Sono un po’ in ritardo, l’anno è appena iniziato e la giornata pure, io sono ancora in ritardo ma spero che, nel nome di un briciolo di carità cristiana, tu possa perdonarmi leggendo la mia recensione. A dire il vero – perché nel 2019 niente più bugie – Theo Raeken mi è sempre stato un po’ sul gozzo. Mi limitavo ad avere la minuscola visione del bastardo senza gloria, sfascia famiglie e rovina amicizie che ha solo un bel sorriso e un bel paio di occhi.
Attraverso la tua one-shot il mio cervello si è totalmente ribaltato, facendo partire lo schiribizzo: vedo Theo sotto una luce diversa, forse attraverso gli occhi di Liam, che è così abituato e propenso a vedere del buono in tutti quelli che incontra – così diverso da me e da Theo, e forse è per questo che Theo ed io non siamo compatibili – e l’ho visto come una persona ferita, stanca, fredda, spigolosa.
E Liam è caldo, quando bacia, quando sveglia, abbraccia, stringe. E sa prendersi cura di T così bene, sa gestirlo, conoscerlo, domarlo, calmarlo. Attraverso le tue parole, le tue straordinarie, magiche, fluttuanti parole hai saputo rendere questi quindici minuti della mia mattina piacevoli, protesi al massimo verso la sensibilità, la comprensione. E ti ringrazio, per avermi fatto aggiungere un +1 al personaggio di Theo Raeken. Ti auguro che il duemiladiciannove sia non l’anno migliore, ma l’anno più vivo che tu possa desiderare di trascorrere. Un biscotto all’avena,
sfiorarsi |