Recensioni per
La ballata di Heer Halewijn
di yonoi

Questa storia ha ottenuto 36 recensioni.
Positive : 36
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
02/08/18, ore 13:13

Wow, un'altra tua storia? Controllo subito!
Davvero bella la leggenda all'inizio. Sembra proprio una storia folkloristica (l'hai inventata tu o l'hai sentita da qualche parte?), e raccontata in modo molto efficace.
Sai, di solito non sono una grande fan delle presentazioni dei personaggi così esplicite, a lista di caratteristiche, ma in questo caso erano tanto complete che non davano particolarmente fastidio, e soprattutto erano confermate dalle parole e dalle azioni dei personaggi. Si capisce benissimo la natura ansiosa e timida di Larse, e quella esuberante e teatrale di Indaco.
Devo dire, finora mi piace soprattutto quest'ultimo. Certo, Larse cerca di sminuire il suo amore per la danza più per gelosia che per vera e propria omofobia, ma intanto Indaco è quello che si impegna alla faccia dei pregiudizi di chi dovrebbe sostenerlo.
Mi piacciono la nonna Mette, un vero tesoro di persona pronta a offrire conforto e sostegno a chiunque, e Madame Grisi, severissima ma assolutamente giusta nel dare a ognuno quel che gli è dovuto. Orribile invece la mamma di quella bambina: già mi danno fastidio quelli che cercano di imporre dovere e senso di colpa a un adulto, figuriamoci una bambina in lacrime e terrorizzata. Povero Indaco, pare capitato in un vero manicomio; personalmente spero che sia stato l'unico a passare quella selezione.
Un bellissimo inizio per quella che promette di essere un'ottima storia: complimenti!

Recensore Veterano
26/07/18, ore 14:38

1° classificato al contest 'Zodiac Game'


Autore: yonoi. 
Fandom: Originali 
Titolo: La ballata di Heer Halewijn
 


Grammatica e Stile: 10/10 

La grammatica è perfetta. Ho trovato qua e là qualche piccolo errore di battitura ma che non va a compromettere assolutamente la valutazione. Sono rimasta totalmente affascinata dal tuo stile, descrittivo e poetico, capace di prenderti e trasportarti direttamente nei luoghi in cui si svolgono le vicende e a farti ‘vedere’ i personaggi in modo chiaro e forte. I dialoghi, le descrizioni e le introspezioni sono così ben bilanciate tra loro da creare un mix e uno stile assolutamente perfetti. 


Originalità e trama: 10/10 

Una storia dai toni angst e drammatici ma che non manca di qualche momento in cui il sorrise sfugge a chi legge. Una trama che fin dall’inizio prende con forza e prepotenza, per poi darsi il suo tempo e snocciolarsi poco alla volta facendo crescere la curiosità e la voglia di arrivare fino alla fine. Questa leggenda iniziale che diventa per la gente una fiaba tramandata per generazioni e che si ritrova sotto forma di ballata come saggio in una scuola di danza. Emozionante tanto da regalare ben più di una lacrima giunti al termine. 

Caratterizzazione personaggi: 10/10 

Un lavoro davvero perfetto. Ho amato ogni personaggio che compare in questa storia e il merito è del modo in cui li hai resi. Non soltanto i protagonisti, ma non hai trascurato nemmeno un dettaglio anche dei personaggi secondari. Da nonna Mette a Madame Grisi, da Shlomtsione a Herre Halvorsen, tutte le ballerine dell’Accademia, Jens, insomma nessuno escluso. 
Su Indaco e Larse credo che potrei stare a parlare per ore e ore e, se vorrai naturalmente, ti infastidirò non poco privatamente perché di loro mi sono davvero innamorata. L’uno che sa perfettamente quello che vuole e fa di tutto per ottenerlo, nonostante le difficoltà, le invidie, le parole piene di cattiveria che feriscono più di uno schiaffo a volte. Eppure ce la fa, si rialza ogni volta e continua per la sua strada. L’altro, un personaggio controverso, quasi perso nel suo mondo, alle prese con sentimenti che provocano non pochi patemi d’animo a quell’età. Eppure nel corso della storia li fai crescere, ciascuno a modo suo, e anche questo è stato un lavoro proprio ben fatto. 

Introspezione: 10/10 

Un’introspezione che ti prende e ti catapulta completamente nella mente dei personaggi. Ti ritrovi a provare una profonda empatia nei loro confronti e ad emozionarti per ogni cosa che capita o progressi che fanno. Amo molto questo genere di storie, dove il viaggio tra i pensieri dei protagonisti è totale. Una delle migliori introspezioni che ho letto in questo e in altri contest. 

Gradimento personale: 10/10 

Se non si fosse ancora capito ho amato tantissimo questa storia. L’ambientazione, i personaggi, la trama, tutto quanto mi ha proprio presa. Come dicevo prima mi è piaciuto molto come hai rispettato i tempi narrativi lasciando che la trama si dissipasse poco alla volta. L’ho riletta almeno tre volte prima di riuscire a buttare giù una valutazione che fosse in grado di esprimere tutto ciò che ho provato leggendola. Un messaggio il tuo, che invoglia a non mollare mai, che da coraggio nel credere in ciò che si fa e sul finale mi sono emozionata, perché per quanto fosse importante lo spettacolo nulla conta di più di stare con le persone a cui si vuole bene, che si parli di amore o di amicizia. Sappi che hai acquistato una lettrice! 

Totale: 40/40 

Recensore Master
10/07/18, ore 08:22

Recensione premio 4/4 per il contest Ramm-Eros

***Neppure si sapeva con certezza se Sieuwert Halewijn fosse una creatura di questo mondo o dell’altro, un’entità malvagia o un semplice essere umano esperto nelle arti magiche: né cosa ne era stato delle giovani scomparse lungo i sentieri accidentati della foresta.
Si diceva che fossero state attirate da una melodia sospesa tra le fronde come un tranello, capace di avvincere le punte dei piedi, di avvolgere le braccia muovendole irresistibilmente nella danza. Catturate dal ballo, le ragazze finivano per cadere nell’abbraccio di Heer Halewijn,***
Come il pifferaio magico.

Però quando descrivi chissà succede, ovvero la musica e le voci sentire dalle ragazze... Non è che sia colpa dei funghi? In quel luogo incantato devono essere fortemente allucinogeni e di sicuro rilasciano tante spore, da creare tranello. Heer Halewijn ancora non l'ho visto ma lo trovo affascinante e dev'essere innocente. Vedrai che non esce per non fare la fine delle ragazze (e perché poi a lui che gliene frega delle ragazze?). Ah, è sono i Bambi a ucciderle e spolparsele come piranha di terra. :D

[Vado a leggere il resto, che ho già sproloquiato molto e sono arrivata solo a quando inizia a sentire la voce della madre.]

§

Ha fatto bene a portarsi il nastrino di Emmelie, come in qualunque fiaba che si rispetti le servirà per proteggerla o per sconfiggere il male. (caspita stamattina. Era meglio se i commenti te li lasciavo tutti oggi! ^^)

Poveraccio, ma che fine gli ha fatto fare? Lui era persino dispiaciuto di doverla ammazzare... anche se quasi temevo che la ragazza facesse di peggio, non mi spiegavo perché lo stesse facendo spogliare. Faceva prima se come la mia Aase gli diceva che combattere ben protetti è segno di vigliaccheria. :P
Continuo a pensare però che non ci sia niente di magico e che sia un'allucinazione collettiva dovuta a quei funghi infestanti (ma quanto vorrei vedere dal vivo quelli luminescenti!). Invece il fatto che lei senta nella sua testa la voce di Heer Halewijn che gli parla dal teschio, è la cattiva coscienza: l'ha fatto per una buona causa, ma in quel luogo in cui tutto appare al contrario di com'è nella sua vera natura... lui che le appariva un "cattivo" forse era la vera vittima innocente. Pensa che anche se hai scritto che è una storia slash questo si comportava come het!
L'ho detto: sono tutti drogati forti, colpa dei funghi! ^^ Ci vuole una disinfestazione anche dai ragnacci.

Da un angolo riposto, un trapestio annunciò il passo lieve di Emmeline col grembo colmo di funghi: le punte delle dita che levavano gli angoli candidi del grembiule erano rosa e già in procinto di dissolversi.
Se curavano davvero anche le ferite più gravi lei invece di quasi dissolversi si sarebbe salvata e avrebbe aiutato la sua amica a magicamente salvare tutte le altre ragazze.

***e non perché detestasse i biscotti allo zenzero: nessuna privazione gli era di peso, purché gli fosse data la possibilità di esprimersi attraverso la danza. In quella prospettiva, qualsiasi divieto assumeva il senso di una conquista***
è quello che pensano le persone anoressiche, e comunque ieri ho comprato i biscotti allo zenzero, così profumati da stordire. :P

***In quel momento, però, più della bacchetta pericolosamente oscillante di Madame, e persino più della severità del discorso, teso a presentare la danza nei suoi risvolti di sacrificio più tetri, a preoccupare Indaco era piuttosto il fatto di ritrovarsi in una classe di sole femmine.***
Pensa che mia madre provò a farmi fare danza quando avevo 3-4 anni e io non volli saperne perché mi vergognavo a morte di stare con quel body aderente davanti a due maschi (due maschi contro una trentina di femmine) e quando gliel'ho detto anni fa lei ha risposto "E figurati quanto dovevano vergognarsi loro di stare in una classe di sole femmine!" Io che per certe cose (v. gusti personali) ragiono sempre sottosopra, ho sempre considerato il contrario, cioè che se un maschio sceglie danza è per troppa eterosessualità, pur di trascorrere quanto più tempo possibile con quante più femmine è possibile. La seconda opzione che contemplavo era che avessero amassero il movimento e volessero imparare a sentirsi totalmente liberi, a volte i ballerini sembrano volare, dev'essere molto meglio che fare i soliti sport. Ma anche per queste cose con me ci vuole uno bravo e per me quello che un ballerino cerca nella danza si può ottenere solo con l'atletica leggera: le corse, i salti, il desiderio di librarsi da terra; la disciplina, anche lì rinunce, i crampi al torace a forza di correre, le dita dei piedi indolenzite, le gambe stirate che chiedono pietà... due approcci differenti per ottenere le stesse cose. E' come la danza ma permette di scappare via da ciò che non amiamo, mentre la danza è adattarsi per restare e migliorare le cose.
***-“Sai che non devi mangiare queste porcherie altrimenti metti su peso, e se ingrassi addio corsi di ballo!”-***
la preoccupazione maggiore per restare sempre con lo stesso peso perché sarebbero guai a ingrassare l'ho vista solo per il pugilato: pensa se uno ingrassa di poco, ma quanto basta per passare alla categoria superiore, dove però ci sono solo altri come lui ma più allenati o più grandi e grossi! In quel caso son cavoli seri!

Stavolta ti ho lasciato un commento "arcobaleno" nel senso di "multicolore", in cui ti ho parlato di tutto di più, da strizzacervelli per davvero. :P

Sui due amici, Larse e Indaco, ho detto poco ma perché ero completamente assorta mentre leggevo di loro. Ovviamente sono curiosa di sapere come prosegue. Sono sicurissima che Indaco verrà preso, si intuisce che è lui il più promettente in quanto l'unico nato con una grazia per cui si può dire predisposto... predestinato!
Dopo la prima parte fiabesca viene spontaneo fantasticare sull'incantesimo non rotto e in loro due che si trasformano nei due "oscuri" della fiaba. ^^

Quanto ad aver messo insieme danza classica e dipinti, JB dice che ne avrebbe di lezioni di vita da insegnare a entrambi, :P mi associo a lui nella speranza che tra i due amici nasca qualcosa. ^__^
(Recensione modificata il 10/07/2018 - 11:11 am)

Recensore Master
07/07/18, ore 11:25

Ciao carissimo, ecco che arrivo anche qui...
domanda: Indaco Hansen è per caso un omaggio a Hans Hansen, il giovane amico di Tonio Kröger di cui il suddetto era segretamente innamorato?
Questi due me li hanno ricordati un po', in effetti: uno tutto fisicità e azione, l'altro invece introverso e silenzioso.
A parte ciò, molto bella la descrizione della foresta, ci abiterei volentieri in un posto del genere. Peccato che come sempre alla fine delle maledizioni arrivino farfalle e scoiattoli a rovinare tutto...
Sei riuscito a rendere molto bene anche la fatica e la violenza di un'attività apparentemente così aggraziata e gentile come la danza classica: in realtà sono patimenti, privazioni e fatica di anni, prima di raggiungere anche il più piccolo risultato.
Come sempre, è magnifico il tuo uso della lingua, che crea suggestioni esattamente come farebbe una musica. Ora sono curioso di vedere il seguito, complimenti come sempre!

Recensore Master
03/07/18, ore 12:45

Ciao caro^^
Le ambientazioni nordiche mi affascinano moltissimo, quindi eccomi qui.
Ho apprezzato molto la leggenda iniziale, su cui immagino si fonderà l'intero racconto. Una storia decisamente folkloristica, con particolari forti e macabri, che ci immerge subito in una realtà tra sogno e fantasia.
Poi abbiamo una parte introspettiva sui protagonisti: Indaco e Larse. Il primo è determinato a inseguire il sogno di diventare ballerino, il secondo invece è più timido e introverso, e preferisce chiudersi in se stesso.
Ciò che è certo è che i due sono uniti da una profonda amicizia, un sincero legame che dura da tempo e che è nato quando erano bambini. La loro storia mi ha commossa, ho trovato una certa malinconia nei loro ricordi, purtroppo è davvero raro trovare persone con cui creare un simile rapporto.
Infine hai approfondito per bene ciò che Indaco prova per la danza, io non conosco per niente questo mondo, ma posso comprendere quanto amore e sacrificio possa richiedere una passione così intensa. Inoltre, come ci insegna Billy Elliot, per un ragazzo è ancora più difficile superare certi pregiudizi.
Non vedo già l'ora di leggere il prossimo capitolo!
Complimenti e alla prossima! :)

Recensore Master
02/07/18, ore 22:01

E' stato ammesso Indaco, vero? Deve essere ammesso... lui farà l'albero meravigliosamente...
Aaahhhh yanoi, scrivi che è una squisitezza!
Nel narrare la leggenda di Heer Halewijn hai usato uno stile perfetto, adatto al contesto, sei stata molto accorta anche nei dialoghi. E vogliamo parlare delle descrizioni dei paesaggi e degli ambienti? Semplicemente suggestivi, bellissimi, senza lasciare nulla al caso, neanche i particolari più minuziosi.
Poi siamo passati a questi due grandi amici e giustamente il tuo lessico è mutato, diventando meno formale (sebbene muterà ancora un pochino con la comparsa di Madame Grisi). Troviamo due compagni uno l'opposto dell'altro: Larse introverso e musone, Indaco vivace e spiritoso. Eppure mi sarei aspettata che fosse Larse ad amare la danza, probabilmente per il suo voler passare inosservato... Certo che Larse ha un bel coraggio a chiamare Indaco "finocchio", quando poi lui ne è innamorato...
Tuttavia mi chiedo: cosa c'entra la leggenda con l'intera faccenda (scusa il gioco di parole), riguarda solo il fatto che Indaco debba fare l'albero? Naaa, non credo.
Una storia che già si prospetta bellissima e avvincente, scritta in maniera magistrale. Partecipiamo allo stesso contest "Zodiac game" (io con una edita), quindi in bocca al lupo per entrambi i concorsi.
Nina^^

P.s. Questa storia finisce fra le seguite, così non rischierò di restare indietro con gli aggiornamenti ;)

Recensore Master
02/07/18, ore 10:48

Uh che bellezza, una storia tutta nuova di yonoi! Vediamo un pò di che si tratta... Dunque, a un primo sguardo direi proprio che gli ingredienti per un bel drammone con i controcazzi ci sono tutti. C'è innanzitutto un'antica leggenda nordica, poi due amici, Indaco e Larse, che si conoscono da quando portavano ancora i calzoni corti (giusto per usare un'espressione antica). Indaco è innamorato della danza, e desidera diventare un grande ballerino. L'altro invece, Larse, è gay, ed è anche innamorato del suo amico Indaco, che però non lo sa e probabilmente non ricambia neanche. Sento odore di tragedia all'orizzonte! Succede sempre così quando c'è un amore non corrisposto. Spero almeno che nessuno dei due muoia... Al prossimo capitolo!

Recensore Master
02/07/18, ore 10:38

Ciao yonoi!
Da quando ieri sera ho letto il tuo messaggio sul forum "ho inviato la mail" sono stato qui ad aspettare la nuova storia (non è vero, ho dormito anche troppo, ma fa più effetto ;-).
Ok.... la storia che ho presentato io per il contest è più corta del tuo prologo, quindi...
L'idea è indubbiamente originale: anch'io avevo scritto una storia sulla danza (quella flash striminzita che hai letto anche tu), ma mai avrei pensato di trovarne una con protagonista un ballerino, che come hai fatto ben notare stona abbastanza nell'insieme omogeneo di bambinette di sei anni truccate più delle ventenni e adolescenti con aria di superiorità. Eppure, si vedenti da subito che la persona con il maggiore talento è proprio lui, "Indaco"; cresciuto nella periferia di Copenhagen (città meravigliosa, ci tornerei anche subito) tra un amico impacciato (che non commento, ma ho già un'idea precisa su di lui) e i lividi del gioco e delle finestre, ritrova nel corpo la potenza e la passione per ignorare le privazioni (concedendosi anche dei piccoli strappi) e vivere il suo sogno. Mi piace molto anche Madame Carlotta Grisi, o meglio è perfettamente caratterizzata: non si rassegna all'età, ma la grazia non gliela toglie nessuno. Ho cercato su Google anche il nome del titolo (troppo difficile da riportare :-) e non ho trovato materiale se non in olandese... infatti all'inizi mi sembrava strano che la leggenda fosse ambientata in Danimarca, ma poi ho letto che ne esistono anche alcune varianti scandinave.
Che altro dire, inserisco la storia tra le seguite e aspetto il prossimo aggiornamento, qui di citazioni ne trovo quante voglio ^_^
Alla prossima allora,
mystery_koopa