Recensioni per
La mia Antoinette
di reesejordan
Be comunque hai descritto ciò che il conte di Fersen era realmente. |
Questa per me è la migliore tra le tue storie che abbia letto finora. Fersen ne viene fuori come un vero viscidone (la parte in cui fantastica di Oscar e la regina mi ha fatto davvero ribrezzo- altro che "migliore amico"!), ma i suoi ragionamenti non fanno una piega: il modo in cui razionalizza la sua "infedeltà" verso Maria Antonietta e si autoassolve per le varie gravidanze indesiderate... è sgradevole e cinico, ma un sacco realistico. |
Molto, molto erotismo in questo racconto! Fersen dice che non ha avuto modo di capire se la contessa di Chevreuse è bella oppure no eppure le ha stetto i seni e ha avuto anche rapporti sessuali con lei. Come parla?? Inoltre all' inizio sembra non avere occhi che per Maria Antonietta poi invece se ne esce con atteggiamenti da Casanova....almeno avesse usato il preservativo anziché comportarsi da bastardo irresponsabile verso le sue vittime! Un ritratto molto mediocre e , se davvero quest' uomo fu così anche nella realtà, mi crolla definitivamente un mito. Fersen nonostante l' antipatia per essere colui che aveva preso il posto di André nel cuore di Oscar, non mi dispiace come personaggio. Qui, la sua nobiltà d'animo è ben lungi da potersi considerare take!. Buon pomeriggio |
Molto crudo e veritiero questo tuo racconto su Fersen, che cerca consolazione altrove perchè libero di non amare liberamente la sua donna..Anche molto menefreghista. A presto |
Certo che il conte non fa una bella figura in questa storia: anche se si comprende il suo amore doloroso, proprio per quello dovrebbe rimanere fedele.. e non farsi film assurdi sulle altre persone. |
Solo una lunga e triste agonia è quella che attende il Conte, che ogni tanto cerca di scordare tra cosce consenzienti, come un malato terminale che si cura con un effetto placebo, ma ha solo un effimero sollievo, per ricadere subito nel dolore. Brava e realistica, a presto 💓 |
Non sono una fan del conte di Fersen ed il ritratto che ne fai corrisponde a ciò che ho sempre pensato di lui: non discuto del suo amore, pienamente ricambiato, per la regina, che del resto è stato ampiamente confermato dalla scoperta della loro corrispondenza privata e cifrata, ma certo trovava anche con grande disinvoltura il modo di svagarsi, come racconti anche tu... Quanto all' interpretazione che potremmo dare di tutto questo, è il solito discorso: un uomo che si intrattiene con molte donne è un grande amatore e l'amante per definizione, una donna, anche se spinta dalle stesse pulsioni, diventa la peggiore delle meretrici... era ciò che accadeva allora e che, nonostante siano passati oltre due secoli, accade ancora oggi. Per concludere, Fersen non dovrebbe nemmeno osare pensare che André possa condividere i suoi stessi pensieri! Un bel ritratto, forse non in sintonia con quello idealizzato che ci ha consegnato la Ikeda, ma molto più fedele alla realtà storica del personaggio, brava! Un abbraccio. S. |
Davvero mediocre e triste, questa povera vita del Conte di Fersen. |