Recensioni per
Empathy
di Wolfirea

Questa storia ha ottenuto 3 recensioni.
Positive : 3
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
03/04/20, ore 23:27

Ciao!
Voglio farti i complimenti per questo bellissimo scritto, è corto ma devo ammettere che è della lunghezza esatta per ciò che volevi esprimere, anche a me piace buttare giù piccoli pensieri. Amo il personaggio di Draco, credo che sarebbe dovuto essere analizzato di più (parlo dei libri originali). Davvero complimenti,
a presto

Nuovo recensore
28/07/18, ore 03:46

Ahimè, sono mesi che non leggo una storia da questo sito. Una qualsiasi. Anche una drabble, per dire. Sarà che la lettura di manuali infiniti mi strema all'inferosimile, ma tant'è. 
Ho dato uno sguardo al tuo profilo e questa drabble era in cima alla lista e le ho dato una letta - incuriosita dopo averti "scoperta".
E' magnifica, lasciatelo dire! Condensare un pensiero che abbia un senso, che trasmetta qualcosa in poche righe è difficilissimo (personalmente, nemmeno ci provo essendo logorroica e amando ripetermi). Apprezzo molto chi riesce a farlo. Credo che quella da te riportata sia peraltro una scena di HBP che mi spezza il cuore ogni volta e che nelle ff non viene molto presa in considerazione. La parte che più ho adorato è quella iniziale - Draco che sale le scale, deriso dai fantasmi a cui lui, a soli sedici anni, ormai somiglia e ombra ormai di quello che era - o che sperava sarebbe diventato. Hai reso benissimo questo "scarto" che, a mio parere, connota molto il carattere di Draco ma che spesso noi suoi fanssss dimentichiamo (perché diciamocelo, a noi romanticone piace mettere in risultato lati più "eroici" dei nostri pupilli); sto parlando di un sedicenne che aveva, verosimilmente, delle sperenza rigurdo al suo futuro- e ambizioso com'è Draco, possiamo solo immaginare a cosa puntasse. Si tratta di speranze, tuttavia, che lui si rende conto - e tu sei stata bravissima in questo - di non poter mai realizzare se dovesse aver successo nel suo piano. E' un pensiero egoistico - un pensiero da Draco, ma credo sia il primo pensiero che farebbero in molti al suo posto: è un Draco che prova pietà per Silente, ma anche e soprattutto per se stesso. Il titolo è dunque azzeccatissimo, proprio perché è facile provar pena per lo stato in cui si è ridotto; facile, anche comprendere quale sia in prima battuta la portata del suo sconforto. 
Adooooro! 
Se ho scritto boiate, perdonami: sono le 3.44 (del mattino, sì) ma non sono proprio riuscita a desistere dal curiosare tra le tue storie!

Un abbraccio (e buonanotte, anche se la gente normale a quest'ora dorme - in tal caso: buongiorno!), 
Gabrielle

Recensore Master
16/07/18, ore 20:54

Era da un po' che non mi decidevo di recensire qualche storia e, tra le ultime pubblicate ho trovato la tua fresca fresca. Quindi, perché non parlare un po' di questo Draco rotto a metà, fragile. Un Draco che non è più, che si porta dietro un nome pesante come un macigno, che non può, non vuole vivere quella vita. Lui, proprio lui, ormai divenuto un cencio.
Questa storia mi è entrata dritta dritta nel cuore, dandomi la possibilità di guardare il suo personaggio da un'altra prospettiva, quella in cui Draco soffre, quella in cui i suoi occhi chiedono disperatamente aiuto. E lo chiedono urlando, disperandosi.
La sua ossessione diventa pazzia, tanto che è difficile rimanere concentrato: lui Silente non lo può uccidere, non lo vuole uccidere.
Bella, passionale, mi è arrivata dritta dritta nel cuoricino. Una sola cosa, controlla il testo che hai lasciato un punto fermo in mezzo alle parole, per il resto tutto a posto.
A presto,
Sia ❤