Recensioni per
Cold.
di PathosforaBeast

Questa storia ha ottenuto 3 recensioni.
Positive : 3
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
02/06/20, ore 19:40
Cap. 1:

Ciao, dopo aver letto Scars. oggi pomeriggio mi sono lanciata su questa storia che invece cambia radicalmente il focus. In questo caso Mycroft non c'è, non viene neppure nominato così come Sherlock Holmes, eppure il protagonista, Greg Lestrade, è interconnesso alle vite di tutti loro. Ma per un momento ci dimentichiamo degli Holmes e dell'ingombrante peso che l'averci a che fare deve comportare, e ci concentriamo un momento su Lestrade. Di lui sappiamo qualcosa, anche se poco, e ciò che nell'arco delle quattro stagioni sappiamo lo abbiamo intuito principalmente grazie alle deduzioni di Sherlock. Oltre che da qualche dettaglio. Sappiamo che la moglie lo tradiva e che poi si sono separati, perché la fede è scomparsa dal dito di Greg già in The Hounds of Baskerville. Questa è una storia che prende in esame un momento immediatamente precedente alla loro separazione, quando lui e la moglie ancora stavano insieme. Quando potevano dirsi ancora parte di una famiglia. Lei non sappiamo neppure chi sia, non la vediamo neanche mai, ma possiamo immaginare quelli che sono stati i problemi di questa coppia. Il fandom spesso si è visto un Greg che viene lasciato anche per via del suo lavoro, un lavoro che richiede molto tempo e molta pazienza dall'altra parte. Greg non ha orari, svolge un mestiere pericoloso che richiede tante responsabilità, non è un semplice lavoro d'ufficio e in più lui è stato per anni un po' la balia di Sherlock, impresa ancora più gravosa da portare avanti. Presumo che, se proprio devo trovare un senso a questa separazione, mi immagino che il lavoro a Scotland Yard li abbia in un certo senso divisi. E in questa storia quasi ci rendiamo conto anche del perché. L'immagine di Greg su una spiaggia del Tamigi che guarda il cielo stellato e che, nonostante sia ammirato dalla sua bellezza, pensa a Londra e al fatto che non si zittisce mai, pensa al suo lavoro che gli dà sempre da fare e per il quale non ha orari né vacanze né niente, perché quando un criminale commette un delitto non si può mettere in pausa tutto e scendere per prendersi del tempo. Magari qualcuno se ne disinteresserà anche, ma da quanto sappiamo di Lestrade lui è invece un uomo con uno spiccato senso del dovere. Tanto che va nei casini per far lavorare Sherlock, per dare il giusto colpevole alla giustizia.

Mi ha colpita molto l'immagine di un uomo che già sente che con la moglie non ha più molto a che spartire, tanto che le mente non dicendole che se n'è andato per guardare le stelle, attività affatto riprovevole tutt'altro... dal modo in cui lui pensa a lei è chiaro che non hanno quasi più niente da dirsi se non la verità ovvero che è finita. E succederà. Se la storia, e non ho ragione di dubitare del contrario, segue la trama della serie allora è quanto accadrà. Ma non ora. Ora c'è il lavoro, Londra e dei casi da risolvere.

Mi è molto piaciuto il messaggio di Sally alla fine, io credo che loro possano considerarsi buoni amici e buoni colleghi, anche se lei non mi sta propriamente simpatica.
E niente, è stata una lettura davvero molto interessante. Alla prossima.
Koa

Recensore Master
22/05/18, ore 10:44
Cap. 1:

Uno dei motivi per cui mi piace la challenge è che mi fa trovare piccole perle come questa. La prima cosa che mi colpisce della tua storia è la sproporzione del tutto voluta tra la prima parte, in cui l'ispettore si ritrova a vagabondare solo e infreddolito per la sua Londra, e la seconda parte, in cui in due righe condensi il calore di un messaggio che porta un conforto semplice, ma profondamente sincero. Leggendo le tue parole così dirette ho avuto l'impulso di dovermi stringere addosso la felpa per scacciare sia la sensazione inconscia di freddo, che quella di solitudine. Bravissima!

Recensore Master
18/05/18, ore 15:13
Cap. 1:

Nel titolo già è racchiusa l’atmosfera che ci accompagnerà durante la lettura di questa tua ff.
Il freddo dell’acqua del Tamigi, il freddo della situazione familiare che sta vivendo Greg a causa dei problemi con la moglie.
Molto intensa la prima scena, quella in cui raffiguri lo yarder a cercare conforto ed una possibile soluzione alla sua delusione sulle rive del fiume.
Sono acque familiari quelle che scorrono davanti ai suoi occhi e che, per un attimo, sembrano richiamarlo verso una conclusione drastica dei suoi problemi.
Ma, come fai virare tu giustamente gli eventi, in lui vince la sua umanità, il suo attaccamento alla vita, il desiderio di non soccombere ad una situazione che, tutto sommato, non sbilancia il peso della colpa tutto dalla sua parte.
Sì, perché, e questo è molto IC, citi il tradimento della moglie con l’istruttore della palestra che corrisponde ad “un insegnante di ginnastica” come viene comunicato da Sh ai suoi ospiti, mi sembra l’ultimo dell’anno, in ASIB.
Descrivi molto bene lo stato d’animo di Greg che, dal buio e dal freddo dell’argine e dei suoi pensieri tristi, viene distolto da un suono familiare, quello di una volante della Polizia.
È un ululato a lui caro che lo riporta alla realtà del lavoro e della sua Londra che, nonostante le difficoltà ed il rischio, egli ama moltissimo.
Per meglio farci entrare nella sua anima e poter così assistere al flusso di ricordi ed emozioni, usi la seconda persona, il “tu”, soluzione tecnica, questa, non molto agevole da “maneggiare” ma che tu hai usato perfettamente.
La conclusione che hai dato è un messaggio che Sally invia al suo capo. Una mano porta per aiutarlo ad uscire dal labirinto della delusione e del rimpianto.
Proprio una bella storia, questa, che finisce con una pacca sulla spalla e la speranza che il domani possa essere più clemente.
Brava, mi è piaciuto molto ciò che hai raccontato e come l’hai scritto.