Avevo inserito la tua ff tra quelle da recensire ed eccomi qui, perché, ciò che hai scritto, vale davvero la pena di fermarsi a lasciare qualche osservazione.
“…Si scambiano il respiro, i gesti, la loro stessa vita..”: parto, nel lasciare il mio commento, da una frase, splendida, che ci accompagna alla conclusione di questa storia, breve ma che condensa, in essa, tutta la forza della Johnlock. Sh e John saranno sempre loro due “contro il resto del mondo” e tu lo sottolinei, in maniera significativa, descrivendo come nemmeno l’arrivo della polizia e la presenza di Greg, che fa sentire la sua vicinanza posando affettuosamente una mano sulla spalla di Sh, riescano a distrarli dal loro ritrovarsi e comprendersi al di là dei gesti e delle parole.
L’inizio della ff è struggente, per il modo lucido e preciso con cui metti in evidenza i sentimenti di Sh che si trova, solo, in quel vicolo, di fronte ad un assassino.
Rivede, in pochi attimi, il fallimento della sua vita che, ora, non è quella del più brillante consulente investigativo che esista, ma quella di un uomo profondamente innamorato che comprende che, per lui, non ci sarà alcuna speranza di poter vivere il sentimento che, da anni, l’ha trasformato da “macchina” perfetta ed infallibile, ad una persona con le sue fragilità ma anche degli incredibili gesti d’amore.
Nel rendersi conto della mortale pericolosità della situazione, pensa a John, il suo John, che l’ha persino picchiato, in maniera selvaggia ed incomprensibile, all’obitorio. E qui inserisci una scena davvero coinvolgente, commovente direi, in cui descrivi l’intervento improvviso di Watson che salva il consulting da una morte certa.
La tua descrizione si serve di parole e d’immagini che scaturiscono direttamente dal cuore ed arrivano dritte a quello di chi legge, tanto sono colme di tenerezza e di consolante constatazione che, chi sta salvando Sh da se stesso, lo farà per tutta la vita (“…gli accarezza i capelli…le sue lacrime…gli bacia la guancia…ecc…”).
Un momento, questo, davvero unico e da te rappresentato con estrema sensibilità e capacità di scrivere di grandi sentimenti senza scadere nel romanticume più nauseante.
Quell’immagine di quei due che si ritrovano, infatti, dopo anni di malintesi e di buio, è tra le più efficaci che possono benissimo rappresentare, come ho scritto prima, la Johnlock.
La tua ff ci aiuta a guardare all’ultima, terribile Stagione, con un po’ più di tranquillità, in quanto hai alleggerito l’angoscia che, personalmente m’impedisce di rivedere ancora gli episodi.
Ecco: la tua è un’auspicabile conclusione alla meravigliosa storia di Sh e John, perché, pur nel buio di un vicolo e di fronte alla morte, accendi una luce di speranza e di tenerezza.
Mi è piaciuto particolarmente quel loro capirsi immediatamente, senza bisogno di parole, quel muto messaggio che passa attraverso le loro labbra che non hanno nemmeno più la forza di comunicare di più. Ma a loro basta così: si comprendono e so che non si lasceranno più. Brava, hai scritto davvero un pezzo molto valido, sia per il contenuto che per lo stile in cui è espresso. |