Simpaticamente suggestiva la foto che hai scelto per introdurre la tua ff. Infatti “another” potrebbe essere la scelta per un altro caffè o, per come la intendo io, sperando di non sbagliarmi, per un altro obiettivo verso cui riversare il proprio bisogno d’amore.
Di solito navigo distante dalle Sherlolly, ma mi sono avvicinata a questa per tre motivi.
Primo, perché sei tra i miei Autori preferiti, secondo per la caratteristica di questa OS che non mi pare proprio orientata al tipo di pairing che nominavo prima, dunque Sherlolly non è.
Infatti, leggendo lo schema introduttivo, in un primo momento, mi è saltato agli occhi il nome di Molly, quindi mi sono allontanata. Poi, riflettendo sulla tua capacità di Autrice, sono ritornata sui miei passi per superare i miei pregiudizi in fatto di Sherlolly. Per finire, dopo aver letto attentamente, mi apre di aver avuto la conferma che tu prosegui per un’altra strada. Il terzo motivo che mi ha definitivamente convinto a lasciarti qualche osservazione è che tu hai richiamato agli occhi della mente un momento particolarmente forte delle mie Stagioni preferite, quelle che ritengo le migliori, e cioè, in ASIB, la festa di Natale al 221b. Indimenticabile lo stridente contrasto tra la calda atmosfera natalizia e l’arrogante comportamento di Sh che trova la sua espressione più antipatica nelle deduzioni che, a raffica, lancia contro il regalo di Molly ed il suo abbigliamento. Come efficacemente dici tu, servendoti del POV della povera malcapitata, “…aveva vivisezionato i tuoi sentimenti…”, questo dopo l’“attacco” senza freni contro la disgraziata ragazza di turno di John.
Mi è piaciuto molto quel punto in cui Molly la ritrai all’obitorio del Bart’s, tornata nel suo camice, senza più l’aspetto sensuale e sfavillante che Sh ha prontamente “destrutturato” con acidità e cattiveria. La divisa professionale la fa sentire protetta, al sicuro nell’anonimato e perfetta nel clima asettico dell’ospedale. Troppa sofferenza ad uscire da quei panni per lui, per chi l’ha ricacciata senza speranze nella sua penosa attesa di un qualcosa che non potrà avvenire.
Il colpo di scena che rompe le penose divagazioni di Molly, nel silenzio del suo luogo di lavoro, durante le feste, poi, quando la solitudine urla di più, è inaspettato. Quello che lei farà di quell’invito, forse, lo sappiamo già. Lo affiderà all’attesa ed all’incertezza in cui, lo sfortunato sentimento che la lega a Sh, l’ha condannata.
Mi verrebbe anche il dubbio che il messaggio sul cell sia di Sh, ma non mi sembra il suo stile.
Sei stata in gamba a condensare, in una OS di dimensioni limitate, delle tematiche “corpose” come, appunto l’amore non corrisposto che Molly ha per Sh, il comportamento duro di quest’ultimo, il posto reale, e difficilmente interpretabile, che Irene ha avuto ed ha ancora nel cuore del consulting.
Ritrovo il tuo stile pulito che descrive, senza sbavature, i vari colori dell’animo umano. |