Bellissima ed intensa la canzone che ti ha ispirata. Del resto la Johnlock non è mai una qualcosa che susciti espressioni banali, è essa stessa un sentimento. Grande.
Il momento che tu ci descrivi è quello dell’ “esilio” forzato di Sh, nel dopo Reichenbach, periodo su cui la BBC ha steso un velo.
Hai fotografato perfettamente ciò che passa per la mente ed il cuore di Sh ed io condivido pienamente che egli sia travolto da un sentimento ormai troppo dilagante per ignorarlo. Non c’è dubbio che la sofferenza di John per un lutto così inspiegabile ed improvviso, come quello causato dal (finto) suicidio del suo “coinquilino”, sia stata devastante ma, secondo me, la profondità di ciò che Holmes prova per lui è di gran lunga superiore. L’ha dimostrato compiendo un sacrificio enorme, straziante, accettato perchè supportato dalla fiducia senza limiti nella capacità di comprensione di John.
“…Perché John ti avrà aspettato e ti accoglierà a braccia aperte…”: qui ho provato un attimo di smarrimento nel ripensare a quanto abbiamo visto nella S3 e nella S4 e mi è venuto subito in mente il volto di Mary che, per me, è molto più inquietante e destabilizzante di quello, ed è tutto dire, di Eurus. Almeno quella è pazza.
Infatti Mary, con la sua aria falsamente fresca e sorridente, ha scavato un abisso tra Sh e John e non solo perché è diventata la signora Watson.
Il John che abbiamo visto, poi, a me ha evocato i miei peggiori incubi, con la sua aria svagata ed assente nella S3 e con la sua bipolarità anche violenta nella S4. Quindi il desiderio di Sh di riabbracciare il suo “conduttore di luce” diventa qualcosa che suscita tristezza, pensando all’accoglienza che avrebbe avuto.
La canzone di Mina ti ha proprio ispirato una O.S scritta con il cuore, e ti è riuscita bene. |