Eccomi. Ah, per cominciare kudos per l’insulto “volgare barbaro rivestito”! Meraviglioso e in perfetto Tristan-style.
Ma tutto in questa storia è perfettamente IC (per come li conosciamo nell’AU), e le seducenti minacce di Elijah mi riportano immediatamente alle tue prime storie. I recenti avvenimenti del canon ci hanno infatti costrette a queste giravolte, faticose ma così ispiranti, e perciò comprendo bene quanta sofferenza ci sia dietro! E, nello stesso tempo, quanto entusiasmo e quanta trepidazione. Dove la troviamo una ship che nel canon sembrerebbe finita, e invece muta e si evolve con il canon stesso?
In questo racconto i due elementi (l’IC e l’evoluzione del tuo headcanon) sono combinati perfettamente.
C’è questo passo in particolare:
“Com’era possibile che la sua anima fosse lacerata a tal punto? Finché era a Marsiglia con Tristan si era sentito sereno e completo, mentre adesso che era a villa Mikaelson insieme alla sua famiglia era come se tutti i dubbi e le incertezze che pesavano sul loro rapporto tornassero a tormentarlo.
E poi c’era quello che gli aveva detto Inadu: certo, non poteva fidarsi delle parole di una creatura malvagia e infida come lei, ma esisteva anche la minima possibilità che Tristan rappresentasse ancora un pericolo per la sua famiglia e per Hope in particolare? “
Ecco, al primo sguardo potrebbe sembrare un’analisi dei sentimenti di Elijah, ma è molto di più. È il momento esatto in cui Inadu torna a scivolare nella sua coscienza. La prima osservazione è quella del solito Elijah. È quella che probabilmente farà sempre, anche se con sfumature e intensità diverse: Elijah si sente diviso, e proprio da questo tormento è nata la sua tragica storia con Tristan.
Poi arriva il pensiero coatto, la sottile intrusione di un nemico estraneo: il dubbio che Tristan possa essere ancora un nemico. Questo il nuovo Elijah non potrebbe pensarlo, se non fosse suggerito dal suo nemico più vero, la strega incapace di amare.
Ho amato infinitamente la scena al Caffè, e come ti ho anticipato l’emozione è stata doppia, perché nel prossimo racconto ch pubblicherò li farò incontrare in un modo simile: un Caffè di Marsiglia, Milord perduto nell’estasi di un peccato di gola… Immagine luminosa e sensuale, a cui inevitabilmente segue una scena di sesso! Bellissima, mi ha fatto arrossire, e ho detto tutto XD
Infine gli struggenti pensieri di un Tristan che per una volta non riesce a prendere sonno… Egli può intuire, per ora, solo i dubbi del “vero” Elijah. L’eterna precarietà del loro rapporto, l’eterna presenza della famiglia. E nonostante o forse proprio per quei dubbi fa nella sua mente una commovente affermazione di devozione e di fedeltà: “Elijah era il suo ossigeno, il suo respiro”
Tutto molto bello.
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