Ciao :)
La tua storia mi ha toccata molto, soprattutto perché è abbastanza raro trovare scritti su Bucky e Steve che non sfocino nella ship, e sono contenta di vedere che qualcun altro li considera come puri fratelli d'anima e d'armi. La canzone che hai scelto ad accompagnare il testo si interseca perfettamente con la narrazione, sia musicalmente che per significato, e ti ringrazio per avermela fatta conoscere.
Ci hai mostrato un lato di Steve che difficilmente viene alla luce, anche se qualche scorcio ce l'hanno dato i nuovi trailer di Endgame, e sei riuscita a mantenere intatta sia la sua innata sensibilità che la sua fibra da soldato che non si lascia spezzare dagli eventi, riuscendo quindi ad aggrapparsi per settant'anni all'affetto per Bucky.
Ho apprezzato particolarmente i brevi flashback: momenti di quasi-quotidianità che sottolineano il legame indissolubile tra i due, finanche nei battibecchi e nella drammaticità della guerra. Il quaderno di appunti utilizzato come album fotografico è un dettaglio che mi è piaciuto moltissimo e che spesso viene ignorato, quindi grazie per averlo inserito.
Non mi aspettavo che scegliessi di far tornare Bucky, ma è un evento che ho molto apprezzato, se non altro perché cancella l'ombra della Civil War all'orizzonte e consente a questi due fratelli non di sangue di recuperare il tempo ingiustamente perduto. C'è molto da riparare, ma come anche Steve dice, in modo molto significativo considerando il discorso che ruota attorno a questo concetto nel corso del MCU ormai sono davvero a casa.
Insomma, bravissima, mi hai emozionata con questa shot malinconica e dai toni mesti, con un tocco di dolcezza finale che conclude e riequilibra perfettamente il tutto.
Un caro saluto, sperando di leggere presto qualcos'altro di tuo :)
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