Ciao, sono finalmente qui per lo scambio libero della scorsa settimana.
Mi dispiace averci messo così tanto tempo, ma come ti ho anticipato anche nel gruppo ho avuto degli impegni improvvisi che mi hanno praticamente azzerato il tempo a disposizione per leggere (anche quello per scrivere, per dirla tutta u.u).
Non credo di aver mai letto un testo simile, con questa struttura intendo; ecco perché ho deciso di partire da questo. Volevo capire cosa avessi scritto, come e perché. Insomma, la forma insolita mi ha incuriosito parecchio.
Come sempre, parto dalla parte noiosa e più tecnica: i refusi.
o almeno penso di affermare con sufficiente certezza sia passato questo lasso di tempo -> di poter affermare (non so, così com'è, la frase credo sia sbagliata)
finché una dei due - delle due
è la tua immagine a permettermi di vivere ancora un poco Naruto - poco, Naruto,
la voce rotta di Kakashi da il segnale -> dà il segnale
Detto questo, io toglierei l'avvertimento "missing moment" perché è fuorviante. I "momenti mancanti" sono quelli che sappiamo per certo essere accaduti ma che nell'opera originale non vengono mostrati. Questo - ora non vorrei prendere uno di quei granchi abissali, visto che seguo questo anime un po' a singhiozzo - a me sembra più che altro un "what if".
Passando allo stile, questa forma di scrittura mi ha un po' diviso: da un lato mi è piaciuto tantissimo il fatto che questo testo sia possibile da considerarsi "uno", perché ogni pezzo è strettamente legato al precedente e a quello seguente; dall'altro lato non ho apprezzato molto il cambio di narratore, perché ha reso più frammentario e zoppicante la lettura, troppe separazioni, sia visive che strutturali. Secondo me - ed è solo una mia opinione - avresti dovuto puntare su una sola delle due, mantenendo uno stesso narratore che ne andasse a compattare il contenuto anche a livello stilistico.
Mi sono piaciute l'alternanza tra le frasi più lunghe e introspettive con quelle più brevi e incisive, soprattutto nel finale. Invece avrei insistito maggiormente sul momento in cui Naruto si getta tra le fiamme per bruciare insieme al corpo di Sasuke, perché emotivamente non è stato molto forte. Mentre le scene in cui Sasuke ricorda Naruto e lo considera la sua luce nell'oscurità, o Kakashi che si sente in colpa, sono state coinvolgenti. Quelle che ho preferito, però, sono quelle con i prompt di "polvere" e "ruggine": hanno dato alla storia angst e atmosfera. Sono le scene che mi hanno più coinvolto, che mi hanno fatto immedesimare in Sasuke. Sono i momenti in cui hai mostrato tutta l'oscurità di quel luogo e che perversa nella sua anima solitaria e piena di rimorso, un'anima che si è svuotata dalla sua sete cieca di vendetta e sente su di sé di meritare tutto quel male per quello che ha fatto. Tra l'altro, questi due prompt sono quelli in cui la parola del prompt, ovvero "ruggine" e "polvere" non compare, ma la presenti in maniera più retorica e suggestiva (granelli dorati e il colore ramato che di distingue dal nero assoluto che lo circonda). Mentre per poeticità mi ha colpito quello delle nuvole.
Le caratterizzazioni mi sono piaciute, perché anche se il testo è molto breve (mi sarebbe piaciuto leggeri prompt più lunghi, non tutti ma alcuni, quelli che secondo me non hanno espresso al massimo come altri) hai saputo inserire i tratti distintivi di tutti e tre i personaggi: c'è il senso di responsabilità ma anche il suo tipico modo di fare di Kakashi, il quale tende sempre a non rivelare tutto, a tenere per sé le cose (io lo sempre visto così a lui), c'è il suo senso di colpa e la sua forza di maestro (mi piace troppo questo personaggio); c'è l'oscurità e il senso di colpa di Sasuke, c'è il suo affetto (che qui va un po' oltre il canone, forse) per Naruto; e c'è la determinazione, la devozione e l'insistenza di Naruto, lui che non si arrende mai, lui che lotta sempre per le persone a lui care, c'è tutta la sua emotività e anche la sua solitudine, se me lo lasci dire, perché sembra che all'infuori di Sasuke egli sia circondato dal vuoto e dall'oscurità, un po' come il compagno.
Insomma, per quello che posso ricordare, hai fatto un bellissimo lavoro su loro tre.
Il titolo, infine, mi piace, perché crea un bellissimo contrasto tra il senso positivo della parola e la resa molto catartica e dalle tinte fosche di questa storia e del suo finale. Una liberazione un po' oscura ma piena di significato.
A presto! |