Sesta classificata al contest “Quasi inedite – III edizione”: L’estasi dell’Ebbro, .:Melian:.
Grammatica e stile: 12/15.
“Quella che in realtà era solo una sparuta compagnia, avanzava come un drappello...”
Questa è una specie di virgola tra soggetto e predicato. C’è di mezzo un complemento ma, se vuoi mantenere la punteggiatura così, devi racchiuderlo tutto nell’inciso – altrimenti puoi togliere direttamente. Però, se vuoi mantenerlo, va inserita un’altra virgola dopo “Quella”. (-0,1)
“Gli dèi solo sanno quanto...”
Meglio “soli”, visto che si riferisce agli dèi. (-0,2)
“E’ stato sempre così...”
Questo... ho pensato di considerarlo come un errore di battitura. (-0,2)
“...diventavano rossi per un’ istantanea affluenza...”
Anche qui c’è un errore di battitura, perché hai inserito uno spazio di troppo dopo l’apostrofo. (-0,2)
“Quattro donne presero [...] la musica in modo...”
Ripeti “musica” due volte, più una volta “musicali”. È effettivamente difficile trovare sinonimi adatti, visto che hai utilizzato anche “melodia”, per cui non saprei come indirizzarti per le sostituzioni. Però la ripetizione c’è e si sente abbastanza. (-0,25)
“... noncurante di chi è perso in altri pensieri e lasciò che le donne...”
Dopo “pensieri” manca la virgola per chiudere l’inciso. (-0,1)
Inoltre, mi pare che in questa frase (in tutto il periodo, ovviamente, non solo nel pezzo che ti ho riportato) siano presenti troppe congiunzioni “e”. Personalmente, metterei un punto dove ti ho appena detto che andrebbe la virgola. La virgola effettivamente ci va, però se dovessi spezzare sarebbe l’ideale farlo lì. (-0,25)
“Quello che era certo, era che...”
Questa virgola è scomoda, divide il soggetto dal suo verbo. (-0,1)
“... stringendo i denti e col muso schiacciato contro...”
Questa “e” non mi convince. La frase suona bene – forse meglio – anche senza. (-0,25)
“... imprimendoci i polpastrelli...”
È una piccolezza, ma “imprimendovi” sarebbe più elegante e coerente con lo stile. (-0,2)
“...come a voler lasciare orma indelebile...”
Credo che prima di “orma” manchi un articolo. (-0,2)
“... a sangue, come una belva inferocita e lavò via...”
Anche in questo caso hai aperto l’inciso ma non lo hai chiuso. Dovresti aggiungere una virgola dopo “inferocita”. (-0,1)
Poi, altra cosa che probabilmente detesterete sentirmi dire: come ho già detto alcune volte in questo contest (compreso il discorsetto pre-risultati), il territorio dei dialoghi è molto incerto. Per mio conto, hai fatto quasi tutto giusto, nel senso che “dentro” il testo usi i trattini quasi sempre bene, distanziandoli dalle parole e generalmente non eccedendo con la punteggiatura (sebbene in alcuni casi sia stata indecisa se segnalartela o meno). Ma, all’inizio del dialogo, quindi della riga, mantieni il trattino attaccato alla parola e non è corretto. Un’altra cosa, sempre correlata a questo, è che ti consiglio di fare attenzione alla formattazione automatica: anziché il trattino breve (-) è più corretto quello medio (–). (-0,1)
Passo ora a un discorso un po’ più generale per lo stile. Non ricordo quale fosse il tuo neo stilistico nel mio precedente contest. Forse si trattava sempre delle frasi interminabili senza punteggiatura? Me lo chiedo perché non vorrei risultare pedante anche da questo punto di vista, ma stiamo anche parlando di due diverse storie per cui penso di poter procedere. Ti riporto un esempio qui sotto, intanto:
“Una risata più sentita e profonda sovrastò le altre e tutti si sporsero per osservare Alessandro, coi capelli biondo miele agitati dal vento e la clamide gettata sulle spalle ampie in molte e scomposte pieghe che spiccava per il suo rosso cupo.”
C’è una virgola, effettivamente, ma è giusto una, e il resto della frase è un ammasso di complementi che danno una spiacevole sensazione di apnea. È come se non riuscissi mai ad arrivare alla fine del periodo, e, considerando che la storia è interessante e il tuo stile molto corposo e affascinante, è un peccato guastarlo con questo piccolo handicap, perché purtroppo la cosa si ripete più volte, specialmente nella prima parte della frase. (-0,5)
A quest’altro piccolo difetto invece ti toglierò meno, perché in parte si ricollega alla cosa che ti ho appena detto: molte volte ho trovato una sovrabbondanza di congiunzioni “e”, credo di avertelo anche già detto prima. Dà l’impressione di un elenco in certi punti, ed è rischioso perché la storia è già di suo molto descrittiva, quindi tende un po’ a venire percepita come un ammasso di informazioni. Variando con la punteggiatura e con le congiunzioni, potresti sfumare questa percezione e rendere la narrazione più morbida. (-0,25)
A parte questi appunti – che sono davvero poca cosa – non ho niente da eccepire sul tuo stile: come già ti avevo detto, lo trovo formidabilmente adatto a ciò che racconti (stavolta si tratta di Storia e non di vampiri, ma comunque il discorso vale benissimo) ed è un piacere leggerti perché aiuti moltissimo il lettore ad arrivare dove sei tu. È difficile quando si scrivono storie di questo genere, ma è forse ciò che chi legge vorrebbe disperatamente in caso di ambientazioni “difficili”, o quantomeno molto ricche di dettagli.
Caratterizzazione scena e/o personaggi: 10/10.
Ti ho dato il punteggio pieno sebbene non ne sia sicura al cento per cento, però a conti fatti credo che le mie remore siano giusto per... non lo so, per la molteplicità di opere che cercano di afferrare l’essenza di Alessandro ed Efestione. Ognuno dà la sua versione del loro rapporto ed è molto difficile scindere fiction da realtà storica.
Quel che so è che la tua ambientazione è perfetta, e anche solamente in nome del tuo forsennato documentarti non potresti proprio essere andata OOC. Temo gli autori che mi fanno calare nel personaggio al punto da chiedermi se ciò che viene raccontato sia un episodio realmente citato o solamente un frutto della fantasia. Credo, quindi, che questo dubbio sia ciò che mi ha spinta a darti il punteggio massimo: se mi sono fatta questa domanda, significa che sei stata così realistica da indurmi in confusione.
Perciò, pur conoscendo pochissimi dettagli di Alessando, non posso che ammirare i tuoi riferimenti e complimentarmi con te per come, di nuovo, sei riuscita a incastrare la realtà, l’attendibilità e il costume con tutto ciò che volevi dire. Direi che il punteggio massimo è meritato.
Gradimento personale: 4,5/5.
Sai che ho un debole per la Grecia e i dintorni – sì che lo sai, secondo me ci hai anche pensato quando mi hai proposto questa one shot, e hai fatto benissimo. Per cui non posso non aver apprezzato questo regalo di immersione gratuita in un mondo che, purtroppo, non vivremo mai.
Sai anche che amo follemente i dettagli maniacali, ma questo non l’hai fatto di proposito perché in ogni tua storia c’è un immenso lavoro di ricerca che dovrebbe farti valere un premio speciale, se solo li assegnassi. Mi piace chi alla fine scrive note chilometriche con ogni riferimento, mi dà fiducia. In un certo senso è come se svelassi una parte della tua strategia, del puzzle che hai creato nella tua testa prima e durante la stesura della storia. Per me è fondamentale.
L’unica cosa che ti ha fatta incespicare un pochino nel punteggio è lo slash. Non fraintendermi: non è scritto per niente male (soprattutto perché hai detto che è stato il primo, accidenti, io non lo scriverei così bene nemmeno dopo mille tentativi) e non mi dà fastidio in quanto slash. Riconosco anche che una scena del genere sia necessaria nella trama e che la quantità e qualità di particolari siano calibrate molto bene. Però non mi fa impazzire a prescindere; se devo scegliere una storia sicuramente la scelgo het per una questione di puro comfort, credo. Non lo so, non ho nemmeno mai pensato al motivo, sempre che ce ne sia uno, però non è il mio genere preferito... tutto qua. E per quanto la storia sia stata molto intrigante dalla prima all’ultima parola, slash compreso (perché è molto ben amalgamato, non c’è uno stacco brusco, la successione degli eventi è perfettamente ragionata e quant’altro), non me la sono sentita di darti proprio il massimo.
Eventuale bonus per le recensioni: 0,2/1.
Totale: 26,7/31. |