Ciao!
Innanzitutto, auguri!
Avevo già letto ieri la tua riflessione ma non ho avuto tempo per recensire come si deve.
Anch'io sono giovane, ma sono già spaventata dall'età. Non tanto perché mi vedo le rughe o chissà che cosa. Si tratta di qualcosa di molto più profondo. Vedo che il tempo che mi resta da vivere è probabilmente ancora molto, ma comunque sono più cosciente che prima o poi arriverà la fine. A questo si aggiunge il fatto che non mi sento ancora pronta per entrare nel mondo degli adulti.
Tu scrivi: "Un anno in più significa maggiore responsabilità, significa essere investiti da un bonus di saggezza?
No, io non credo che queste siano qualità che si possano acquisire con gli anni, ma si acquisiscono con l'esperienza. O sono addirittura innate.
L'età anagrafica non corrisponde all'età mentale. E questo dovremmo ficcarcelo bene in testa."
Be', qui sarò particolarmente critica e spero che capirai il motivo. È ovvio che avere una certa età significa aver avuto almeno in teoria più esperienze. La saggezza È questione di età/esperienza. Nessuno nasce "imparato" (molto tra virgolette, ma lo uso per intenderci). Man mano che viviamo ampliamo la nostra visione del mondo. Incontriamo situazioni e persone. Come conseguenza di questo, quando prendiamo delle decisioni prendiamo in considerazione più punti di vista. In noi inizia a crearsi un equilibrio, perché riusciamo ad avere maggiore lungimiranza, tenendo conto del passato. MA questo può accadere solo dopo aver vissuto. Sempre quindi questione di età e (e qui capisco forse il tuo pensiero) di intelligenza. Intelligenza perché bisogna essere in grado di cogliere le informazioni dalle esperienze con la giusta distanza, trattenerle nella mente e saperle adoperare nel momento giusto. Sfortunatamente non tutti hanno questa capacità, perciò sembra che l'età non faccia differenza.
Dei giovani non è la saggezza, ma è la speranza e l'immaginazione. L'elasticità mentale, oltre che alla plasticità (non sempre buona cosa). È vero, siamo in un paese che sta invecchiando, ma non mi sembra il caso di dover buttar via le generazioni del passato che ne hanno viste, a favore di giovani che, con tutte le idee bellissime che possono avere, non hanno esperienza per realizzarle con efficacia e con le dovuto precauzioni. Ecco, il sistema migliore dovrebbe tenere conto di questi componenti in egual misura. Da una parte le vecchie generazioni che fanno da guida con coscienza del passato, dall'altra le nuove generazioni che immaginano il futuro. I giovani hanno bisogno di guide, come gli anziani hanno bisogno di idee fresche e di "braccia".
Io ho solo vent'anni, ma la penso così. Non ho avuto chissà quali esperienze, ma quando mi guardo solo indietro di 5 anni, mi rendo conto di quanto la mia mente cambi, quanto le mie idee si siano sviluppate. Non è l'adolescenza. È la vita. Scommetto che quando avrò trent'anni mi meraviglierò di alcune idee che ho adesso. Chissà nel frattempo cosa avrò vissuto.
Sei conosci l'idea di Pirandello e di Bergson sulla vita come un fluido continuo, allora puoi usarla come un'immagine per capire meglio quello che intendo dire. A questo, però, mi verrebbe da aggiungere man mano che la vita fluisce essa si solidifica (ci si sta avvicinando alla morte infatti):
Concludo la recensione, ringraziandoti per aver pubblicato le tue riflessioni. Come vedi non ero molto d'accordo, però ho voluto spiegarti la ragione. Spero di essere stata chiara. Nel caso, sono disponibile a qualsiasi chiarimento. :)
Alla prossima,
Brina Lua |