/04/2018 - 01:59 am)
(Recensione modificata il 14/04/2018 - 09:15 am)