Posto anche il mio giudizio come recensione.
Giudizio di Blair
IC:
Sull’IC ci siamo, hai fatto un ottimo lavoro. Sia Shisui che Itachi sono pienamente nel personaggio: Shisui con le tante sfumature del suo carattere vivace, serio all’occorrenza, affascinante; Itachi con suoi i lati più morbosi e controversi. Ben fatto, considerato che non sono i personaggi che sei solita muovere.
10/10
Ambientazione:
L’ambientazione vera e propria è bellissima; il contesto bellico immaginato in qualche modo colloca la storia fuori dal tempo, parla non di una guerra, ma della guerra, come concetto assoluto. E quei paesaggi bucolici sullo sfondo degli incontri furtivi tra Itachi e Shisui creano un’atmosfera onirica, dolce, d’una serenità che la guerra distrugge. Con la stessa cura andava però trattata anche la tematica di San Valentino, che doveva avere un contesto, creare un’atmosfera, essere un elemento influente sulla trama. Ovviamente tutto questo qui manca, San Valentino viene appena accennato sul finale, ma non apporta nessun contributo reale al racconto.
Stesso problema per lo splatter, inesistente. La scena dell’occhio, nemmeno descritta con dovizia, non è scioccante e macabramente esagerata come si richiedeva.
5/10
Trama:
Lo dichiaro subito: se dovessi valutare in modo soggettivo e basandomi solo sui miei gusti, questa sarebbe la mia storia preferita. Ma ci sono dei parametri da tenere in conto e delle consegne da cui ti sei discostata per dedicarti a una trama che, con buona pace dello splatter assente, è meravigliosa.
Bellissima l’alternanza tra lettere – alcune di queste sono un colpo al cuore – e narrato, specie perché ci permettono di comprendere sentimenti, riflessioni, evoluzione dei rapporti, in maniera graduale, ma diretta e per nulla retorica. Ti sei concentrata sugli elementi essenziali e non ci sono mancanze, elementi superflui, tutto fila a perfezione e mantiene la tensione fino alla rivelazione finale. La trama in sé è splendida, non è horror né splatter, ma un elegante thriller psicologico incentrato su un rapporto che, al di là dei sentimentalismi, cambia e logora chi lo vive e chi gli orbita attorno. Ho apprezzato moltissimo la parte post-guerra, anche se si scopre essere frutto della mente di Itachi: come è affrontato il trauma, l’infermità, i risvolti insani del rapporto, il tema della devozione egoistica (mi ha ricordato un po’ Il bruco di Mauro e questo è vincere facile con me).
Un lavoro ottimo, la cui unica pecca è stata non rispettare appieno la traccia del contest.
10/10
Grammatica:
Hai svolto un ottimo lavoro di revisione del testo, non ti sono sfuggiti refusi né errori, eccetto qualche lieve imprecisione, come la mancanza di spazio dopo i punti di sospensione, la maiuscola per i mesi dell’anno (a meno che non si tratti di una data particolare è preferibile la minuscola), un congegnato con la i, qualche difetto di punteggiatura (ad esempio un po’ di ripetitività nell’uso dei due punti, la virgola prima della e – “nonostante i sedici anni, e una buona occasione di essere stanziato come Ufficiale interno” – che è accettabile solo quando c’è un metto cambio di discorso) e qualche ridondanza (“stringevano, divaricavano, si insinuavano, liberando e scuotendo quelle ultime barriere che congelavano il suo cuore, frantumando tutte le sue maschere” → verbi a catena di significato simile, eccesso di gerundi).
8/10
Stile:
Lo stile è curato, è evidente il lavoro che c’è dietro di smussamento dei periodi per renderli più fluidi e ritmati e l’attenzione riservata alla ricerca del lessico appropriato.
Benché dei concetti vengano fin troppo ribattuti senza variazioni (ad esempio il mare di ortensie) e qualche passaggio sia un po’ lezioso, per il gusto eccessivo della metafora e l’ipallage (troppe inversioni sintattiche), l’effetto che lo stile ricrea è incantevole, rarefatto, ricco di suggestioni vivide; si scava agevolmente nella mente dei personaggi e se ne coglie ogni sfumatura emotiva.
9/10
Creatività:
Gli spunti da cui parte la trama non sono inediti – gli amanti contrastati dalla famiglia, l’ostacolo della guerra, il trauma del post-guerra – ma il punto qui non è l’originalità o l’imprevedibilità della storia, quanto la resa – l’introspezione psicologica, la costruzione del rapporto, i sentimenti trasmessi – che è senza dubbio convincente.
9/10
Pacchetti:
Non puoi che meritare il punteggio pieno dato che hai utilizzato interamente il pacchetto assegnato, fruttandolo al meglio e senza tralasciare nessun prompt. Bellissimo il collegamento tra il profumo e il cianuro, associato all’immagine dell’ortensia, il fil rouge che guida la storia.
10/10
60/70 |